1. MENTRE “IO SO’ GIORGIA” (E TU NON SEI UN CAZZO) VEDE ROMPERSI DI COLPO L’EQUILIBRISMO PARACULO CHE LE PERMETTEVA DI LISCIARE UN GIORNO TAJANI, IL GIORNO DOPO SALVINI, PER POI PRENDERLI AMBEDUE PER IL CULO, SAPETE DOVE È FINITO L’EMINENZA GRIGIA DEL GOVERNO ALFREDO MANTOVANO, TRA I POCHISSIMI OSPITI ATTESI E GRADITI NELLA MASSERIA BENEFICIO? 2. GIACCA E CRAVATTA, È RIMASTO AL CHIODO, A PALAZZO CHIGI, SOMMERSO DI DOSSIER, UNO PIÙ URTICANTE DELL’ALTRO: LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (VIGILA SUI COLPI DI TESTA DI NORDIO), LA QUESTIONE MIGRANTI (IN TANDEM CON PIANTEDOSI), E POI LA DELEGA FISCALE, L’ARCI-ROGNA DELLA FINANZIARIA (MANOVRA IN DEFICIT PER SALVINI, MELONI CONTRARIA), VANNACCI DI QUA, VANNACCI DI LÀ, ETC. MA AL PRIMO POSTO DEI DOSSIER, IN QUANTO SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA CON DELEGA AI SERVIZI SEGRETI, C’È LA COMPLESSA RIFORMA DELL’INTELLIGENCE...
DAGOREPORT
Mentre “Io so’ Giorgia” (e tu non sei un cazzo), con la tassa sugli extra-profitti e il caso Vannacci, ha visto rompersi di colpo l’equilibrismo paraculo che le permetteva di lisciare un giorno Tajani, il giorno dopo Salvini, per poi prenderli ambedue per il culo, sapete dove è finito l’eminenza grigia del governo, l’uomo che ha in mano le leve con gli apparati dello Stato, con il Quirinale, con il Vaticano, tra i pochissimi ospiti attesi e graditi della Sora Giorgia nella masseria Beneficio?
L’imperturbabile Alfredo Mantovano, con il suo aplomb più triste di un piatto di verdure lesse, “questa mattina ha incontrato una delegazione della Chiesa siro cattolica della Siria… L’incontro è stato voluto fortemente da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS Italia)…”, fa doverosamente sapere il sito del governo al popolo fremente.
Essì, so’ tempi duri per il nemico più intimo di Fazzolari: per la prima volta, Mantovano non si è appalesato nella nativa e amata Lecce, né si è attovagliato alla masseria Beneficio evitando così di rompersi la dentiera con il granchio blu di Lollo e le orecchiette di Arianna: giacca e cravatta, è rimasto al chiodo, a Palazzo Chigi, sommerso di dossier, uno più urticante dell’altro: la riforma della giustizia (vigila sui colpi di testa di Nordio), la questione migranti (in tandem con Piantedosi), e poi la delega fiscale, l’arci-rogna della finanziaria (manovra in deficit per Salvini, Meloni contraria), Vannacci di qua, Vannacci di là, etc.
Al primo posto dei dossier, in quanto sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi segreti, c’è quella riforma dell’Intelligence che dovrebbe vedere l’unificazione di Aise (esteri) e Aisi (interni), col Dis che non si sa dove va a finire. Per vedere che effetto che fa, durante il mese di agosto, sono trapelate indiscrezioni sul “Foglio” e sul “Corriere”, così Mantovano è venuto a sapere che l’unificazione non è per nulla gradita dal presidente del Copasir, il piddino Guerini.
Ma il peggio per Mantovano, al di là dei Fazzolari e Santadeché, deve ancora arrivare: la paranoica vacanza della Ducetta alla ricerca della privacy perduta, tra generali felloni e alleati che non ci stanno a fare i suoi balilla, con i fasci del passato che arrivano al pettine, è ormai agli sgoccioli e a settembre il premier "scosso" dovrà mettere mano a una finanziaria lacrime e sangue.
Manca la sommetta di venti miliardi per coprire la riforma fiscale, le pensioni, la quarta rata del Pnrr, il ponte sullo Stretto, l’autonomia differenziata, eccetera. Tagliare le spese? No, aumentare il deficit ma con alleati come Vox e polacchi, AFD e Le Pen, la Ducetta avrà qualche problema per convincere Bruxelles a rendere più flessibile per la “Nazione” il patto di stabilità. (L’ultimo sondaggio sul voto del giugno 2024 è amaro per Gggiorgia: senza i socialisti non può esserci maggioranza nella Commissione).
Ah dimenticavamo: a settenbre è attesa una decisione della Procura di Milano sulla Visibilia by Santaché che potrebbe portare a un rimaneggiamento della compagine governativa...