NO, NON CI POSSO CREDERE: ANCHE BILL EMMOTT SDOGANA IL PLURI-PREGIUDICATO SILVIO BERLUSCONI! – CERTO, L’EX DIRETTORE DELL’ECONOMIST NON RINNEGA IL SUO “UNFIT” AL BANANA COME PREMIER, " MA SAREBBE UN AZIONISTA PERFETTAMENTE ACCETTABILE NELLA COALIZIONE, E NON SAREBBE INEDITO, VISTO CHE HA GIÀ SOSTENUTO MARIO MONTI" - E POI SI CHIEDE, IGNORANDO QUANTE CAPRIOLE, DA DRAGHI A LETTA, STA FACENDO DI MAIO: ''QUANTI 5STELLE LO ACCETTEREBBERO?'' - ''IL PRODI PRO-BANANA È UNA TATTICA PER SEPARARE IL CENTRODESTRA" - L'UNICO CHE ATTACCA E' RENZI: "QUANDO ERA PREMIER HA SPRECATO UN'OPPORTUNITA' STORICA..."
-
Federica Fantozzi per www.huffingtonpost.it
A Bill Emmott, giornalista e scrittore britannico, direttore dell’Economist dal 1993 al 2006, si deve la famosa copertina del settimanale nel 2001 dal titolo “Why Berlusconi is unfit to lead Italy”. Oggi vive in Irlanda, si definisce un “Brexile” - esiliato per colpa della Brexit – e il suo prossimo libro sull’importanza delle donne nella società del Giappone uscirà in Europa tra qualche settimana.
Negli ultimi giorni prima Romano Prodi ha fatto cadere un tabù, poi Carlo De Benedetti si è detto pronto a “trangugiare il rospo” di un Governo sostenuto da Forza Italia.
DIrettore, allora Silvio Berlusconi non è più unfit, inadatto, per i suoi principali avversari di un ventennio?
Per la verità Berlusconi non era idoneo a guidare un Governo, a diventare premier, e tale è rimasto. Né Prodi né De Benedetti avrebbero sostenuto un esecutivo guidato da lui, e non lo farebbero certo adesso. Nel mio piccolo, neppure io. Sarebbe una scelta terribile.
Ma è ben diversa l’ipotesi che fornisca sostegno alla coalizione di maggioranza: questo sarebbe perfettamente accettabile. Del resto, Berlusconi è europarlamentare e Forza Italia dispone di parlamentari legittimamente eletti. Non sarebbe neppure una situazione inedita, visto che ha già sostenuto Mario Monti.
Ma sarebbe davvero un guadagno per la maggioranza?
I numeri del suo partito sono ormai troppo piccoli. E poi c’è un tema che riguarda i 5 Stelle. Quanti di loro accetterebbero l’ingresso di Berlusconi nel Governo? Probabilmente non molti. Ecco perché sul piano pratico si tratta di una prospettiva che non aumenterebbe la stabilità del governo.
Prodi ha aperto a Forza Italia nell’ottica di un voto favorevole sul Mes. Il sovranismo post-fascista e xenofobo fa più paura di quella che un tempo era chiamata la “anomalia berlusconiana”?
La chiave di lettura è certamente quella. Prodi vuole portare a casa il sì al Mes. E poi punta a destabilizzare l’idea di coalizione di centrodestra. Vuole separare gli alleati, aumentare l’antagonismo e i sospetti tra Berlusconi, Salvini e Meloni. È una tattica politica.
Una tattica che funziona, secondo lei?
Sì, perché contribuisce a indebolire il centrodestra, e soprattutto quelle forze razziste e xenofobe che oggi hanno più probabilità di andare al Governo. Lega e FdI sono una prospettiva più reale: il futuro è loro. Berlusconi ha ormai una minore influenza politica.
De Benedetti paragona Berlusconi in politica ai personaggi di Alberto Sordi nel cinema: è stato un imbroglione, ma un grande imbroglione. Conte, invece, sul piano politico sarebbe “una nullità”. Lei chi preferisce a Palazzo Chigi?
Conte è definitivamente un miglioramento per l’Italia rispetto a Berlusconi. Quasi chiunque, del resto, lo sarebbe. Almeno, l’attuale premier è onesto e ha un’idea di interesse nazionale e non soltanto personale.
Un’idea che però fatica a tradursi in realtà, visto che il Governo è bloccato su tutti i tempi più importanti.
La paralisi dipende dalla natura della coalizione tra Pd e M5S. È la situazione a causarla.
Insomma, Conte non le dispiace?
No. Ha gestito il Governo con competenza durante l’emergenza coronavirus. Se lo paragono a Boris Johnson, vince il premier italiano.
La crisi economica, la Brexit, adesso la pandemia. L’Unione Europea è arrivata al capolinea?
Non penso. L’Europa è forte e resiliente. La risposta di Francia e Germania c’è: l’ambiziosa proposta del Recovery fund implica una forte volontà di mantenere e migliorare l’Ue. Quindi, sono ottimista.
E l’Italia? Lei nel 2012 le dedicò un documentario molto critico: “Girlfriend in a coma”. Quasi dieci anni dopo la situazione è migliorata o peggiorata?
Vedo un miglioramento. Una consapevolezza molto maggiore della situazione e un più forte realismo tra gli elettori. La ragazza si è finalmente svegliata dal coma. Ma la volontà politica di affrontare i problemi resta debole. E di questo, oltre a Berlusconi, incolpo anche Matteo Renzi: quando era premier ha sprecato la principale opportunità storica di dare all’Italia una nuova partenza.
Dopo Prodi e De Benedetti, dobbiamo aspettarci che Veronica Lario ci ripensi sul divorzio?
Alcune cose possono essere perdonate, ma non dimenticate. Il tempo passa, le cose cambiano, ma bisogna ricordarsi la sostanza dell’uomo.