LA MOSSA DEL CAVALLO DI BORIS JOHNSON – HA SPINTO LIZ TRUSS A DOWNING STREET SAPENDO CHE ERA INADEGUATA, E ORA SI PREPARA A RIPRENDERSI IL PARTITO CONSERVATORE E LA GUIDA DEL GOVERNO! TRA I TORY C’È LA CONSAPEVOLEZZA CHE SOLO IL MINI-TRUMP D’ALBIONE POSSA RISOLLEVARE LA BASE. IL PRIMO A CHIAMARSI FUORI DALLA CORSA PER LA SUCCESSIONE A TRUSS È IL MINISTRO DELLA DIFESA, BEN WALLACE: “SONO ORIENTATO A SOSTENERE UN RITORNO DI JOHNSON” (APPUNTO)

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BEN WALLACE

GB: WALLACE SI CHIAMA FUORI, 'ORIENTATO VERSO JOHNSON'

(ANSA) - Ben Wallace, rispettato ministro della Difesa britannico, si è chiamato fuori stamattina dalla corsa per la successione a Liz Truss come leader Tory e futuro primo ministro del Regno Unito.

 

Corsa nella quale ha detto di essere "orientato" a sostenere invece l'opzione di un ritorno in sella di Boris Johnson, a patto che l'ex premier "risponda" in modo convincente ad "alcuni interrogativi" rimasti aperti in relazione al cosiddetto scandalo del Partygate e ad altre vicende che sono state alla base delle dimissioni impostegli obtorto collo tre mesi fa.

 

LIZ TRUSS BORIS JOHNSON

LIZ AFFONDATA DAI MERCATI SARÀ SFIDA A TRE: SUNAK FAVORITO, BORIS TORNA DI CORSA DAI CARAIBI

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

La «bomba a mano umana», era il soprannome affibbiato a Liz Truss: e dunque la deflagrazione era solo una questione di tempo. «Quanto di più vicino ci sia a Westminster a una matta totale», andava dicendo di lei il venefico Dominic Cummings, l'ex Rasputin di Boris Johnson. «Allacciate le cinture», aveva titolato in prima pagina lo Spectator alla sua nomina: e stiamo parlando di una rivista iper-conservatrice.

 

boris johnson carrie symonds

Insomma, non è che non ci avessero avvertito. Eppure, vedere una premier britannica squagliarsi nel giro di soli 44 giorni lascia ancora una certa impressione. E sono stati 44 giorni sull'ottovolante (anzi, anche un po' di meno, se si tiene conto della pausa per lutto nazionale dovuta alla morte della regina).

 

Liz Truss era stata eletta leader del partito conservatore il 5 settembre e aveva ricevuto l'incarico di formare il governo il giorno dopo da Elisabetta (l'ultimo atto pubblico della sovrana). Ma già due giorni dopo, l'8 settembre, aveva compiuto la prima giravolta, annunciando un piano di sostegno contro il caro-energia da 150 miliardi di sterline (lei che durante la campagna per farsi eleggere si era scagliata contro i «sussidi a pioggia»).

 

il pollo al curry che somiglia a boris johnson

Era ancora in Parlamento a vedere le reazioni al suo piano quando è stata raggiunta da un bigliettino che la informava dell'imminente decesso della regina: la sua premiership è finita così in pausa, per due settimane, ancora prima di cominciare davvero.

 

Alla ripresa, il 23 settembre, Liz ha però scatenato i suoi istinti da turbo-liberista: e ha fatto annunciare al suo Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, tagli alle tasse per 45 miliardi, interamente finanziati a debito. Risultato: i mercati sono piombati nel panico, la sterlina è crollata ai minimi storici e gli interessi sui bond governativi hanno superato quelli di Grecia e Italia. Tanto che la Banca d'Inghilterra è stata costretta a un intervento di emergenza, di fronte a quello che ha definito un «rischio materiale» alla stabilità finanziaria della Gran Bretagna.

 

RISHI SUNAK BORIS JOHNSON

Per un governo conservatore, affossare l'economia è stata un risultato senza precedenti: frutto della hybris di chi, come Liz Truss, pensava che l'ideologia potesse averla vinta sulla realtà, laddove la realtà è quella di un Paese che non può permettersi di giocare al sovranismo fiscale.

 

Da qui l'umiliante marcia indietro, cristallizzata nella cacciata di Kwasi Kwarteng, sostituito dal «responsabile» Jeremy Hunt: il quale ha subito cestinato l'intera manovra fiscale emblema della «Trussonomics». Ma così facendo, ha inevitabilmente cestinato anche la premier, che su quella manovra ci aveva messo la faccia.

 

penny mordaunt.

Le dimissioni, mercoledì, della ministra dell'Interno, Suella Braverman, e il caos in Parlamento per una votazione sul fracking, hanno suggellato il destino di Liz Truss. Chi verrà adesso dopo di lei? Il favorito è Rishi Sunak, l'ex Cancelliere dello Scacchiere che era stato sconfitto a settembre nella volata finale per la premiership: lui aveva messo in guardia fin dal primo momento dai rischi dell'azzardo fiscale di Liz Truss e può presentarsi come il candidato in grado di restituire credibilità al governo britannico. Ma Sunak non è amato dalla destra del partito, che gli rinfaccia il ruolo nella cacciata di Boris Johnson.

 

Una personalità «unitaria» può essere allora Penny Mordaunt, la ministra per i Rapporti col Parlamento: lei gode di ampia popolarità e sposa il liberalismo sui temi sociali con la fedeltà alla Brexit. Quello che le si rimprovera, però, è una certa leggerezza: in passato aveva perfino partecipato a un reality tv di tuffi dal trampolino.

 

lattuga liz truss 1

E allora il vero jolly è sempre lui, Boris Johnson, che ieri ha interrotto le vacanze ai Caraibi per precipitarsi a Londra. Dopotutto, quando aveva lasciato Downing Street, aveva gettato più di un indizio sul suo ritorno, dalle citazioni di Terminator a quelle di Cincinnato. Ma Boris è un personaggio che divide: per i sostenitori è l'unico che può risollevare le sorti dei conservatori (dopotutto tre anni fa era stato eletto a valanga), per i detrattori la sua nomina sarebbe una buona ragione per abbandonare il partito. La giostra londinese non è ancora arrivata all'ultimo giro.

BEN WALLACE
ben wallace e nick carter
LIZ TRUSS SI DIMETTE
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LIZ TRUSS DIMISSIONI