Estratto da www.repubblica.it
Sulla giustizia Giorgio Gori si smarca dal Pd. Il sindaco di Bergamo, via Twitter, promuove le linee programmatiche del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Il garantismo è il fondamento dello Stato di diritto - scrive Gori - Le proposte di Nordio, rafforzamento della presunzione d’innocenza, separazione delle carriere tra pm e giudici, stop all'abuso della carcerazione preventiva e intercettazioni, vanno sostenute. Stop al giustizialismo di destra e di sinistra", aggiunge l’esponente Pd.
Il Nazareno però si è schierato contro le proposte del Guardasigilli. Secondo il capogruppo del Pd in commissione Giustizia al Senato, Alfredo Bazoli, da Nordio sono arrivate "tante parole contraddette dai primi atti, all'insegna di una stagione che rischia di riaprire conflitti di cui la giustizia non ha bisogno". Per il dem Walter Verini, la relazione di Nordio è stata "inquietante, si rischia di tornare a un clima tossico, se la giustizia torna a essere un terreno di scontro fra politica e magistratura. E pensare che uscivamo da una stagione virtuosa, con riforme di sistema attese da 30 anni. Ora bisognerebbe solo applicare quelle riforme".
Per Anna Rossomando, responsabile Giustizia del Pd nella segreteria di Enrico Letta, "c'è una grande incoerenza fra quello che Nordio dice e quello che fa il governo. Si dice che non bisogna esagerare con le intercettazioni e col carcere, ma il primo provvedimento del governo, il dl rave, introduce un nuovo reato con pene fino a 6 anni e le intercettazioni. E si taglia sui fondi ai penitenziari".
GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO CARLO NORDIO A SAN VITTORE giorgio gori