MELONI E SALVINI QUANDO SI VACCINANO? - ANCORA NON C’È TRACCIA DI SELFIE CON L’AGO NEL BRACCIO DEL "CAPITONE" E DELLA "DUCETTA", ABITUATI A INONDARCI DI FOTO: IL LEADER DELLA LEGA DICE DI ESSERSI PRENOTATO IL 28 GIUGNO, MA HA AVUTO UN PROCESSO; LA CAPA DI FRATELLI D’ITALIA ANNUNCIÒ DI AVER FISSATO LA PRIMA DOSE, E POI PIÙ NIENTE - PETER GOMEZ: "MANCA ANCHE RENZI. QUALCHE MALPENSANTE SOSTENEVA CHE SI FOSSE IMMUNIZZATO IN MARZO AL GRAN PREMIO DEL BAHREIN, MA LUI HA NEGATO E, SI SA, È UN UOMO DI PAROLA..."
-1 - I SOVRANISTI SENZA VACCINO
Niccolò Carratelli per “La Stampa”
Ci manca un selfie. Dopo averlo visto in posa con chiunque, ovunque o mentre mangia qualunque cosa, aspettiamo con ansia il faccione sorridente di Matteo Salvini, mentre porge il suo deltoide al vaccinatore. Chiariamo subito che il ritardo non è legato alla paura dell'ago, visto che il leader della Lega documenta puntualmente le sue donazioni di sangue.
No, è che si era prenotato per il 28 giugno, ma poi è dovuto andare a Cuneo per partecipare a un processo in cui è parte offesa (accusa di diffamazione nei confronti di Carlo De Benedetti). E siccome «rispetto la fila» (così lunga la fila nella sua Lombardia?) il nuovo appuntamento per la prima dose ora è ad agosto.
Sempre che non venga trattenuto sulla spiaggia del Papeete, si intende. Di certo, Salvini non ha fretta di dare il buon esempio. Tra gli esponenti di spicco della Lega è buon ultimo, visto che da Giorgetti a Zaia, da Fontana a Fedriga, sono tutti vaccinati. Peccato, perché magari (per pura ipotesi) tra i suoi sostenitori c'è anche qualcuno dei 2 milioni e 200mila over 60 che si tengono alla larga dalla siringa.
E, proprio ora che bisogna convincere i dubbiosi, servirebbe un testimonial di eccezione. Anzi, due. Perché pure della vaccinazione di Giorgia Meloni non sappiamo nulla: lo scorso 10 giugno aveva annunciato in tv di aver prenotato la prima dose, poi silenzio.
L'ha fatta? Senza una fotina, un post celebrativo, niente? Tipo quello del 2018 in cui scriveva che «i vaccini sono una delle conquiste più importanti nella storia della medicina». Ora è sparito, cancellato: aveva preso pochi "like"?
2 - PERCHÉ NON CI SONO FOTO DI POLITICI MENTRE FANNO IL VACCINO?
Peter Gomez per “Il Fatto Quotidiano”
La politica si divide sul Green Pass. C'è chi è a favore, chi contro e chi lo vuole all'italiana: non per bar e ristoranti, sì per tutto il resto. In attesa che il governo faccia sentire la sua voce, la campagna di vaccinazione registra una brusca frenata. All'appello mancano ancora tantissimi over 60. Il 18 giugno i non vaccinati anziani erano 2 milioni e 833 mila. Tre settimane dopo, il 9 luglio, solo 300 mila in meno.
LA CHIAMATA ALLA SIRINGA del generale Francesco Figliuolo, condita da roboanti frasi del tipo "li cercheremo casa per casa", è rimasta sulla carta tanto che, se si andrà avanti di questo passo, gli over 60 saranno tutti immunizzati solo a dicembre.
L'improvvido ottimismo che il 23 aprile aveva spinto il militare ad assicurare ai sindaci la conclusione della campagnavaccinale entro l'estate è insomma solo un ricordo. Aldilà delle discussioni sulle responsabilità di Figliuolo, di Palazzo Chigi, delle Regioni e dell'Europa, resta il fatto che è ben difficile convincere i cittadini a vaccinarsi se chi li rappresenta al governo e in Parlamento marca visita.
Tanti politici, è vero, hanno dato il buon esempio. I social sono pieni zeppi di foto di deputati, senatori, presidenti di Regione che offrono il braccio al siero. Curiosamente, però, mancano le immagini di chi di social vive.
Matteo Salvini che documenta su Instagram e Facebook i propri pranzi, le cene e persino il cappuccino, il caffè e l'ammazacaffè, sul punto appare renitente. Il 2 luglio aveva spiegato di aver dovuto far saltare l'appuntamento a causa di un processo e aveva garantito che arrivato il suo momento avrebbe postato "una foto con dedica" (al presidente campano Vincenzo De Luca che gliene aveva chiesto conto, ndr).
Siamo arrivati al 16, in Lombardia vista la carenza di volontari, gli appuntamenti te li fissano ormai nel giro di due giorni, ma tutto ancora tace. E silenziosa è pure Giorgia Meloni che, dopo aver accusato il governo Conte bis e il vecchio commissario Arcuri di imperdonabili ritardi nella pianificazione delle vaccinazioni, il10 giugno assicurava che presto si sarebbeimmunizzata: “Mi sono prenotata".
Sono passati 35 giorni. Nel Lazio vaccinano pure gli under 16, ma lei sui social, per la gioia dei no-vax, ha postato di tutto tranne che la sua foto con la siringa al braccio. Conte, invece, s'è fatto la prima dose il 12 luglio e farà il richiamo a fine mese. Decisamente pro-vax è anche Matteo Renzi, che da premier impose il "pacchetto" obbligatorio della Lorenzin e lo scorso anno, quando ancora quelli anti-Covid non c'erano, annunciò una petizione perché diventassero obbligatori.
Oggi i vaccini ci sono. E in Rete ci sono pure le immagini di Maria Elena Boschi che più giovane di lui, dà il buon esempio con tanto di didascalia: "A tutela della mia salute e di quella della comunità”. Mancano invece quelle di Matteo.
Due giorni fa, quando gli hanno chiesto "lei è controcorrente (il titolo del suo nuovo libro, ndr) anche perché è uno dei pochi parlamentari a non essersi ancora vaccinato?", Renzi ha risposto così: "Nel mese di luglio è in corso il procedimento. Conto di finire entro agosto".
"Quindi è già prenotato?", ha tentato di insistere una giornalista. Niente da fare. L'ex presidente del Consiglio ha proseguito tutto di un fiato: "Rispettando le regole e non saltando la fila" per poi dirsi d'accordo con le decisioni di Macron.
In molti malpensanti resta il dubbio che leader di Italia Viva si sia già vaccinato in marzo al Gran premio del Bahrein, dove i vaccini li facevano gratis, mentre in Italia quasi non c'erano. Lui, a suo tempo, ha negato. E noi gli crediamo. Perché Renzi, si sa, è un uomo di parola.