NESSUNO SA CHE C’È UNA ASSOCIAZIONE M5S TUTTORA ESISTENTE, INDIPENDENTE DA QUELLA CREATA AD HOC NEL 2017 DA DI MAIO PER LE ELEZIONI - BECCHI: PENSA IL CASINO SE TUTTI I FUORIUSCITI E I CACCIATI SE NE ACCORGESSERO, E PRENDESSERO LE REDINI DEL MOVIMENTO 5 STELLE DELLE «ORIGINI» CONTRO L'OMONIMO PARTITO DELLE STELLE. QUANTI RESTEREBBERO ANCORA CON GIGGINO?
-Tutti i parlamentari dissidenti dell’ attuale Movimento 5 stelle guidato da Di Maio dovrebbero sapere che esiste ancora il MoVimento del 2009 e che potrebbero utilizzare quel simbolo anche per costituire nuovi gruppi parlamentari. pic.twitter.com/Fzt76U1fOo
— Paolo Becchi (@pbecchi) January 5, 2020
Lettera di Paolo Becchi* al “Corriere della Sera”
*Docente di Filosofia del Diritto, ex ideologo del M5S
Caro direttore, l'ossessione espulsiva che ha colto il partito delle stelle e che si concluderà alla grande subito dopo l'Epifania rischia di trasformarsi in un boomerang per Grillo, in quanto potrebbe indurre i puniti (e quanti si sono allontanati con le proprie gambe) a resuscitare l'omonima Associazione creata da Grillo e Casaleggio senior nell'ottobre 2009 e rottamata da Di Maio e Casaleggio jr nel dicembre 2017. I vertici del M5S attuale ci vanno giù duri perché ritengono una scissione del tutto improbabile. Grillo è convinto di avere a che fare con una massa di cretini da lui miracolati, ma dimentica un particolare.
Se ci fosse in quella massa qualche persona intelligente potrebbe far proprio l'originario marchio di fabbrica già sin d'ora in Parlamento e diventare determinante per un governo traballante. II Tribunale di Genova, con la sentenza del novembre 2019, ha riconosciuto che il Movimento 5 Stelle del 2009 è tuttora esistente e che se vuole ha il diritto di fare politica con tale denominazione, usando il vecchio simbolo.
Bene, ora è un fatto noto. Se espulsi e fuggiaschi, che a ben vedere sono ancora iscritti al Movimento primigenio, decidessero di continuare l'esperienza politica con l'Associazione del 2009 ne vedremmo delle belle: Movimento 5 Stelle delle «origini» contro l'omonimo partito delle Stelle, guidato da Di Maio. Una mossa spiazzante, se tutti i parlamentari messi alla porta si unissero e formassero gruppi autonomi già ora in parlamento. Avendo una concreta alternativa, chi testerebbe con Di Maio? Paragone, Floramonti e gli altri dovrebbero pensarci. Rilanciare il Movimento delle origini, potrebbe essere non una operazione nostalgica, ma una mossa politica vincente.