1. MISTERI D’ITALIA - PERCHÉ NESSUN GIORNALONE SI CHIEDE COME FA GUIDO CROSETTO A MILITARE IN UN PARTITO, BRACCIO DESTRO E DEUS EX MACHINA DI GIORGIA MELONI, E CONTEMPORANEAMENTE A RICOPRIRE IL RUOLO DI PRESIDENTE DELL’AIAD, LA FEDERAZIONE CHE RAPPRESENTA LE AZIENDE ITALIANE PER L’AEROSPAZIO, LA DIFESA E LA SICUREZZA?
2. CROSETTO-UNO LA MATTINA VA AD ‘’ISTRUIRE” POLITICAMENTE LA DUCETTA, E NEL POMERIGGIO SBUCA CROSETTO-DUE CHE VA ALL’AIAD A REDIGERE E PRESENTARE RAPPORTI E POSIZIONI INDUSTRIALI AI VARI DICASTERI GOVERNATIVI E AD OGNI ORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE ESTERA
DAGOREPORT
L’altro giorno Ernesto Galli della Loggia, in un fondo sul Corriere, ha rilanciato la pregiudiziale antifascista contro Fratelli d’Italia: ‘’Se la destra di FdI vuole davvero governare il Paese, deve dire parole chiare sull’incompatibilità tra fascismo e sistema democratico-liberale. Lo richiedono la nostra storia, i principi della nostra Costituzione, le alleanze e le amicizie internazionali che vogliamo mantenere. Lo richiede la possibilità di diventare domani classe dirigente del Paese. È su questo terreno che Fratelli d’Italia è chiamata a misurarsi“.
E pronta è arrivata la replica di Guido Crosetto. In un’intervista a ‘’Libero’’ ha spiegato che FdI è un partito nuovo, che mai ha flirtato con gli estremisti di destra. “A parte il fatto che chi parla di fascismo nel 2021 sovrappone l’ideologia col giudizio storico e sociale su un periodo drammatico, FdI nulla ha a che fare col fascismo. Siamo un partito nuovo. Non c’è nessuno, qui, che pensa che il fascismo possa essere punto di riferimento cultural-politico”.
E poi ancora Crosetto ha sottolineato che “perfino quando FdI era all’1%, sul crinale della sopravvivenza, nessuno ha mai accettato coinvolgimenti con estremisti… e il nostro candidato sindaco a Roma, Michetti, attaccato soltanto per aver detto che il saluto romano viene prima del fascismo mi parte un’assurdità…”.
E qui il gigantesco Crosetto, 57 anni, da Cuneo, nato politicamente democristiano, poi berlusconiano e infine fondatore di Fratelli d’Italia, quindi tutor, braccio destro e deus ex machina di Giorgia Meloni, che si assegnò in modalità Oscar Giannino una laurea in Economia e Commercio mai conseguita, continua a sbattere contro un conflitto di interessi grande quanto Montecitorio.
Perché nessuno si chiede come fa il buon Guido a militare in un partito e contemporaneamente a ricoprire il ruolo, lautamente retribuito, di presidente dell’AIAD, la Federazione, membro di Confindustria, che rappresenta le Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza.
E che accoglie nel proprio ambito la quasi totalità delle imprese nazionali, ad alta tecnologia, che esercitano attività di progettazione, produzione, ricerca e servizi nei comparti: aerospaziale civile e militare, comparto navale e terrestre militare e dei sistemi elettronici ad essi ricollegabili.
L’AIAD, si legge sul sito, mantiene stretti e costanti rapporti con organi e istituzioni nazionali, internazionali o in ambito NATO al fine di promuovere, rappresentare e garantire gli interessi dell’industria che essa rappresenta. Significativa l'attività svolta a riguardo dal NIAG (NATO Industrial Advisory Group) garantita attraverso i propri esperti.
L’AIAD è inoltre membro, in rappresentanza dell’industria italiana, dell’equivalente Associazione Europea (ASD). In questo contesto è l’interfaccia di riferimento di tutte le Istituzioni nazionali ed estere per il coordinamento di ogni iniziativa in cui ci sia necessità di rappresentare gli interessi nazionali del comparto.
Insomma, la mattina spunta Crosetto-Uno che va ad ‘’istruire” politicamente Giorgia Meloni, aprendole le porte di importanti personaggi, dal sottosegretario di Stato del Vaticano il cardinale Pietro Parolin a Enrico Letta, dalla partecipazione a un’importante Convention repubblicana presente anche Trump a Steve Bannon; e nel pomeriggio sbuca Crosetto-Due che va all’Aiad a redigere e presentare rapporti e posizioni industriali ai vari dicasteri governativi e ad ogni altra organizzazione istituzionale estera.
Una incompatibilità per il suo ruolo nella Federazione che riunisce le aziende del comparto difesa, aerospazio e sicurezza, nominato all’epoca dal ministro della Difesa Pinotti, che aveva già spinto nel 2018 il braccio destro di Giorgia Meloni di lasciare Montecitorio.
Un addio alla Camera a soli due mesi dall'investitura a parlamentare della Repubblica, che Crosetto giustificò con un lapidario: “I motivi? Personali”. Saranno anche motivi personali ma ciò non cancella il fatto che continua tranquillante a fare politica in aperto conflitto d’interessi.