MOVIMENTO 5 DENARI – IACOBONI: “AL DI LÀ DI COME ANDRÀ L'INCHIESTA GIUDIZIARIA, LE CARTE SU BEPPE GRILLO RACCONTANO QUALCOSA DI POLITICO: UN MONDO DI CONFLITTI D'INTERESSE CHE RUOTAVANO ATTORNO AL FONDATORE DEL MOVIMENTO, E ALLA CASALEGGIO ASSOCIATI” – IL POST SUL BLOG DEL 3 MAGGIO 2018 (QUANDO GIÀ C’ERANO CONTATTI COMMERCIALI CON “MOBY”): “VINCENZO ONORATO SI STA BATTENDO ANIMA E CUORE PER SALVAGUARDARE I DIRITTI DEI NOSTRI MARITTIMI” E I SOSPETTI SUI RAPPORTI CON I CINESI DI HUAWEI
-Jacopo Iacoboni per "La Stampa"
Il 3 maggio 2018, mentre lui e la Casaleggio srl avevano in corso contratti commerciali con Vincenzo Onorato, Beppe Grillo scriveva sul suo blog: «Vincenzo Onorato, armatore partenopeo, si sta battendo anima e cuore per salvaguardare i diritti dei nostri marittimi.
La sua campagna di comunicazione a favore dei marittimi italiani ha generato, nei poco informati, un turbinio di polemiche e illazioni senza senso. Condivido a pieno la battaglia di Onorato e faccio mie le sue parole».
E tre mesi prima s' era anche portato a Torre del Greco il candidato premier del M5S, a perorare la causa. A guardarla oggi, quella del comico era una battaglia per i marittimi o per Onorato?
Al di là di come andrà adesso l'inchiesta giudiziaria - con un reato (il traffico d'influenze) tra i più impalpabili, criticati e difficili da provare - le ventuno chat, gli sms, e le carte su Beppe Grillo raccontano qualcosa di politico: un mondo di conflitti d'interesse che ruotavano attorno al fondatore del Movimento, e alla srl che ne gestiva in tutti quegli anni i processi online, la Casaleggio associati (il cui presidente Davide, che era anche presidente della piattaforma web del M5S, non è indagato).
La stessa indagine milanese su Grillo parte da un'inchiesta sui contratti commerciali della Casaleggio con Philip Morris, pubblicati da La Stampa nel 2019. Il conflitto d'interessi del comico che tuonava contro «lo Psiconano», «qui o si risolve il conflitto di interessi o continueremo a prenderlo in quel posto», sembra esser stato un metodo. Il contrappasso di Grillo.
Innanzitutto perché il blog di Grillo era di Grillo, sì, ma era anche del Movimento, e era gestito da una azienda, che faceva legittimamente affari. E un po' perché non è mai stato chiarissimo quali delle sponsorizzazioni fossero contratti commerciali dell'azienda, e se e cosa andasse eventualmente a Grillo, direttamente o indirettamente.
Fatto è che i soggetti economici in relazione commerciale, diretta o indiretta, con il blog di Grillo sono stati tantissimi, negli anni. L'elenco può solo essere per difetto. Nel 2010, agli albori, il gruppo editoriale Gems fece un accordo per la sponsorizzazione dei libri del gruppo sul blog, poi la cosa divenne una collaborazione strutturata. Casaleggio srl ebbe in gestione la comunicazione online dell'intero gruppo, venne ristrutturato il sito voglioscendere.it, e trasformato nel blog degli autori di Chiarelettere.
I quali non volevano, e anzi ritirarono la firma imponendo il cambio di nome al sito: Casaleggio lo chiamò, ironicamente, CadoInPiedi. Nel 2013 GeMS rescisse il contratto, da allora il blog di Grillo registrò molti cali di entrate, meno seicentomila euro nel 2014, a quota 1,5 milioni. Meno quattrocentomila nel 2015, a 1,1 milioni.
La perdita tra il 2014 e il 2016 fu di almeno 323.000 euro. È lì che il blog si apre a pubblicità e sponsorizzazioni. Grillo era inizialmente contrario, ma poi Casaleggio lo convinse. Dal giugno 2012 sul blog furono usate due piattaforme pubblicitarie, Google AdSense e Publy, con sede in Irlanda.
Nacque la mitologica colonna destra del blog: a sinistra c'erano la politica del M5S e le battaglie. A destra la pubblicità (o i post sensazionalistici). Le sponsorizzazioni e i contratti extra (tipo appunto Moby, o Philip Morris) sono ancora un altro capitolo.
I vari soggetti entrati in legittimi rapporti economici (o commissionando ricerche e report, o consulenze) con la srl - oltre a Gems si possono citare Banca Intesa, Moleskine, Expedia, Deliveroo, Gilead, AB Medica, Tecla.it, Boraso, Loviit, OnShop, InPost, HiPay, IrenDevice, MDirector, AccEngage, MyLittleJob, AdAbrà - aiutarono di fatto il successo del blog di Grillo e la sua gestione.
Era ciò in qualche rapporto con Grillo e il suo potere come capo partito? Marco Canestrari, in Casaleggio associati dal 2007 al 2010, racconta un aneddoto: «Nel 2010, quando il M5S era già nato, uno dei clienti della Casaleggio era Ab Medica, una importante azienda di tecnologia robotica medicale, che vendeva prodotti agli ospedali. In quel periodo Grillo nei suoi spettacoli prese a parlare di robotica, e quando parlava di robot faceva vedere, in sala, proprio il filmato di Ab Medica».
Nessun reato, sia chiaro: ma una commistione che sarebbe diventata esiziale tra spettacolo, interessi commerciali molecolari, e infine politica. Alcune storie di questi anni sono state quasi divertenti.
Come quando sul blog di Grillo nel dicembre 2017 apparve un video in cui Di Maio, allora candidato premier M5S, indossava tuta e casco con logo di Fastweb, in un simulatore di volo «Aero Gravity», di cui l'azienda Fastweb era naming sponsor (Fastweb precisò di «non aver avuto nessun ruolo nella realizzazione del video»), e invitava la politica a «volare alto».
I critici hanno spesso fatto notare gli incredibili post di Grillo filo Huawei, di cui sono apparsi panegirici imbarazzanti sul nuovo blog, quello gestito dalla «Grillo srl» (tipo quello nel marzo 2020 intitolato, all'inizio della pandemia: «Huawei dona 200 mila mascherine e tecnologia per gli ospedali»).
Chiedemmo a Huawei, che rispose negando qualsivoglia rapporto con Grillo e la srl. Poste Italiane (partecipata da Cdp) e Consulcesi hanno sponsorizzato i rapporti della Casaleggio, in una stagione in cui il M5S si batteva per la trasformazione di Cdp in una banca a tutti gli effetti, e per la blockchain. Ogni volta che abbiamo chiesto di possibili conflitti d'interessi, o cosa andasse a Grillo e cosa alla srl, non abbiamo ottenuto risposta.