MELONI INTRAVAGLIATA – MARCOLINO E IL “DRAMMATICO APPANNAMENTO" DELLA SORA GIORGIA "DINANZI A QUALUNQUE DIFFICOLTÀ" - "UN TEMPO RISOLVEVA I PROBLEMI PIÙ COMPLESSI CON FRASI SECCHE. ORA A LAMPEDUSA, DI FRONTE AI CONTESTATORI, SE NE ESCE CON L’INSULSO “IO CI METTO LA FACCIA”, IL MANTRA PREFERITO DAI NOSTRI POLITICI, ANCHE SE NON VUOL DIRE NULLA (O FORSE PROPRIO PER QUESTO). È LA MIGLIORE ALTERNATIVA CHE..." - VIDEO
-Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano
L'altro cruccio che ci turba i sonni è il drammatico appannamento della Meloni dinanzi a qualunque difficoltà. Un tempo risolveva i problemi più complessi con frasi secche, efficaci e comprensibili a tutti. Ora sbarca a Lampedusa e, appena vede un mini-corteo di contestatori, scende dall'auto blu e se ne esce con la seguente frase: “Io ci metto la faccia”.
Come il sarto de I promessi sposi, che nel suo quarto d'ora di celebrità quando il cardinal Borromeo entra in casa sua per salutare Lucia e ringraziarlo di averla ospitata, non riesce a dire altro che “Si figuri!”.
E – scrive Manzoni – “non solo rimase avvilito sul momento; ma sempre poi quella rimembranza importuna gli guastava la compiacenza del grand'onore ricevuto. E quante volte, tornandoci sopra... gli venivano in mente, quasi per dispetto, parole che tutte sarebbero state meglio di quell'insulso si figuri!”.
Un politico lucido si pentirebbe subito, come il sarto, di quell'insulso ci metto la faccia: ai lampedusani, traditi dagli sbarchi raddoppiati sotto il governo anti-sbarchi del blocco navale e dei porti chiusi, non può fregar di meno se lei va in giro con la sua faccia o con quella di un altro. Ma temiamo che non se ne renda conto: il ci metto la faccia è il mantra preferito dai nostri politici, anche se non vuol dire nulla (o forse proprio per questo). È la migliore alternativa che conoscono la plastica facciale.