N-EURO REFERENDUM - COMUNQUE VADA, NULLA SARA' COME PRIMA: PROPORRE MAGGIORE INTEGRAZIONE A CITTADINI GIA’ ASSAI EUROSCETTICI SAREBBE UN SUICIDIO - E SE VINCE IL “LEAVE” SI DOVRANNO TROVARE PUNTI DI COMPROMESSO
Danilo Taino per il “Corriere della Sera”
Certo che la Germania non vuole che il Regno Unito lasci la Ue. Ieri la signora Merkel diceva di sperare che Londra rimanga nell' Unione Europea «ma la decisione appartiene ai cittadini della Gran Bretagna».
È che a Berlino si è deciso di camminare sui gusci d' uovo e non rischiare di interferire e irritare chi vota oggi. Perché il governo tedesco crede che la Brexit sarebbe una catastrofe per l' Europa. Ha comunque un' idea su come gestire il post referendum, qualsiasi sia il risultato. L' impostazione l' ha delineata il ministro delle Finanze Schäuble, il più europeista dell' esecutivo.
In questo passaggio politico europeo - corre il suo ragionamento - proporre maggiore integrazione istituzionale sarebbe probabilmente un suicidio. Molti Paesi non la vogliono, compresi alcuni che fanno parte del cerchio più integrato, l' eurozona: l' Olanda e la Finlandia che hanno forti partiti antieuropei, l' Austria divisa a metà nelle recenti elezioni presidenziali, la Francia stessa con il fiato pesante di Marine Le Pen.
La strada da percorrere, soprattutto se il «Leave» vincesse, sarebbe quella di trovare tra europei punti di compromesso sulle politiche, non sull' integrazione ulteriore: sui rifugiati, sull' economia e soprattutto sulla sicurezza e la difesa. Immediatamente, Berlino cercherà una dichiarazione politica, con Parigi innanzitutto ma anche con altre capitali.
Sapendo però che la Francia non può permettersi maggiore integrazione politica e che la Germania non è disposta a maggiore integrazione economica, cioè condivisione dei rischi. La convinzione tedesca è che il genio sia fuori dalla bottiglia, cioè che il referendum sulla Brexit abbia fatto sapere agli europei che il paradigma che ha guidato finora l' Europa - l' integrazione è irreversibile e deve andare avanti come il ciclista che altrimenti cade - non è più così indiscutibile.
È un' idea, quella della possibilità di dimettersi dalla Ue, che secondo il governo tedesco non va aiutata andando contro le opinioni pubbliche. Piaccia o meno, il referendum di oggi è un momento di democrazia, che tra l' altro era nelle cose da anni. «In Europa - diceva ieri un parlamentare cristiano-democratico - non puoi più decidere contro gli elettori».