E MO’ SO GAZA AMARI - PIOGGIA DI MISSILI SU TEL AVIV, ULTIMATUM DI PERES: “STOP AI RAZZI O INVADIAMO” - IL PRESIDENTE PALESTINESE ABU MAZEN: "DOBBIAMO FERMARE QUESTO MASSACRO. E' UN GENOCIDIO"


Da “repubblica.it

 

"Dobbiamo fermare questo massacro, è un genocidio". Sono queste le parole usate dal presidente palestinese Abu Mazen alla riunione straordinaria dell'Anp in corso a Ramallah e che descrivono la gravità della situazione a Gaza, oggetto nella notte di incessanti raid aerei da parte dell'aviazione israeliana contro obiettivi "militari". Ma mentre una ulteriore escalation sembra ormai imminente, arriva uno spiraglio dal presidente israeliano Shimon Peres: "L'offensiva di terra potrebbe esserci molto presto. Ma se i razzi da Gaza si fermeranno stanotte, non ci sarà alcuna".

razzi da gaza verso israele

 

Gaza sotto i raid israeliani. I bombardamenti israeliani sono proseguiti nella notte e anche nel corso della giornata. Nella notte ci sono stati 160 attacchi che, secondo l'esercito, avrebbero colpito 120 postazioni e rifugi di militanti di Hamas o luoghi da dove venivano lanciati razzi contro Israele (video). In tutto 430 i bersagli colpiti nella Striscia di Gaza, da quando è scattata l'operazione all'alba di ieri.

 

Tra le vittime di oggi una donna e tre bambini, secondo fonti mediche di Gaza, mentre una motocicletta con a bordo due uomini è stata centrata dai raid a Beit Lahiya, non lontano dalla frontiera con Israele, provocando la morte di uno degli uomini a bordo (foto). Cinque persone sono rimaste uccise nella loro casa in un attacco aereo israeliano nel campo profughi di al-Maghazi.

 

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Secondo fonti palestinesi il bilancio delle vittime degli attacchi sarebbe salito a 43, mentre 370 è il numero dei feriti. Una situazione che sta diventando sempre più difficile da gestire negli ospedali di Gaza.

 

Mentre il governo di unità palestinese ha annunciato di essere "in riunione permanente per seguire le ripercussioni dell'offensiva israeliana" sulla Striscia di Gaza, arrivava la dura reazione di Hamas: "Israele - ha affermato un portavoce - ha varcato una grave linea rossa, e ne subirà le conseguenze" per aver bombardato la scorsa notte la casa di Raed al-Attar, uno dei comandanti del braccio armato di Hamas. Al-Attar è stato uno dei rapitori del caporale Ghilad Shalit.

 

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Una soluzione diplomatica viene esclusa per ora anche dall'ex portavoce del governo di Hamas a Gaza Israa al-Mudallal, che ha definito "inimmaginabile" un cessate il fuoco a causa "dell'inaffidabilità" dello stato ebraico. Ieri il capo di Stato maggiore israeliano Benny Gantz aveva chiesto al governo il richiamo di 40mila riservisti, un passaggio che sembra il preludio ad un'invasione della Striscia di Gaza da parte dell'esercito con la stella di David. E oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato quanto anticipato dal ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon poco prima: "L'operazione sarà estesa e proseguirà fino a quando gli spari verso le nostre città non cesseranno del tutto e la calma ritornerà".

 

 

Razzi di Hamas arrivano ad Haifa. In mattinata sono risuonate le sirene di allarme a Tel Aviv (video), dopo che ieri anche la capitale Gerusalemme era stata interessata dal lancio di razzi da parte di Hamas. Tre forti esplosioni, riportano fonti dell'Ansa, sono state avvertite nella zona.

 

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Secondo l'esercito israeliano, sono 225 i razzi dalla striscia dall'inizio dell'operazione Margine protettivo partita lunedì notte. Circa 40 di questi sono stati intercettati dal sistema anti missili Iron Dome. Non sono solo le zone di confine ad essere bersaglio dei razzi: oggi due missili M302 sono caduti in un'area a nord di Cesarea, ad oltre 130 chilometri dalla Striscia.

 

Un uomo è rimasto ferito. E due razzi sono caduti al largo di Haifa, 90 km a nord di Tel Aviv. E' la prima volta che dei razzi palestinesi raggiungono il grande porto del nord di Israele, che si trova a più di 160 chilometri da Gaza. La tensione tra Israele e Hamas è esplosa dopo il rapimento e l'uccisione dei tre coloni ebrei in Cisgiordania, un delitto che ha scatenato non solo la rappresaglia israeliana, ma anche l'atroce vendetta costata la vita a un sedicenne di etnia araba, Mohammed Abu Khdeir, sequestrato e arso vivo da ultra-nazionalisti ebrei.

papa francesco riceve abu mazen shimon peres e fouad twal 20

 

La difficile situazione in Medio Oriente è stato uno degli argomenti al centro dei colloqui a Mosca tra il ministro degli esteri italiano Federica Mogherini e l'omologo russo Serghei Lavrov: secondo Mogherini l'Unione europea è chiamata ad avere "un ruolo per la ripresa dei negoziati" tra israeliani e palestinesi. E il presidente della Cei Angelo Bagnasco, aproposito della tragedia di Gaza, ha auspicato  che "la cosiddetta comunità internazionale non si giri dall'altra parte".

 

NETANYAHU AL FUNERALE DEI RAGAZZI RAPITI

Le reazioni del mondo arabo. Il precipitare della crisi sta provocando fermento anche nel mondo arabo moderato tradizionalemente non ostile ad Israele. Il segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby, ha chiesto agli Stati uniti di "obbligare Israele a rispettare i propri impegni" con i palestinesi.

 

La Giordania, intanto, ha chiesto di fermare "la barbara aggressione" di Israele contro la striscia di Gaza. In un comunicato diffuso oggi dal portavoce del governo, Amman - firmataria di un trattato di pace con Israele - "condanna l'aggressione militare che Israele ha lanciato nella striscia di Gaza", chiedendo "la sua fine immediata" e ammonendo sulle "conseguenze di questa barbara aggressione".

rohani e mohamed zarif

 

Anche l'Iran, tramite il portavoce del ministro degli Esteri, ha condannato i raid israeliani e ha invitato il governo dello stato ebraico a mettere fine alla "selvaggia aggressione contro i palestinesi". L'Egitto ha esortato Israele e Hamas a porre fine all'escalation della violenza nel conflitto in corso, ma il portavoce del ministro degli Esteri egiziano ha per ora escluso una tregua mediata dal Cairo, come auspicato da Abu Mazen.