MES DA REQUIEM - IL GOVERNO RICICCIA IL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ E L’ALA ANTI-BRUXELLES DELLA LEGA RIALZA IL CAPINO: “NON VA RATIFICATO, IN NESSUN MODO” - IL DEPUTATO NO-EURO DEL CARROCCIO, CLAUDIO BORGHI, PROMETTE BATTAGLIA: “IL MES È QUELLA COSETTA PER CUI ALLA PROSSIMA CRISI LA BCE NON COMPRA PIÙ IL NOSTRO DEBITO, LO SPREAD VA A MILLE E SAREMO COSTRETTI AD INDEBITARCI DA UNO STROZZINO INTERNAZIONALE. BELLO NO?” - ANCHE CON I VOTI CONTRARI DELLA LEGA, L’ESECUTIVO VIAGGIA TRANQUILLO (A MENO CHE I GRILLINI NON SI METTANO DI TRAVERSO)
-Antonio Bravetti per "la Stampa"
«Ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più?». Claudio Borghi lo dice chiaramente, sintetizzando bene la posizione della Lega sul Mes: il Meccanismo europeo di stabilità «non va ratificato, in nessun modo» . Per Matteo Salvini non è in agenda, né oggi né domani.
La Lega non ha quindi intenzione di andare incontro al governo, che invece vorrebbe arrivare al vertice europeo di Parigi del 12 e 13 marzo con un voto positivo della commissione Esteri.
Se tra non molto arriverà anche il via libera della Germania, l'Italia si ritroverà a essere l'unico Paese membro a non aver votato le modifiche. Non proprio il migliore dei biglietti da visita per Mario Draghi, che ne ha bisogno per poter spingere di più sulla riforma del Patto di stabilità.
Due anni fa la Lega ha dato battaglia contro il Mes, in compagnia di Forza Italia e Movimento Cinquestelle. «È difficile che quella posizione possa cambiare- dicono da via Bellerio- ci vogliono proporre qualcosa di nuovo?» . Con i soldi del Pnrr, insistono i leghisti, «a cosa serve il Mes?».
Borghi rammenta: «Nel caso qualcuno dopo due anni si fosse dimenticato ricordo che il Mes è quella cosetta per cui alla prossima crisi (anche creata a tavolino) la Bce non compra più il nostro debito, lo spread va a mille e saremo costretti ad indebitarci da uno strozzino internazionale. Bello no?».
Salvini a giorni incontrerà Draghi. Le priorità per il segretario leghista restano l'energia, il caro bollette, «l'assenza del ministro dell'Interno che si traduce in aumento di sbarchi e allarme sicurezza generalizzato».
Vuole aprire quella che chiama «una stagione di riforme, a partire da quella della giustizia grazie ai referendum» e confermare a Draghi «la piena collaborazione della Lega per un efficace utilizzo dei fondi europei». Il Mes, per Salvini, non è all'ordine del giorno e non c'è motivo perché il Parlamento se ne occupi. In commissione il governo ha numeri ampi.
Se anche la Lega votasse contro, la maggioranza potrebbe contare su 31 voti a favore e 14 contrari. Ma dentro M5S e Fi potrebbero aprirsi delle crepe. Come tra i componenti del gruppo Misto. «Il Mes è molto pericoloso- sostiene Pino Cabras, di Alternativa- perché porta a svalutare i titoli pubblici italiani. È un vincolo esterno, non va ratificato». Per Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia «sarebbe catastrofico se i partiti non seguissero la linea di Draghi, farebbero un errore politico enorme» .
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