NEL MOVIMENTO SIAMO AL TUTTI CONTRO CONTE: DALL'ALA FEDELE A LUIGI DI MAIO (SPADAFORA) AI CANI SCIOLTI (GIARRUSSO), TUTTI SI SENTONO LIBERI DI FARE LO SHAMPOO A PEPPINIELLO APPULO. LE FAZIONI SONO SCHIERATE: SI ARRIVERÀ ALLA SCISSIONE? - LA CASALINATA DEL NOME DI CONTE NEL NUOVO SIMBOLO HA IRRITATO NON POCO BEPPE GRILLO. CHE CON IL SUO POST CRIPTICO SUL BLOG FA CAPIRE CHE NON DISDEGNEREBBE UN RITORNO ALL’OPPOSIZIONE PER LA SUA “CREATURA”
-Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Le fazioni ormai sembrano schierarsi per quello che potrebbe essere l'inizio di un duello all'ultimo sangue. Contiani contro ribelli. Le critiche al presidente M5S tirano in ballo anche nomi che hanno segnato la storia recente del Movimento. L'europarlamentare Dino Giarrusso si è lamentato del «cerchio tragico» di cui si è circondato Conte, con esponenti «tutti nominati».
L'ex ministro Vincenzo Spadafora ha rincarato la dose: «Conte ha un deficit politico che noi stiamo pagando in maniera molto forte». E ha parlato anche di un «rischio reale che Conte si sfili dalla maggioranza».
Le parole di Spadafora hanno suscitato la reazione diretta di alcuni big contiani. «Caro Vincenzo, io non penso ci sia alcun deficit. Ma tu che pensi ci sia, dai un contributo intervenendo sempre e solo contro Giuseppe? Non ti sembra di limitare la tua intelligenza politica indiscutibile così?», ha risposto Stefano Patuanelli.
Stessa linea per Paola Taverna: «Deficit politico di Conte? Ma per favore... Paghiamo altri tipi di deficit da parte di alcuni colleghi... Anche basta». C'è chi ironizza sulle parole della senatrice: «Dal 2019 è sempre stata nel gruppo che ha preso tutte le decisioni: forse faceva autocritica».
Fonti vicine ai vertici provano a dare un'altra lettura alle tensioni: sostengono che «gli ex big critici non hanno intenzione di sostituire Conte», ma che «il loro piano è logorarlo per dimostrare che lui ha bisogno del loro supporto, ora che non fanno più parte della struttura, nuova e legittimamente scelta dal leader e votata dagli iscritti, che prende le decisioni».
«Non parlano per il bene del Movimento - precisano le stesse fonti - ma per indebolirlo per interesse personale. Più passeranno i giorni, più alzeranno il tiro con forza». La faglia nel Movimento si allarga. I contiani mettono le mani sul logo. «È possibile che il "brand" che ha finora contraddistinto il Movimento possa subire qualche modifica, ma resta il riferimento all'identità del Movimento e alle sue radici fondanti», dice all'Adnkronos Mario Turco.
Per il vicepresidente M5S il nome di Conte potrebbe comparire nel simbolo: «È una possibilità, per identificare il nuovo corso, ma se ne parlerà in sede di Consiglio nazionale». Il rischio, spiegano nel Movimento, è che ora lo scollamento si sposti a livello locale: molti esponenti nei territori non hanno gradito la scelta di non presentare liste in molti Comuni alle prossime Amministrative.
Intanto Beppe Grillo si fa sentire con un post criptico dal titolo «La maggioranza è sempre in errore». Il garante pubblica sul suo blog un intervento del saggista Paul Rulkens. «Il 95% della nostra vita la viviamo con il pilota automatico, senza alcuna coscienza delle scelte che facciamo.
Tendiamo a cadere in quella che viene chiamata miopia mentale, ovvero pensiamo all'interno di una serie di schemi predefiniti», scrive. E sostiene: «Una volta compreso che la maggioranza è sempre in errore, quando si tratta di prestazioni elevate, è possibile smettere di dover continuamente aggiustare le cose e passare invece direttamente all'innovazione su larga scala».
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