MOSCA AL NASO – IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO SERGEI LAVROV MINACCIA: “SIAMO PRONTI A ROMPERE LE RELAZIONI CON L’UE IN CASO DI SANZIONI” - L’ANALISI DI BERNARD GUETTA: “SU NAVALNY PUTIN HA FATTO UNA MOSSA CHE VA CONTRO GLI INTERESSI DEL SUO PAESE, E CON L'OCCASIONE SI È DATO ANCHE LA ZAPPA SUI PIEDI. IL DITTATORE RUSSO STA PERDENDO LA MANO, SI FA PRENDERE DAL PANICO E SI ILLUDE”

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JOSEP BORRELL SERGEI LAVROV 1

1 – MOSCA, ROTTURA TOTALE CON UE IN CASO DI SANZIONI

(ANSA) - MOSCA, 12 FEB - La Russia "è pronta a rompere le relazioni con l'Unione europea". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov al programma Soloviev Life. "Se vediamo ancora una volta, proprio come in altre occasioni, che le sanzioni vengono imposte in alcuni settori e creano rischi per la nostra economia, anche nei settori più sensibili, allora sì. Non vogliamo essere isolati dalla vita internazionale, ma dovremmo essere preparati a questo", ha detto Lavrov. "Se vuoi la pace, prepara la guerra", ha aggiunto. Lo riporta Interfax.

alexei navalny 1

 

2 – CASO NAVALNYJ, L’ABILITÀ SMARRITA DI PUTIN

Estratto dell’articolo di Bernard Guetta per “la Repubblica”

 

Putin ha fatto una mossa che va contro gli interessi del suo Paese, e con l'occasione si è dato anche la zappa sui piedi. Il dittatore russo sta perdendo la mano, si fa prendere dal panico e si illude. Che cosa ha fatto quando l'Unione europea gli ha inviato il capo della sua diplomazia per cercare di evitare che l'affare Navalnyj finisse per compromettere ogni azione coordinata dei 27 e della Russia sulle aree di interessi comuni?

vladimir putin

 

Invece di constatare che gli europei condannavano - naturalmente, ovviamente - questo accanimento giudiziario contro Aleksej Navalnyj, ma restavano desiderosi di non rompere del tutto con Mosca, li ha pubblicamente maltrattati, per non dire schiaffeggiati. Avrebbe potuto ricevere il capo della diplomazia europea per sottolineare che auspicava anche lui che rimanessero aperti i ponti fra l'Unione e la Federazione russa. Non gli sarebbe costato nulla fare un gesto del genere, ma non l'ha fatto.

 

proteste per la liberazione di navalny in russia 4

Josep Borrell ha potuto incontrare soltanto il suo omologo, Sergej Lavrov, che si è superato nel suo ruolo di bulldog; e come ciliegina sulla torta, prima ancora che la visita di Stato fosse terminata, Mosca ha annunciato l'espulsione di tre diplomatici europei, colpevoli di essere andati a osservare de visu le manifestazioni di protesta contro la persecuzione del Robin Hood russo. Era esattamente quello che non doveva fare, perché non ci ha guadagnato nulla.

 

donald trump con sergei lavrov nello studio ovale 1

Se avesse avuto un grammo di abilità, avrebbe potuto insistere, come aveva fatto recentemente, sulla sua volontà di valorizzare i punti in comune con l'Unione. Avrebbe potuto prendere ispirazione da quello che ha saputo fare Xi Jinping a dicembre, quando ha firmato un accordo che allontana l'Unione europea dagli Stati Uniti, sul piano dei rapporti con Pechino. Ora che ha perso il suo amico Trump, avrebbe potuto tornare ai tradizionali sforzi russi per "disaccoppiare" le due sponde dell'Atlantico. Avrebbe almeno potuto fingere di non sentire, come fecero i dirigenti sovietici quando François Mitterrand prese le difese di Andrej Sacharov in piena cena ufficiale al Cremlino, e invece no!

 

Putin ha giocato a fare il gradasso, il bullo del cortile. Ma l'unico risultato che ha ottenuto è stato palesare il suo panico, un panico che trova una semplice spiegazione.

 

JOSEP BORRELL SERGEI LAVROV

Avendo avuto l'audacia inaudita di rientrare a Mosca, Aleksej Navalnyj si è imposto come avversario alla pari del presidente russo. Per la prima volta in vent'anni di potere, Vladimir Putin ha di fronte a sé un capo dell'opposizione che gli sarà difficile far assassinare, ora che il tentativo di avvelenarlo è andato fallito.

donald trump vladimir putin
vladimir putin
alexei navalny 3
arresti alla protesta per la liberazione di navalny 9
manifestazione pro navalny con pochi assembramenti
joe biden e vladimir putin nel 2011
arresti alla protesta per la liberazione di navalny 8
vladimir putin donald trump
proteste pro navalny in russia
vladimir putin
alexei navalny 2