METTI IL KAPO’ IN SOFFITTA – I SOCIALISTI TEDESCHI LANCIANO SIGMAR GABRIEL AL POSTO DI MARTIN SCHULZ – PRONTO A SFIDARE LA MERKEL NONOSTANTE IL DIABETE ED UN FIGLIO IN ARRIVO – CON UN PADRE NAZISTA E SCUOLE DIFFERENZIATE, E’ IL COCCO DI SCHROEDER - -
Alessandro Alviani per “la Stampa”
Ha tentennato per mesi. Ora non sembrano esserci più molti dubbi: tranne sorprese dell' ultimo momento il candidato cancelliere della Spd sarà il leader dei socialdemocratici Sigmar Gabriel. Manca ancora l' ufficialità: l' annuncio è previsto per il 29 gennaio. Eppure i giochi sono fatti, il vice cancelliere e ministro dell' Economia ha deciso di candidarsi, scrive la «Bild».
Nessuna conferma dalla Spd, dove però da giorni segnalano che alla fine sarà lui a sfidare Angela Merkel. In quanto leader del partito, Gabriel ha la precedenza sulla candidatura: solo nel caso di un suo no la Spd dovrebbe cercare un' alternativa. Se rinunciasse, però, difficilmente potrebbe restare al timone di una formazione che è riuscito a stabilizzare negli ultimi sette anni e che non può permettersi di precipitare nel caos a otto mesi dal voto.
Inoltre sia il presidente uscente del Parlamento europeo, Martin Schulz, sia il sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, indicati come possibili candidati alternativi alla cancelleria, si sono fatti da parte. Schulz, dato come il probabile prossimo ministro degli Esteri dopo l' elezione a febbraio di Frank-Walter Steinmeier a presidente della Repubblica, ha preferito non sfidare il leader della Spd (al quale è molto vicino).
E non lanciarsi in una sfida con Merkel che appare senza grosse chance di successo: nei sondaggi la Cdu/Csu è data al 37%, la Spd intorno al 20. E così, dopo aver appoggiato a lungo l' ipotesi delle primarie, ieri lo stesso Gabriel ha fatto capire che non sono necessarie, in quanto per organizzarle servono due-tre candidati che aspirino seriamente a sfidarsi.
Dietro i dubbi mostrati finora dal 57enne leader dei socialdemocratici ci sono varie ragioni. Da una parte i sondaggi, secondo i quali Schulz avrebbe più chance di lui. Gabriel resta uno dei politici meno popolari - non solo tra i tedeschi, ma anche tra i dirigenti e tra la base del suo stesso partito. E questo nonostante un bilancio tutt' altro che negativo: si pensi all' astuzia che ha dimostrato nell' imporre a Merkel un candidato della Spd come prossimo presidente della Repubblica, nonostante la Cdu/Csu abbia più voti nell' assemblea che elegge il capo dello Stato. Il problema: la sua incostanza, le sue improvvise svolte, la sua impulsività e le sue uscite talvolta brusche lo rendono troppo imprevedibile e poco affidabile tra i dirigenti e gli elettori Spd, che lo accusano di sconfinare a volte nel populismo, e troppo poco credibile agli occhi degli elettori.
A farlo tentennare ci sono però anche ragioni personali: a febbraio sua moglie partorirà il loro secondo figlio e chi lo conosce bene sa che Gabriel non vorrebbe sacrificare troppo la vita familiare. Alla fine un ruolo importante nel convincerlo lo avrebbe avuto l' ex cancelliere Gerhard Schröder, che apprezza il suo spirito battagliero. E battagliero, Gabriel, lo è eccome, nonostante qualche problema di salute (ha il diabete e a dicembre si è sottoposto a un' operazione per la riduzione dello stomaco): è un abile oratore, si sente molto più a suo agio di Merkel sulle piazze e sa parlare all' uomo della strada.
Insiste molto sulla giustizia sociale e la lotta alle diseguaglianze, temi centrali per riconquistare il voto dei tedeschi attratti dalla AfD. Al pari di Schröder, ha un ottimo fiuto per gli umori dell' opinione pubblica, come dimostra la sua ultima battaglia: dopo le polemiche sui 3.100 euro di pensione al giorno incassati dall' ex Ceo di Volkswagen Martin Winterkorn nonostante il Dieselgate, la Spd propone ora di limitare i bonus e le pensioni dei manager. Un tema su cui i socialdemocratici punteranno anche in campagna elettorale. Proprio ieri sera i vertici del partito si sono visti a Düsseldorf per discutere della strategia in vista del voto. Un incontro senza Schulz (assente per i funerali dell' ex presidente portoghese Mario Soares) in cui si è parlato anche di candidatura alla cancelleria, senza però ufficializzare nessuna decisione.
Gabriel ha una complessa storia familiare alle spalle: figlio di un padre tirannico rimasto fino alla morte un nazista convinto, da bambino fu conteso per anni dai genitori dopo la loro separazione, al punto che alle elementari gli consigliarono una scuola differenziale a causa dei suoi «problemi comportamentali». È stato governatore della Bassa Sassonia (fu eletto a soli 40 anni, il più giovane governatore nella storia) e ministro dell' Ambiente. Ora potrebbe finalmente scrollarsi di dosso il nomignolo che si trascina dietro da quando, nel 2003, il partito lo nominò «Delegato per la cultura pop»: «Siggi Pop».