MELONI IN “AZIONE” – L’INCONTRO TRA LA DUCETTA E CALENDA, CONDITO DALLE DICHIARAZIONI D’AMOROSI SENSI DI CARLETTO, HA FATTO INDISPETTIRE FORZA ITALIA: GLI AZZURRI SONO CONVINTI CHE LA PREMIER ABBIA VOLUTAMENTE ESAGERATO LA PORTATA DELL’INCONTRO PER MANDARE UN MESSAGGIO A LORO – IL RONZULLIANO GIORGIO MULÈ: “CALENDA VUOLE PROVOCARE, MA DA PARTE NOSTRA INCASSA SOLO QUEL CHE MERITA: INDIFFERENZA. CON LUI È TUTTO UN VORREI MA NON POSSO. SI CANDIDAVA A GUIDARE I PRESUNTI MODERATI, PERALTRO DI RISULTA. DAL TERZO POLO È DIVENTATO LA TERZA OPPOSIZIONE…”

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1 - I SINDACI SI MOBILITANO: “LA MANOVRA E’ INIQUA”. OFFENSIVA DI BERLUSCONI

Estratto dell’articolo di F.Oli. per “la Stampa”

 

CARLO CALENDA ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L INCONTRO CON GIORGIA MELONI

[…] Gli strascichi dell'incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e Carlo Calenda si fanno ancora sentire. Gli interessati provano a smontare le dietrologie: «È un fatto normale, forse abbiamo dimenticato come si lavora in democrazia», dice Calenda.

 

Ma non basta per placare gli animi. Gli alleati della premier respingono quello che giudicano un tentativo, da parte del leader di Azione, di entrare nella maggioranza. Matteo Salvini, vicepremier, lo dice chiaramente: «Calenda è stato votato per fare opposizione. Mi auguro che lo faccia in modo costruttivo».

 

meloni berlusconi salvini ronzulli

I segni più visibili restano quelli in Forza Italia, dove è diffusa la convinzione che la messa in scena della visita di Calenda nella sede del governo sia stata volutamente esagerata ed esibita anche da parte della leader di Fratelli d'Italia, per mandare un messaggio all'alleato più riottoso.

 

Anna Maria Bernini, ministra dell'Università, respinge le accuse di Azione di voler sabotare la manovra: «Noi l'abbiamo votata la manovra, non solo non la stiamo sabotando, ma ci piace molto». Non sarà un sabotaggio, ma le azioni di Forza Italia per intervenire sulla legge di bilancio non perdono forza.

 

LICIA RONZULLI GIORGIA MELONI

Martedì Meloni aveva chiesto ai capigruppo della maggioranza di coordinarsi e soprattutto limitarsi nella presentazione degli emendamenti. E ieri è intervenuto Silvio Berlusconi: «Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti e per aumentare le pensioni più basse».

 

Il percorso della manovra alla Camera è la prima preoccupazione di Giorgia Meloni. Tra deputati e senatori però si respira una certa delusione per la disponibilità esigua, 400 milioni, destinata alle iniziative dei parlamentari (l'anno scorso furono 600). Nessuno protesta, però, anzi c'è chi fa una proposta diversa: «Utilizziamo quei fondi per mettere in sicurezza il territorio», chiedono Sinistra Italiana ed Europa Verde. L'idea, che nasce dalla tragedia di Ischia, è condivisa dal Partito democratico.

 

2 - GIORGIO MULÈ "CALENDA È UN PROVOCATORE DA NOI NESSUNA IMBOSCATA"

Francesco Olivo per “la Stampa”

 

giorgio mule foto di bacco

Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè aveva definito la manovra «una tisana» e oggi nega che in Forza Italia ci sia nervosismo per il feeling tra Giorgia Meloni e Carlo Calenda: «Siamo quelli che bevono la tisana, si figuri se dobbiamo prendere il Maalox».

 

Mulè ha letto? Calenda è affascinato dalla storia di Meloni.

«Essendo Carlo Calenda politicamente instabile, non mi meraviglierei se alla dichiarazione sul fascino di Meloni ne seguisse, in tempi molto stretti, un'altra in cui riconosce il fascino del male della premier».

 

CARLO CALENDA ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L INCONTRO CON GIORGIA MELONI 2

Calenda vi fa concorrenza?

«Figuriamoci. Calenda continua a vivere in quello che avrebbe voluto essere, ma non è. Cioè una forza che incide nella maggioranza parlamentare. Con il suo quinto polo è relegato, invece, in un ruolo di opposizione peraltro non di prima fila. Con lui è tutto un vorrei ma non posso. Si candidava a guidare i presunti moderati, peraltro di risulta. Dal Terzo Polo è diventato la Terza opposizione».

 

Che c'è di male se un partito di opposizione viene ricevuto a Palazzo Chigi?

«Nulla. Io stesso ho preparato molti dossier che il nostro coordinatore Antonio Tajani portava sul tavolo di Giuseppe Conte. Il problema è il carico che ci mette Calenda, che trasforma un rapporto di leale collaborazione, sporcandolo politicamente, dandogli un significato diverso da quello che ha».

 

Solo Calenda carica il significato di questo incontro o anche Fratelli d'Italia ha voluto mandare un messaggio?

«È offensivo solo pensarlo. Giorgia Meloni non è dr Jekyill e mr Hyde, la presidente Meloni ha una sola faccia».

 

SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011

State sabotando Meloni, dice Calenda.

«Il suo tentativo è di provocare, gli riesce benissimo perché è un provocatore nato, ma da parte nostra incassa solo quel che merita: indifferenza».

 

Ma è vero che siete i sabotatori del governo?

«È falso in radice. Non è sabotaggio, né piccolo cabotaggio: si tratta di essere fedeli alla nostra storia e al nostro programma. Le nostre richieste su pensioni e occupazione giovanile, come ribadito da Silvio Berlusoconi, sono azioni alla luce del sole».

 

Ci spieghi la vostra strategia.

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONI

«Non vogliamo mettere bandiere, ma fare in modo che nella manovra ci siano le impronte digitali di un centrodestra liberale di cui Forza Italia è il perno».

 

Ci sono margini per migliorare la manovra?

«Sì, lo ha riconosciuto Meloni stessa».

 

Meloni ha detto: «Concordiamo tutto, non c'è tempo».

«Ed è esattamente quello che faremo con disciplina: ci atterremo al numero di emendamenti concordati per ogni gruppo. Non faremo imboscate». […]

IL VERTICE SUL QUIRINALE A VILLA GRANDE BY ELLEKAPPA
carlo calenda maria elena boschi foto di bacco (2)