IL MURO DI BERLINO SUI “LEOPARD” – LA GERMANIA CONTINUA A OPPORSI ALLA CONSEGNA DEI CARRI ARMATI ALL’UCRAINA. GLI AMERICANI E GLI UCRAINI SONO INCAZZATI CON SCHOLZ, CHE PERÒ DEVE GESTIRE LA SPACCATURA INTERNA AL SUO GOVERNO – A CHE SERVONO I TANK QUANDO CI SONO LANCIARAZZI E DRONI? I MILITARI NON HANNO DUBBI: “LA FANTERIA AVANZA PIÙ SICURA SE ALLE SPALLE HA QUESTI MOSTRI. LA VERITÀ È CHE UN UOMO A PIEDI DAVANTI A UNA MACCHINA DA 60 TONNELLATE COME I LEOPARD SI SENTE DEBOLE, SMETTE DI COMBATTERE…”

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OLAF SCHOLZ ESALTATO COME EROE SUI CANALI FILO RUSSI DI TELEGRAM

1. UCRAINA: BERLINO, NON C'È ANCORA ALCUNA NOVITÀ SUI LEOPARD

(ANSA) - "La domanda sui Leopard arriva lo stesso: lo dico io, non c'è nessuna novità". Lo ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, in uno statement con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo un primo incontro bilaterale di conoscenza a Berlino.

 

2. STOLTENBERG, DOBBIAMO DARE ARMI PIÙ FORTI A KIEV E PRESTO

(ANSA) - "Dobbiamo dare armi più forti all'Ucraina" e "dobbiamo farlo velocemente". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Berlino, in uno statement dopo l'incontro con il neoministro della Difesa Boris Pistorius.

 

LA BATTAGLIA DEI CARRI ARMATI

3. BERLINO, NATO NON DEVE DIVENTARE PARTE DELLA GUERRA

(ANSA) - "La Nato non deve diventare parte del conflitto". Lo ha ribadito il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in uno statement con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "La coesione della alleanza è di centrale significato, anche nei confronti dell'aggressore della Russia serve lanciare chiari segnali di determinazione", ha continuato. Pistorius ha anche ricordato ancora una volta che la Germania è "fra i paesi che forniscono più armi all'Ucraina, con 3,3 miliardi di euro di armi consegnate. Solo la Gran Bretagna in Europa lo ha fatto nella stessa misura".

 

4. BERLINO, NOI NON ISOLATI, ALTRI PAESI CAUTI SUI LEOPARD

(ANSA) - "La Germania non è isolata". Lo ha ribadito il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, in uno statement con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Berlino. Pistorius ha spiegato che ci sono altri Paesi che come la Germania vogliono valutare attentamente la questione della consegna dei Leopard. 

 

5. LE TRIANGOLAZIONI

Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

olaf scholz boris pistorius

 

[…] E se la Germania dopo il primo via libera ai Leopard già in Polonia non ne concedesse altri? Kiev è sicura di trovare altre strade: i Leopard potrebbero diventare merce di scambio. «La Germania — assicura Roman Svitan, analista militare ucraino — sta vendendo i nuovi Leopard 2A4 a Cipro e Cipro potrebbe passarci i suoi T80. Ne ha quasi cento».

 

Stesso schema se la Polonia ricevesse gli Abrams americani: i Leopard polacchi andrebbero diritti in Ucraina. «Tante le triangolazioni possibili», assicura Svitan.

 

Con lanciarazzi a spalla e droni sul campo di battaglia, i tank non dovevano essere un’arma superata? «No — dice il capitano delle Forze speciali Berezovets — la fanteria avanza più sicura se alle spalle ha questi mostri. Nella battaglia di Balakliya (Kharkiv) abbiamo scatenato la 3° Brigata corrazzata ucraina (la Zalizna, Ferro) e i russi sono scappati come topi fuori dalle trincee. La verità è che i tank fanno paura. Un uomo a piedi davanti a una macchina da 60 tonnellate come i Leopard si sente debole, smette di combattere».

 

carro armato leopard

6. SULLE ARMI A KIEV TUTTI CONTRO SCHOLZ “BERLINO FAVOREVOLE ALL’INVIO DEI TANK”

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

«I liberali e i verdi vorrebbero consegnare i Leopard all’Ucraina già da molto tempo».

Ma la Spd, il partito del cancelliere Olaf Scholz, «frena». L’europarlamentare verde Hannah Neumann prova a spiegare la posizione internazionale della Germania.

OLAF SCHOLZ

 

In realtà, ad essere ormai chiuso in un bunker sulla fornitura dei blindati Leopard è solo il cancelliere, che non ha neanche più il sostegno della sua coalizione “semaforo”. Tanto che ieri sera, al termine della riunione dei ministri degli Esteri Ue, il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha rivelato che sulla vexata quaestio c’è stata una parziale schiarita. Ma non è arrivata dalla cancelleria.

 

«La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock ha detto in Consiglio che la Germania non blocca l’invio di carri armati Leopard da parte di altri Stati», così Borrell. E ieri dalla Polonia è arrivato l’annuncio di una prossima richiesta ufficiale per poter girare i panzer tedeschi a Kiev. Anche se Varsavia dovrà attendere comunque l’autorizzazione della cancelleria. Ma è chiaro che la fuga in avanti della ministra verde Baerbock — che aveva già anticipato la notizia domenica sera, senza concordarla con Scholz — aumenta la pressione sul cancelliere socialdemocratico.

 

lloyd austin con il ministro della difesa boris pistorius a ramstein

Sul tema ieri sono uscite nuove indiscrezioni di scontri feroci tra Washington e Berlino: il Consigliere alla Sicurezza Sullivan si sarebbe infuriato con il suo omologo tedesco Ploetner e il Segretario alla Difesa Austin avrebbe avuto uno scambio tesissimo, a margine del vertice di Ramstein, con il capo della cancelleria Schmidt. La cancelleria continua a smentire tutto e a nascondersi dietro alla necessità di coordinarsi con i partner Nato e anzitutto con gli Stati Uniti. Secondo indiscrezioni gli americani potrebbero persino cedere sulla richiesta tedesca di fornire carri Abrams pur di incassare il via libera di Berlino sui Leopard. In Germania il dibattito continua a essere infuocato. […] La spaccatura […] è nei fatti […].

Annalena Baerbock
CARRI ARMATI LEOPARD
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lloyd austin