MONTARULI STUPEFACENTE – LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA DROGA PRESENTATA DALLA DEPUTATA (PREGIUDICATA) MELONIANA E’ L’ENNESIMA STRETTA TARGATA FRATELLI D’ITALIA: STAVOLTA PUNTA A COLPIRE NON I GRANDI TRAFFICANTI MA I PUSHER DA MARCIAPIEDE CON PENE PIÙ ALTE E CARCERE PREVENTIVO - LE OPPOSIZIONI INSORGONO CONTRO “L’APPROCCIO REPRESSIVO” DEL GOVERNO: "VOGLIONO RIPROPORRE LA FINI-GIOVANARDI"
-Estratto dell’articolo di Gabriele Bartoloni per repubblica.it
Ennesima stretta targata Fratelli d'Italia: pene più alte e carcere preventivo. È il fulcro della proposta di legge sugli stupefacenti presentata dalla deputata Augusta Montaruli. Un giro di vite che non punta a colpire i grandi trafficanti, bensì gli spacciatori da marciapiede, coloro che si macchiano di reati di "lieve entità".
Per loro la maggioranza vuole la certezza della custodia cautelare in carcere e l'innalzamento della pena a cinque anni di reclusione. Secondo l'opposizione non è altro che l'ennesima conferma dell'approccio repressivo del governo, non solo sugli stupefacenti. E che tradisce gli obiettivi garantisti indicata dal Guardasigilli Carlo Nordio.
La proposta di Montaruli
La proposta di Montaruli modifica gli articoli 73 e 85 bis del decreto del presidente della Repubblica in materia di stupefacenti, innalzando a cinque anni la pena massima per chi è responsabile di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope se il fatto è di "lieve entità". L'attuale legge prevede un massimo di 4 anni e una multa da 1.032 a 10.329 euro.
Troppo poco, secondo Montaruli. Perché questa cornice normativa "rende al momento impossibile applicare la misura cautelare in carcere", sostiene la deputata di FdI, che lo scorso febbraio ha lasciato l'incarico di sottosegretaria all'Università, dopo la condanna per l'uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014. Fece scalpore la contestazione di aver messo a rimborso anche un libro hot, "Sexeploration", "Giochi proibiti per coppie", oltre ad alcuni oggetti di lusso come una borsa di Borbonese, capi firmati di Hermes, e dei cristalli Swarovski.
Poco importa se il ministro della Giustizia Nordio, fortemente voluto dalla premier Meloni, abbia più volte sostenuto la necessità di alleggerire il peso dei detenuti nei penitenziari sovraffollati e di contrastare il ricorso alla custodia cautelare in carcere. Anzi secondo Montaruli è "indispensabile conferire alla magistratura giudicante questo ulteriore strumento per arginare la reiterazione del delitto", si legge nella relazione che accompagna il testo. La maggioranza dunque tira dritto sulla via securitaria che imbarazza il Guardasigilli, iniziata con il decreto anti-Rave e proseguita con l'innalzamento delle pene per i blitz degli attivisti climatici
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