A NAPOLI SONO ABUSIVI PURE I CIMITERI: SOTTO SEQUESTRO ALTARI, TOMBE ED UN GRANDE SARCOFAGO - MASTELLA E LA MOGLIE TORNANO DAVANTI AL GUP PER L'ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE AI TEMPI DELL’UDEUR


Dagoreport

1. UDEUR A DELINQUERE
Noie giudiziarie per il Ceppalonico in vista delle Europee. Clemente Mastella è tornato, e con lui un'altra ventina di persone, compresa la moglie Sandra Lonardo, davanti al giudice dell'udienza preliminare di Napoli per rispondere di associazione a delinquere.

Clemente Mastella

L'inchiesta è quella del 2009 che decapitò con arresti e avvisi di garanzia l'Udeur: secondo il pm, infatti, il partito all'interno delle istituzioni si sarebbe comportato come una banda criminale finalizzata "alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione, e soprattutto all'acquisizione del controllo delle attività pubbliche di concorso per il reclutamento di personale e gare pubbliche per appalti ed acquisizioni di beni e servizi bandite da Enti territoriali campani, Aziende sanitarie e Agenzie regionali, attraverso la realizzazione di numerosi reati".

Reati che avrebbero procurato "agli associati, ai congiunti, a terzi e al partito politico di riferimento ingiusti profitti e vantaggi e comunque l'asservimento della funzione pubblica agli interessi del gruppo, essendo capi e promotori del sodalizio", tra gli altri, proprio Clemente Mastella e Alessandrina Lonardo, attuale vice-coordinatore di Forza Italia in Campania. In un primo momento, il gup aveva prosciolto tutti dall'accusa, ma la Cassazione - accogliendo il ricorso del pm Francesco Curcio, titolare insieme a Woodcock dell'inchiesta P4 - ha annullato il provvedimento, rimandando tutto a un diverso gup che potrebbe decidere proprio a ridosso della firma delle candidature per Strasburgo.

SANDRA LONARDO

2. "TANTI AUGURI, DOTTÒ"
"Oggi è la festa del papà, auguri dottor Sirignano". Di augurale, però, in queste parole non c'è nulla. A pronunciarle è stato il killer stragista dei Casalesi Giuseppe Setola nel corso di un processo in corso a Napoli. Il destinatario è Cesare Sirignano, pm antimafia che l'ha fatto condannare all'ergastolo per l'uccisione di sei extracomunitari a Castelvolturno.

È la seconda volta, nel giro di un mese, che Sirignano riceve dal boss casertano minacce davanti a giudici e avvocati. Qualche settimana prima, l'auto blindata su cui viaggiava il pm era stata inseguita, a folle velocità, sull'autostrada Roma-Napoli da una vettura sospetta al termine di una udienza a carico di un altro gruppo di estorsori legati al padrino Sandokan.

Giuseppe Setola

3. MORTI SÌ, MA NON DI CALDO
(ANSA) C'è anche una veranda tra le strutture abusive sequestrate dalla Polizia Municipale di Napoli durante un'indagine di controllo nel cimitero del quartiere San Giovanni a Teduccio. Oltre alla veranda, edificata davanti ad un gruppo di loculi, sono stati scoperti e posti sotto sequestro altari, tombe ed un grande sarcofago costruito tra i viali del cimitero sotto il quale era stato operato uno scavo ampio per ospitare quattro tombe.

Il controllo - tre al momento i responsabili denunciati per gli abusi - fa seguito ad una intensificazione di indagini nelle aree cimiteriali cittadine che ieri ha portato al sequestro, in un altro camposanto nella zona di Fuorigrotta, alla scoperta di 300 loculi risultati in eccesso rispetto ai quattromila previsti dal progetto autorizzato.

CESARE SIRIGNANO

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