MENTRE IN PARLAMENTO, A ROMA, SUCCEDEVA IL DELIRIO, GIORGIA MELONI ERA A LONDRA A LODARE LE DISCUTIBILI POLITICHE MIGRATORIE DI RISHI SUNAK – LA DUCETTA HA ELOGIATO IL PREMIER BRITANNICO: “STO SEGUENDO IL TUO LAVORO E SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO”. IL LAVORO IN QUESTIONE SAREBBE DEPORTARE I MIGRANTI IN RUANDA, COME PREVEDE IL PROGETTO STILATO (MA NON ANCORA ATTUATO) DAL GOVERNO DI SUNAK – FIRMATO UN MEMORANDUM CHE PREVEDE MOLTE INTESE TRA DIFESA, ENERGIA, ECONOMIA, SCIENZA E INNOVAZIONE… - VIDEO

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1. SUI MIGRANTI MELONI ELOGIA SUNAK: "D'ACCORDO CON LA VOSTRA STRETTA"

Estratto dell’articolo di Alfonso Bianchi per www.today.it

 

rishi sunak e giorgia meloni a downing street

Sul tema della lotta all'immigrazione irregolare Italia e Regno Unito sono sulla stessa lunghezza d'onda. Lo ha sottolineato Giorgia Meloni, in visita a Londra dove ha incontrato il premier Rishi Sunak.

 

''La lotta ai trafficanti e all'immigrazione clandestina è una cosa che i nostri governi stanno facendo molto bene. Io sto seguendo il tuo lavoro e sono assolutamente d'accordo'', sulla gestione dell'immigrazione che il governo britannico sta portando avanti, ha detto il presidente del Consiglio a Sunak prima del bilaterale a Downing street.

 

Il governo conservatore britannico sta portando avanti una forte stretta contro l'immigrazione, per provare a fermare il numero di sbarchi record sulle coste inglesi. Tra i provvedimenti in discussioni uno che mira a negare a chiunque entri nel Paese irregolarmente di poter fare domanda di asilo.

 

giorgia meloni a londra

Londra ha stretto poi un patto con la Francia a cui verranno versati 542 milioni di euro in tre anni come contributo per la cooperazione sul contrasto all'immigrazione. Molto discusso il patto stretto invece con il Ruanda, al quale il Regno Unito vuole inviare i migranti che fanno domanda di asilo, per appaltare allo Stato africano l'accoglienza.

 

[…] I due hanno firmato anche un Memorandum of Understanding. "L'intesa mette a sistema iniziative congiunte in ambiti di collaborazione prioritari - sicurezza e difesa, energia, clima e ambiente, migrazione, economia, scienza e innovazione - e permette di consolidare le ampie convergenze con Londra sul piano internazionale", affermano alcune fonti citate dalle agenzie di stampa.

 

rishi sunak e giorgia meloni a downing street

"Italia e Regno Unito sono uniti da una storica amicizia oltreché da forti legami economici e condividono una visione comune su molte questioni internazionali a partire dal forte impegno per la sicurezza e la stabilità dell'Europa, dell'Euro-Atlantico e della più ampia comunità internazionale attraverso un approccio multilaterale con al centro le Nazioni Unite'', hanno poi aggiunto le stesse fonti. Dopo il bilaterale Sunak ha accompagnato Meloni in una visita all'Abbazia di Westminster, che al momento è chiusa al pubblico in vista dell'incoronazione della prossima settimana di Re Carlo III.

 

2. UN NUOVO INIZIO PER ROMA E LONDRA. L’INTESA FIRMATA DA MELONI E SUNAK

Estratto dell’articolo di Gabriele Carrer per www.formiche.net

rishi sunak e giorgia meloni a downing street 2

 

[…] Quello siglato al numero 10 di Downing Street non è un trattato come il Trattato del Quirinale che lega Italia e Francia dal novembre 2021 o il Trattato di Aquisgrana sottoscritto da Francia e Germania nel gennaio 2019.

 

Né un documento come il Piano di azione italo-tedesco che nei prossimi mesi dovrebbe chiudere il triangolo Roma-Berlino-Parigi, che pur non si presenta equilatero per le ragioni appena citate. Si tratta di una dichiarazione d’intenti che impegna i due Stati in una cooperazione istituzionale privilegiata sulla base della consuetudine su esteri e difesa.

 

“È un nuovo inizio” nelle relazioni tra Italia e Regno Unito, ha detto Meloni prima del bilaterale. “La nostra è un’amicizia fondata su decenni di collaborazione”, ha dichiarato Sunak. “Abbiamo gli stessi valori e possiamo lavorare bene insieme”, ha aggiunto.

 

rishi sunak giorgia meloni

I NEGOZIATI LAST-MINUTE

I negoziati erano stati avviati con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e Boris Johnson a Downing Street. Intanto, entrambi gli Stati hanno cambiato per due volte il capo del governo, con Mario Draghi e Liz Truss venuti prima degli attuali leader Meloni e Sunak.

