MELONI GUADAGNA TRE ANNI IN PIU’ SUL RECOVERY. MA NON SARÀ GRATIS – BRUXELLES È PRONTA A DARE L’OK AL “TRUCCHETTO” PROPOSTO DAL GOVERNO ITALIANO: TRASFERIRE UNA SERIE DI INVESTIMENTI DEL PNRR SOTTO IL CAPPELLO DELLA “COESIONE” E AVERE TEMPO COSÌ FINO AL 2029 PER REALIZZARE QUEI PROGETTI CHE AL MOMENTO ANDREBBERO CHIUSI ENTRO IL 2026 – MA LE OPERE DOVRANNO ESSERE COFINANZIATE CON UNA QUOTA DI FONDI NAZIONALI: ALMENO IL 15% PER LE REGIONI MENO SVILUPPATE, 60% PER QUELLE PIÙ SVILUPPATE…
-Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
Tre anni di tempo in più per realizzare quei progetti del Pnrr che non potranno essere completati entro il 2026, data limite entro la quale bisogna «tassativamente» spendere tutti i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Autorevoli fonti della Commissione europea spiegano che il «trucco» ideato dal governo italiano – che prevede di trasferire una serie di investimenti del Pnrr sotto il cappello della Coesione – «si può fare». A patto che «si rispettino alcuni vincoli», tra cui la chiave di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane e l'obbligo di cofinanziare quei progetti con una quota di fondi nazionali.
Un alto funzionario Ue avverte però che le richieste di modifica dovranno essere giustificate da «circostanze oggettive» tali da rendere impossibile la realizzazione dei progetti entro il 2026. Un esempio? «La carenza di materie prime». In quel caso, gli Stati potranno chiedere di usare i fondi del Pnrr per fare altri investimenti (da chiudere entro il 2026) e al tempo stesso di finanziare la realizzazione di quei progetti con le risorse destinate alla politica di coesione (che possono essere spese fino al 2029).
[…] i progetti del Pnrr, in caso di passaggio sotto il cappello della coesione, dovranno essere parzialmente finanziati con risorse nazionali: almeno il 15% per le regioni meno sviluppate, 40% per quelle in transizione e 60% per quelle più sviluppate.
Ieri il Consiglio ha dato il via libera definitivo al regolamento del RePowerEU, che mette a disposizione ulteriori risorse per aggiungere al Pnrr un capitolo dedicato alla sicurezza e all'autonomia energetica. È il tassello che mancava per spianare la strada alla revisione dei Recovery Plan nazionali.
[…] Ma entro il 31 dicembre 2023 – e questa è una scadenza vincolante – bisognerà impegnare tutte le risorse: il 100% dei prestiti e il restante 30% delle sovvenzioni. Il tempo, insomma, stringe. Entro la fine dell'anno l'Italia dovrà anche spendere tutti i fondi di coesione del precedente quadro finanziario pluriennale (2014-2020): si tratta di progetti dal valore di 29,9 miliardi di euro, di cui 19,9 miliardi finanziati dal bilancio Ue. Diversamente andranno persi. […]