MES ALL’ANGOLO - QUEL FURBACCHIONE DI RENZI SI È INVENTATO UN “INTERGRUPPO PARLAMENTARE” CHE RIUNISCE TUTTI I PARTITI PRO-MES, DA FORZA ITALIA AL PD AGLI EX GRILLINI - SE PRESENTASSERO UNA MOZIONE A FAVORE DEL SALVA STATI RISCHIEREBBERO DI AVERE UNA MAGGIORANZA, E FAR TREMARE LA POLTRONA DI CONTE – LO SCUDO AL PREMIER DI GUALTIERI E LO SCONTRO ZINGARETTI-SPADAFORA: "PENSI ALLO SPORT E NON DIA PAGELLE A DE LUCA"

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Carlo Bertini per “la Stampa”

 

matteo renzi foto di bacco (11)

Dopo lo stop della prima linea del governo, premier e ministro dell'Economia, il Mes si è fermato contro un muro. E per aggirarlo, la mente fervida di Matteo Renzi ha partorito l'iniziativa di un «intergruppo parlamentare».

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Con adesioni dei partiti pro-Mes, da Italia Viva al Pd (con il vicesegretario Andrea Orlando), da Forza Italia, con Renato Brunetta, a diversi ex grillini; e perfino un M5s, il deputato Trizzino. Oggi si vedranno per battezzarlo con lo slogan "Mes subito", mentre fanno girare la lettera per le adesioni: «Il Parlamento attivi ogni iniziativa per scongiurare il rischio della perdita di fondi irripetibili, nelle condizioni di accesso, restituzione e nell'ammontare delle risorse, per la sanità italiana».

GIORGIO TRIZZINO

 

Divieto di voto sul Mes

Iniziativa, quella dell'intergruppo, che in passato è stata usata, senza esito, per battaglie varie e che anche stavolta rischia di franare: lo ammettono gli stessi dirigenti dem, «perché se in Senato l'intergruppo presentasse una mozione a favore del Mes, rischierebbe di avere la maggioranza». Ergo, potrebbe terremotare il governo.

 

Ma tutto questo movimento dà il senso di una sfida che per Renzi va portata fino al tavolo della verifica di governo con Conte. E che per il Pd non va abbandonata, per non darla ancora vinta ai 5stelle. «Il Mes per noi resta una priorità», confermano dal Nazareno, malgrado il no di un Pd doc come Roberto Gualtieri faccia da scudo a Conte.

conte spadafora

 

Scontro su Spadafora

I dem sono ben contenti, in testa Zingaretti, che Conte abbia accettato un patto su punti programmatici: che può solo rafforzarlo, dicono per scacciare il sospetto del premier che dietro una verifica si celi un tentativo di giubilarlo. Ma Zingaretti, che continua a smentire la voglia di poltrone, non ha tollerato l'uscita del ministro grillino Spadafora contro Vincenzo De Luca («si occupi di più del sistema sanitario») e lo ha strigliato: «Spadafora pensi allo sport e non dia pagelle».

 

ZINGARETTI E DE LUCA

Per un motivo semplice: «Siccome noi - spiegano dal Pd - in Conferenza Stato-regioni siamo in minoranza, non esiste che un ministro attacchi uno dei pochi nostri presidenti: andranno fatte battaglie e il dpcm così leggero sul Covid dimostra il peso che hanno i governatori».

 

Conte resiste al pressing

MEME SUL RITARDO DI CONTE

Ma il premier si sottrae alla stretta. Dice che «il Mes non ha nulla a che vedere con le priorità politiche da affrontare al tavolo per il patto di legislatura, ma se qualcuno porrà il tema lo affronteremo». Parole che irritano il Pd, con il capogruppo Andrea Marcucci che lo invita a «non divagare e a venire in aula a parlarne».

 

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Lo stesso Marcucci che sta facendo preparare un dossier in Senato sul reale vantaggio finanziario del Mes e sulle strutture sanitarie in tutta Italia che ne avrebbero bisogno. E se lo strumento finanziario del Mes non lo ha chiesto nessuno in Europa, a far gola invece sono stati i primi bond europei per il fondo Sure per l'occupazione, che hanno segnato un record, 17 miliardi emessi e 233 richiesti. Pure se a tassi negativi.

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matteo renzi in senato
ANDREA ORLANDO MATTEO RENZI

             

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MATTEO RENZI