E’ MORTO LEE KUAN YEW, PADRE-PADRONE DI SINGAPORE, CHE HA DETTATO ALL’ASIA UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO, MOLTO AMATO DALLA THATCHER, A SUON DI FRUSTATE - - -


Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

 

LEE KUAN YEW

Nato nel 1923 da una famiglia di negozianti impoverita dalla grande crisi, laureato in Legge a Cambridge, Lee KuanYew una volta tornato in patria fondò nel 1954 il Partito di Azione Popolare sul modello del Partito Laburista. Si alleò con i sindacati comunisti, ma una volta ottenuta l’indipendenza e diventato primo ministro nel ’59, diventò duramente anticomunista.

 

LA STATUA IN BRONZO DI LEE KUAN YEW

Pur mantenendo sempre formalmente un regime pluralista iniziò a organizzare le elezioni in modo che dal 1968 al 1984 il Pap ha sempre avuto tutti i seggi in Parlamento. Espulso dall’Internazionale Socialista con accuse di autoritarismo, Lee ha se non altro smesso di fingere, predicando un tipo di “valori asiatici” ben distinti dalla democrazia occidentale, e di cui è componente essenziale l'uso massiccio della fustigazione come strumento di deterrenza penale.

 

A Singapore sono puniti in questo modo una trentina di reati, dall'uso di droga al favoreggiamento per stranieri che restano nel Paese oltre i 90 giorni del visto, e finiscono sotto la sferza una media di 6000 persone l'anno. Ma se fosse stato solo per questo, Lee Kuan Yew, morto ieri a 91 anni, sarebbe stato solo un tiranno.

 

NELSON MANDELA E LEE KUAN YEW

E non sarebbe particolarmente commendevole neanche il record dei 41 anni in cui è stato ininterrottamente primo ministro tra 1959 e 1990: ulteriormente seguiti da altri 14 anni come Senior Minister tra 1990 e 2004 e 7 anni da Mentor Minister tra 2004 e 2011: due incarichi inventati apposta per pilotare nel 2004 il passaggio dei poteri a suo figlio Lee Hsien Loong.

 

L'autoritario e paternalista Lee Kuan Yew è stato però anche lo statista che ha inventato quel Modello Asiatico che oggi va tanto per la maggiore, facendo di Singapore la prima “Tigre Asiatica di Sviluppo”. Precedendo Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Filippine e la stessa Cina: il Giappone era già decollato prima ma è un caso diverso, derivato dalle riforme Meiji dell'800 e poi da quelle decise da MacArthur dopo il 1945.

LEE KUAN YEW

 

Cinque milioni e mezzo di abitanti su una superficie di appena 641 chilometri quadrati, Singapore ha il 36esimo Pil del mondo in valori assoluti, il nono Pil pro capite in termini nominali, e addirittura il terzo Pil pro capite a parità di potere d'acquisto. Insomma, più ricchi degli abitanti di Singapore ci sono solo quelli del Qatar e del Lussemburgo.

 

Mentre però il Qatar sta su un mare di gas e petrolio e il Lussemburgo è la piazza finanziaria che sappiamo, Singapore, senza cessare di esser a sua volta una Zurigo dell'Asia, deriva un quinto del suo Pil dall'industria manifatturiera: elettronica, raffinazione del petrolio, chimica, ingegneria meccanica, scienze biomediche. Possiede inoltre uno dei porti più trafficati del mondo, è la quarta principale piazza per gli scambi commerciali, dopo Londra, New York e Tokyo, ed è il più grande hub per la logistica.

LEE KUAN YEW E JOE BIDEN

 

A differenza di altre Tigri di Sviluppo Singapore non è un Capitalismo di Stato, e la sua è anzi un'economia che è tra le 10 più libere del mondo. Ma il peculiare autoritarismo “didattico” di Lee ha orientato questa libertà, ad esempio imponendo a tutti di imparare l'inglese. O reprimendo duramente ogni forma di corruzione.

 

Lo Stato ci mette anche i soldi, per far sì che almeno uno studente su due faccia un viaggio di studi all’estero, e che un professore guadagni come un ingegnere. Quando Singapore aveva appena due milioni di abitanti Lee ripeteva spesso che «la forza economica politica e tecnologica del Paese è costituita da trecento persone, non di più. Se un giorno ci trovassimo tutti su un jumbo per qualche viaggio ufficiale e quel jumbo cascasse sarebbe come se una bomba atomica venisse sganciata su Singapore».

LEE KUAN YEW CON LA FAMIGLIA

 

LEE KUAN YEW

La sua preoccupazione è stata appunto che l'intera Singapore si trasformasse in élite. Per riuscirci ha preso letteralmente i suoi compatrioti a frustate, ma l'esserci riuscito è ora la grande eredità che lascia alla Storia.