MELONI D’OLTRETEVERE – LA DUCETTA CERCA UNA SPONDA IN VATICANO E FA UNA COMPARSATA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL GESUITA PADRE ANTONIO SPADARO. L’ARGOMENTO CHE TIENE BANCO È SEMPRE QUELLO DEI MIGRANTI, PER CUI RICICCIA L’IPOTESI DELLA SORVEGLIANZA IN CAPO ALLA MARINA MILITARE – I RAPPORTI CON LA CHIESA SONO BUONI, GRAZIE AI BUONI UFFICI DEL SUPER-CATTOLICO ALFREDO MANTOVANO, CON QUALCHE SCIVOLONE...
-Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”
[…] Giorgia Meloni arriva a Villa Malta, sede della Civiltà cattolica per la presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro “L’atlante di Francesco”, con in testa il dossier migranti.
La tragedia di Cutro e la trasferta non felicissima del governo sembrano inseguirla: “Ho la coscienza a posto”. Intanto gli sbarchi insistono copiosi. […] Ma c’è una chiave di lettura nuova e soprattutto ufficiale. La dice il ministro Guido Crosetto con una nota, al termine di una riunione mattutina con la premier, i vice Tajani e Salvini, Matteo Piantedosi e i vertici dei servizi segreti: dietro ai barconi c’è lo zampino della Russia.
Il ministro della Difesa si spiega l’incremento di partenze di migranti “anche […] come parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani”.
[…] Per l’opposizione è un’arma di distrazione di massa. Per Meloni è una convinzione. Che cita anche nella villa della rivista dei gesuiti durante il suo intervento al fianco di Spadaro e di Pietro Parolin […].
Un’altra Cutro sarebbe quasi insostenibile per l’esecutivo. E così torna in campo l’ipotesi di un maggior coordinamento sulla sorveglianza marittima per l’individuazione dei barconi che trasportano migranti in acque extraterritoriali, con il coinvolgimento quindi della Marina militare […].
Una misura che andava in questa direzione era stata prevista nelle prime bozze del decreto sul contrasto all’immigrazione irregolare […] poi stralciata prima del varo del testo definitivo da parte del Consiglio dei ministri a Cutro.
Lo proponeva il sottosegretario Alfredo Mantovano, ma Salvini era riuscito a imporsi. Ora si ricomincia con il Carroccio che fa muro e che, allo stesso tempo, prova a tenere il punto sulla riduzione della protezione speciale. […]
[…] Meloni […] si augura i negoziati della Chiesa, ma ribadisce il sostegno all’Ucraina. Tutto avviene in una cornice di dialogo con il Vaticano e la Chiesa in generale. Rapporti inediti. A tenerli è il sottosegretario Mantovano, cattolico conservatore. Francesco guarda con curiosità alla premier (c’è una simpatia personale, qualcuno la paragona a quella già vista con Virginia Raggi, ex sindaca di Roma).
Andando per tentativi Palazzo Chigi ha cercato di stringere legami anche con la Cei come dimostra il rapporto con il capo dei vescovi Matteo Zuppi. Nella costruzione di questi legami, capitano anche scivoloni: è accaduto con la storia della targa scoperta a Cutro giovedì dalla premier.
Un virgolettato di Papa Francesco sull’immigrazione decontestualizzato da un intervento molto lungo che dalle parti del Vaticano non è andato giù: in quanto essere strumentalizzati non piace. […]
La premier nella casa dei gesuiti ribadisce accoglienza per gli irregolari e nuovi flussi. Non usa mai la parola respingimenti. […] Terminato l’evento, Meloni e Parolin riprendono il colloquio riservato. Le serve una sponda.