MOVIMENTO CINQUE SCISSIONI – MICHELE SERRA: “È QUASI IMPOSSIBILE TROVARE UNA MOTIVAZIONE ‘POLITICA’ DELL’ADDIO DI DINO GIARRUSSO AL MOVIMENTO, O A CIÒ CHE NE RESTA. SI IMMAGINANO L'AMAREZZA, L'ANIMOSITÀ, LE NOTTI INSONNI. TUTTO MOLTO RISPETTABILE. MA QUALCUNO SAPREBBE DARE UNA LETTURA POLITICA DELLA MEZZA DOZZINA DI SCISSIONI IN CORSO TRA I GRILLINI?” – SEBASTIANO MESSINA: “GIARRUSSO FONDERÀ UN MOVIMENTO DI EX GRILLINI: SARÀ IL DODICESIMO. PERÒ LUI LO FARÀ ‘CON I CITTADINI’. NON CON LE CAPRE, GLI ELEFANTI MARINI O I MUFLONI. NO, NO: CON I CITTADINI. CONTA SUL FATTORE SORPRESA…”
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1 - CUCÙ
Sebastiano Messina per “la Repubblica”
Dino Giarrusso si è dimesso dal M5S: come i 117 eletti che l'hanno preceduto. Non si schioderà dal seggio: come tutti quelli che proponevano l'esilio per i voltagabbana.
Fonderà un movimento di ex grillini: sarà il dodicesimo. Però, attenzione: lui lo farà «con i cittadini». Non con le capre, gli elefanti marini o i mufloni. No, no: con i cittadini. Conta sul fattore sorpresa.
2 - IL PESO DELLA VANITÀ
Michele Serra per “la Repubblica”
Da giovane pensavo che la lotta di classe fosse l'unico vero motore del mondo, oggi mi sembra che il peso della vanità incida, nelle vicende umane, almeno altrettanto. In molti dei sommovimenti politici, degli odii e delle scissioni, in molti addii e abiure, leggo sempre la stessa cosa: "Non mi amano abbastanza, non mi valutano abbastanza, dunque me ne vado da un'altra parte".
(Tra parentesi: molti dei passaggi da sinistra a destra, anche recenti, hanno esattamente questo innesco. Non mi avete fatto ministro, segretario del partito, direttore di rete, direttore di giornale? Peggio per voi, vado da quegli altri, che sicuramente mi sapranno capire meglio. Chiusa la parentesi).
Pure i grillini, che pure di sinistra non sono anche quando ce la mettono tutta, confermano la regola. Prendete l'eurodeputato Giarrusso. Come altri protagonisti e comprimari dell'implosione di quel partito è quasi impossibile, per i non addetti, ammesso che qualcuno di soffermi su notizie così minime, trovare una motivazione "politica" del suo addio al Movimento, o a ciò che ne resta.
Le liti sulle regole interne hanno la stessa rilevanza di una bega condominiale, e zero interesse per chi non partecipa all'assemblea di quel condominio. Si capisce, piuttosto, che Giarrusso è travolto da passioni personali: proclama "la delusione di tantissime persone che mi chiedono di non mollare", e "la gioia di tanti che nel Movimento mi hanno sempre combattuto".
Si immaginano l'amarezza, l'animosità, le notti insonni. Tutto molto rispettabile. Ma la politica? A partire dallo stesso Giarrusso, qualcuno saprebbe dare una lettura politica della mezza dozzina di scissioni in corso tra i grillini?