NESSUNO METTE IL CAIMANO IN UN ANGOLO - FLAVIA PERINA: "QUANDO MATTEO SALVINI HA FATTO IL SUO GIRO DI VALZER PRO-DRAGHI, FORZA ITALIA È DIVENTATA ASSAI MENO IMPORTANTE. ERA LA REGINETTA DELLA FESTA, IN CINQUE MINUTI SI È TROVATA A FAR TAPPEZZERIA" - "E COSÌ, ECCO LO SHOW DI SILVIO BERLUSCONI, I CANI, I VIDEO, LA PHOTO-OPPORTUNITY SULLA SCALETTA, ECCO LA NECESSITÀ DI MOSTRARSI DI NUOVO VIVO E VEGETO DOPO UN ANNO DI LOCKDOWN IN QUEL DI NIZZA..."
-Sono tornato a Roma per guidare la delegazione di Forza Italia alle consultazioni del presidente incaricato, professor Mario Draghi. pic.twitter.com/NDSYJ4VsvR
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) February 9, 2021
Flavia Perina per "La Stampa"
Silvio Berlusconi rientra a Roma dopo un anno di quarantena e la crisi politica si tinge immediatamente di show perché c'è il tweet presidenziale sulla scaletta dell'aereo («Arrivato a Roma»), le riprese a villa Zeffirelli con il cane Dudù e persino il video musicale per celebrare l'evento, con lui che appare dietro un vaso di geranei, saluta facendo capolino, poi si mostra a figura intera, col sole che lo illumina mentre sorride. È Evita Peron, al suo trionfale ritorno in Argentina, oppure Gloria Swanson nell'ultima scena di Sunset Boulevard («Eccomi De Mille, sono pronta per il mio primo piano»)? Si dovrà decidere.
Intanto i cameramen gridano «Daje Silvio», i parlamentari forzisti si affollano emozionatissimi nei corridoi della Camera, i commessi si inchinano. Ecco, prima di lui la crisi era troppo seria, triste, "europea", con lui torna un po' più italiana e funambolica.
L'improvvisa riapparizione del Cavaliere nel teatro delle consultazioni oscura persino Beppe Grillo (pure lui di nuovo a Palazzo Chigi per il secondo giro) e si impone sulle immagini decisamente stanche di Matteo Salvini e Nicola Zingaretti.
Nessuno dei big ha molto da aggiungere alle cose già sentite, e anche Silvio ripete frasi scontate sulla necessità di un governo di unità nazionale. Ma, nel suo caso, il messaggio non è nelle parole. È nella postura, nell'estetica, nella colonna di macchinoni che lo trasporta a Montecitorio, nel gesto rapido con cui si leva la mascherina per farsi riprendere bene dai fotografi. «Sì, sono proprio io». O anche: «Quando la Patria chiama, io ci sono» (non l'ha detto davvero, ma il sottotesto era palese).
Tornare a Roma per Silvio Berlusconi è stata probabilmente una necessità politica. Fino a una settimana fa, pensava di poter costituire la colonna portante del governo Mario Draghi nel formato della "maggioranza Ursula". A Forza Italia sarebbe toccato il ruolo prima esercitato dai renziani: quello di partito numericamente indispensabile, e quindi titolare della golden share dell'esecutivo. Poi Matteo Salvini ha fatto il suo giro di valzer e Forza Italia è diventata assai meno importante. Era la reginetta della festa, in cinque minuti si è trovata a far tappezzeria.
Allora, come sempre, è toccato al Cavaliere riaccendere i riflettori su se stesso e sui suoi trasformando la partecipazione alle consultazioni in una celebration lunga un giorno. In mattinata l'arrivo nella Capitale con jet privato: la foto in total black sulla scaletta viene spinta ovunque sul web. «Stai come un picchio!» commentano i fedelissimi, e ognuno ha un suggerimento, compreso chi dissente dalla scelta delle scarpe («Presidente, però le Hogan no» - segue dibattito con 25 commenti sull'importanza del calzare italiano e sulla collocazione politica del brand, che per qualcuno è comunista).
Poi la corsa nella sua nuova residenza romana, la villa sull'Appia Antica che fu di Franco Zeffirelli, ed è qui che si gira il video dei geranei mentre i fotografi riescono a riprendere il cane Dudù insieme a Dudina. Di nuovo in auto, ed è subito Montecitorio: esterno Camera con folla, interno con le feste dei forzisti e la tappa nell'ufficio della vicepresidente Mara Carfagna, dove scoppia l'applauso. Il colloquio col premier incaricato diventa un dettaglio (anche se servirà per mostrare la gran confidenza, il fatto che si danno del tu) in una giornata programmata per avere un solo titolo: «Lui c'è».
Il successo mediatico della resurrezione, oltreché il trasporto a Roma dei cani, fa pensare che Berlusconi sia tornato per restare, almeno un po', e tentare l'ultimo colpo della sua carriera conquistando un ruolo di protagonista nell'operazione di salvezza nazionale che sta per aprirsi. Dopo un anno di buen ritiro a Nizza forse si è stufato, forse ha capito che la conversione di Salvini rischia di produrre un disastroso sorpasso al centro con l'immaginabile e temutissimo ingresso del Capitano nel Ppe.
Un Salvini "merkeliano" cancellerebbe l'ultimo plus rimasto a Forza Italia dopo il declino elettorale: l'apparentamento "in esclusiva" con la famiglia che guida il Continente. Brividi. E così, ecco lo show, i cani, i video, la photo-opportunity sulla scaletta, ecco la necessità di mostrarsi di nuovo vivo e vegeto dopo un anno di lockdown in quel di Nizza, con lo scopo evidente di restaurare l'immagine del leader sempre-in-piedi e (forse) il desiderio occulto di fare un dispetto a Pd e grillini («ecco, dovete ingoiare anche questo rospo»).
Non è la prima volta che succede. Il titolo «Silvio is back» lo abbiamo letto a cadenza quasi annuale fin dal 2013, l'anno dell'addio al Parlamento, perché ogni campagna elettorale era una ri-discesa in campo, ogni momento topico un nuovo predellino, sempre seguito da sparizioni sempre più lunghe e preoccupanti per i suoi (vai a vedere che, così come ha dismesso il Milan, vuole liquidare per esaurimento pure il partito?).
Anche in questa occasione, come nelle precedenti, il dubbio sulla natura della rentrée resta. Uno show occasionale o un nuovo progetto? Il primo atto di una nuova storia, o l'ultimo ciak, luccicante e malinconico, di un grande divo che ha visto esaurirsi la sua stagione? Insomma, Evita o Gloria?