 

E nel frattempo sono cambiati gli ambasciatori, con Inigo Lambertini che ha preso il posto di Raffaele Trombetta a Londra e Ed Llewellyn quello di Jill Morris a Roma. Ma i diplomatici hanno dovuto lavorato fino all’ultimo minuto in particolare su parole e riferimenti riguardanti l’immigrazione.

 

La preoccupazione italiana era quella di rimanere all’interno di un quadro europeo senza dare alcun tipo di copertura politica al piano britannico di deportazione in Ruanda degli immigrati che sbarcano illegalmente attraverso la Manica, sospeso dall’intervento della Corte europea dei diritti umani.

rishi sunak giorgia meloni

 

[…] GLI ALTRI TEMI DEL MEMORANDUM

 

Come ricordavamo ieri su Formiche.net, già a febbraio i due governi hanno tenuto una riunione 2+2 Esteri-Difesa […] e firmato una dichiarazione d’intenti per l’avvio a un nuovo dialogo strategico per la promozione delle esportazioni e degli investimenti bilaterali. Si è trattato del primo accordo bilaterale con uno Stato membro dell’Unione europea per il Regno Unito dopo la Brexit.

 

Dalla consuetudine in questi settori nasce la volontà di rafforzare il rapporto bilaterale a 360 gradi sancita dal memorandum firmato oggi. Il memorandum riguarda diversi settori: la sicurezza globale e la cooperazione in materia di difesa; il contrasto all’immigrazione clandestina; il rafforzamento della sicurezza energetica; la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità; la difesa della democrazia; i diritti umani e lo stato di diritto; la realizzazione di una crescita economica in un contesto commerciale aperto; il conferimento di priorità allo sviluppo sostenibile; l’espansione delle frontiere della scienza e dell’innovazione; e la promozione dei rapporti tra società civili.

rishi sunak giorgia meloni

 

LE NOVITÀ

Il memorandum prevede incontri annuali in formato 2+2 Esteri-Difesa a livello ministeriale e di alti funzionari e incontri a cadenza regolare tra SegreDifesa III (Direzione Armamenti) e il UK Defence and Security Exports (UKDSE). I due Stati si sono impegnati anche a istituire un nuovo Dialogo militare di alto livello, un Comitato strategico congiunto per la sicurezza tra i ministeri dell’Interno e un gruppo di lavoro sull’agricoltura e la nutrizione. L’impegno comune di Roma e Londra in sede G7 è quello di utilizzare il forum per “consolidare, mantenere e diversificare le catene di approvvigionamento critiche e promuovere la transizione energetica pulita”, un messaggio chiaro alla Cina, con cui Italia e Regno Unito si dicono “disponibili” a lavorare sulle sfide globali (il cambiamento climatico, la biodiversità, le questioni sanitarie globali e l’uguaglianza di genere)

 

[…] IL DOSSIER GCAP…

Il memorandum e l’immigrazione, con l’interesse britannico ai dettagli del Piano Mattei per l’Africa che il governo italiano presenterà ufficialmente a ottobre, sono stati due dei temi caldi nell’agenda del bilaterale.

 

giorgia meloni e rishi sunak 4

Altri sono stati la presidenza italiana del G7 nel 2024, la guerra in Ucraina che vede i due leader impegnati al fianco di Kyiv, l’Africa e l’Indo-Pacifico. Al numero 10 di Downing Street i due leader hanno parlato anche – inevitabilmente – del Global Combat Air Programme, progetto annunciato a dicembre dai governi di Giappone, Italia e Regno Unito per lo sviluppo dell’aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035, che prevede la fusione tra le ricerche condotte dal Giappone sul jet F-X e da Italia e Regno Unito sul Tempest (assieme alla Svezia, che però almeno per ora non partecipa al programma). [...]

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…E IL TRIANGOLO CON TOKYO

L’intesa è politica: il programma evidenzia che “la sicurezza dell’Euro-Atlantico e dell’Indo-Pacifico sono indivisibili”, come aveva dichiarato Sunak a dicembre. Ma è anche industriale.

 

Per questo, serve organizzare al più presto il consorzio: l’Italia non vuole che abbia sede nel Regno Unito, il Regno Unito chiede una fetta maggiore della partnership, anche più grande di quella destinata al Paese che metterà più soldi, cioè il Giappone (che da gennaio è partner strategico dell’Italia).

 

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Per sbrogliare la matassa potrebbe essere utile un incontro a tre con il primo ministro giapponese Fumio Kishida tra tre settimane, a margine del summit G7 a Hiroshima, in Giappone. Occasione in cui sarà presente anche Joe Biden, presidente degli Stati Uniti che potrebbe essere i maggiori clienti del caccia atteso non prima del 2035. […]

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