IL NO DI NETANYAHU ALLA RICHIESTA DI CESSATE IL FUOCO, GLI SGARBI DI ERDOGAN, IL GELO CON ABU MAZEN: LA DEBACLE DELLA DIPLOMAZIA USA CHE SI RITROVA CON LE ARMI SPUNTATE – GLI STATI UNITI NON RIESCONO A OTTENERE UNA CORREZIONE DI ROTTA DAL PAESE CHE SOSTIENE CON FORNITURE MILITARI PER QUASI 4 MILIARDI DI DOLLARI ALL’ANNO E INCASSANO IL RIFIUTO DI ANKARA A INCONTRARE IL SEGRETARIO DI STATO USA ANTONY BLINKEN: ERDOGAN, LEADER DI UN PAESE (LA TURCHIA) PARTNER DELLA NATO, È FURIOSO PER IL SOSTEGNO DI WASHINGTON A ISRAELE -LA MEDIAZIONE DI BLINKEN CON I PAESI ARABI PER EVITARE CHE…
-Massimo Gaggi per il Corriere della Sera - Estratti
Il leader turco Erdogan che rifiuta di incontrare il segretario di Stato Usa Antony Blinken, irritato per il sostegno di Washington a Israele.
L’incontro del ministro degli Esteri di Biden col capo dell’Autorità palestinese della Cisgiordania che dura meno di un’ora: dialogo compromesso dal dissenso sul nodo chiave del cessate il fuoco. Il presidente degli Stati Uniti, unico alleato strategico di Israele, che lunedì incassa un altro «no» secco di Netanyahu alla richiesta, non di un cessate il fuoco, ma di momentanee pause umanitarie a Gaza.
Dove, nonostante il Pentagono solleciti l’uso di armi meno distruttive e più mirate ai corridoi sotterranei di Hamas, continuano a piovere bombe da novecento chili, le più potenti dell’arsenale convenzionale israeliano, mai pensate per l’uso in una guerra urbana.
L’offensiva diplomatica americana sembra essere andata a vuoto: la superpotenza non riesce a ottenere una correzione di rotta dal Paese che sostiene con forniture militari per quasi 4 miliardi di dollari all’anno e subisce uno sgarbo dal leader di un Paese partner della Nato.
(…) Abbiamo cercato di portarli (con scarso successo) nelle società tribali, mentre oggi, anche a causa delle tecnologie digitali, andiamo verso la tribalizzazione delle società democratiche. In un mondo così conflittuale e frammentato, per gli Usa (alle prese con alleati che dubitano della tenuta di Biden, mentre Mosca e Pechino attendono il ritorno di Trump) è importante, prima ancora che risolvere i conflitti, evitare la loro estensione e un coinvolgimento delle forze militari americane di stanza in Medio Oriente.
Qui, pur in una fase molto negativa, gli incontri di Blinken coi Paesi arabi e l’Autorità palestinese possono aver dato un contributo ai tentativi di evitare che le mine innescate da Hamas per incendiare il mondo arabo deflagrino in modo ancor più violento.