MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA - DOPO LA PRIVATIZZAZIONE DEI PORTI, ANCORA SCINTILLE TRA TAJANI E SALVINI SUL DESTINO DI MPS. IL LEADER DI FORZA ITALIA AFFERMA CHE IL GOVERNO POTREBBE ACCELERARE SULLA VENDITA DELLA QUOTA (64%) DELLA BANCA SENESE CHE FA CAPO AL TESORO: “LO STATO NON DEVE FARE IL BANCHIERE”. MA DALLA LEGA ARRIVA SUBITO UN ALTOLA’: "NON E' ALL'ORDINE DEL GIORNO"

-

Monica Guerzoni per il Corriere della Sera - Estratti

Nel sontuoso parco di Villa d’Este i due vicepremier fisicamente non si incontrano, ma politicamente Tajani e Salvini si scontrano una volta ancora. Dopo la privatizzazione dei porti, a dividere il leader di Forza italia e quello della Lega è il destino di Mps. Aprendo la seconda giornata del forum The European House Ambrosetti, Tajani afferma che il governo potrebbe accelerare sulla vendita della quota della banca senese, ma il Carroccio subito lo stoppa. Scintille, che passano in secondo piano quando Paolo Gentiloni prende la parola e gela le residue speranze del governo, alle prese con una manovra economica dai margini sempre più risicati.

(…) la polemica si accende quando il leader di FI torna sulle privatizzazioni, a cominciare da Mps: «Il tema non è nel programma di governo, ma lo abbiamo messo sul tavolo.

Prima si fa meglio è». Adolfo Urso, a Cernobbio anche lui, ritiene «giusto andare su questa strada», la Lega però non ci sta.

Salvini arriva a metà pomeriggio con la figlia Mirta sulle spalle, passeggia nel parco e liquida i giornalisti: «Parlo domani (oggi, ndr )». A smentire Tajani sul futuro di Mps ha già pensato, per conto del leader leghista, il sottosegretario Federico Freni: «La fretta è una cattiva consigliera». E il responsabile Economia, Alberto Bagnai, ci mette il carico: «La vendita della quota di Mps non è all’ordine del giorno».

(…)