MERKEL E HOLLANDE TENTANO LA RIAPPACIFICAZIONE, MA L’AMORE FRANCO-TEDESCO È AL CAPOLINEA


Alberto Mattioli per "la Stampa"

HOLLANDE E MERKEL

Ormai sono una coppia di fatto: negli ultimi otto giorni, si sono visti tre volte. La visita di Angela Merkel a François Hollande, ieri a Parigi, avrebbe dovuto rilanciare il tandem franco-tedesco dopo le ultime frizioni. Ma è stata parzialmente guastata dai pessimi dati sulla disoccupazione francese, resi noti in contemporanea, e dalle pesanti critiche di alcuni dignitari della Cdu, guarda caso il partito della cancelliera, contro Hollande.

ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE

François e Angela, in ogni caso, ci hanno provato. Prima hanno visitato la mostra sull'arte tedesca al Louvre, altro casus belli. La stampa d'oltre Reno l'ha infatti massacrata accusandola di presentare per l'ennesima volta un'immagine cupa della Germania, teleologicamente destinata alla dittatura e alla guerra.

Il Louvre ha replicato piccato e così un'iniziativa che avrebbe dovuto celebrare una bella amicizia ha provocato l'ennesima polemica. Poi Merkel e Hollande hanno ricevuto la commissione mista di grandi industriali incaricata di studiare le misure che Parigi e Berlino proporranno insieme al Consiglio europeo di fine giugno. Sono quelle note: piano di investimenti per dare lavoro ai giovani, convergenza delle politiche economiche e sociali, rafforzamento della governance dell'eurozona anche, novità, nominando un presidente a tempo pieno dell'eurogruppo.

Frederic Mitterand - Copyright Pizzi

Davanti ai giornalisti, grande cordialità e grandissima gaffe della Cancelliera, che chiama il Presidente «François Mitterrand» (commento di un collega francese nostalgico: «Magari»). Però, ogni volta che può, Merkel mette l'accento sul patto di stabilità; Hollande sulle misure per la crescita. La differenza è tutta qui. E poi il Président è indebolito dai 40 mila disoccupati di più in aprile, che portano il totale francese a 3,26 milioni.

NICOLAS SARKOZY FOTOGRAFATO DA PHILIPPE WARRIN jpeg

Infine, c'è la questione delle riforme pretese dalla Commissione europea che, due giorni fa, ha dato alla Francia i compiti da fare a casa. Hollande ha avuto una reazione quasi gaullista ribattendo che cosa la Francia farà e quando lo decide lui. Da Berlino, furia in casa Cdu: «La Francia non rispetta i patti», «Queste dichiarazioni si spiegano solo con i suoi miserabili sondaggi».

Ieri Hollande ha rispiegato che Bruxelles fa «raccomandazioni» ma è Parigi che le trasforma in provvedimenti. Resta l'impressione di un approccio diverso. E infatti Frau Merkel fa la domanda che nessun socialista e soprattutto nessun socialista francese vuol sentirsi fare: «È meglio che un giovane abbia un lavoro flessibile o che non abbia alcun lavoro?».