NON DITE A MATTEO SALVINI CHE QUOTA 100 NON FUNZIONA - LE AZIENDE CHE RIESCONO A LIBERARSI DEGLI OVER 60 NON STANNO ASSUMENDO - IL RAPPORTO DI SOSTITUZIONE E' INFERIORE A 1 A 10 - IL FLOP DELLA MINIRIFORMA DELLA FORNERO È PROVATO DALL'ULTIMO ACCORDO DI INTESA CON I SINDACATI...
-Portineria Romana per Dagospia
Altro che ricambio generazionale. Altro che più lavoro per i giovani grazie ai papà e ai nonni che lasciano posti liberi per figli e nipoti. Quota 100, la principale bandiera politica di Matteo Salvini, si sta per ammainare. Peggio: il vessillo leghista sul governo gialloverde si sta stracciando proprio a cagione dei fatti attesi dallo stesso vicepremier e ministro dell’Interno. Le aziende che riescono a liberarsi di un po’ di forza lavoro grazie alla miniriforma della legge Fornero del 2011 non intendono affatto assumere ragazzi. Quell’atteso e, soprattutto, annunciato meccanismo di sostituzione, vale a dire «vecchi a casa e in pensione, giovani a lavorare», non esiste nella realtà.
A mettere la parola fine sugli effetti sperati di Quota 100 nel mercato dell’occupazione, ci pensa IntesaSanpaolo. Con l’accordo appena firmato assieme ai sindacati di categoria, la prima banca italiana dimostra che la norma introdotta con la legge finanziaria approvata lo scorso dicembre serve solo a migliorare i bilanci aziendali, con un taglio al costo legato agli stipendi.
Intesa ha concordato con le sigle l’uscita di 1.600 dipendenti, che peraltro si aggiungono ai 9.000 già pattuiti con l’ultimo piano industriale del gruppo: 600 potranno sfruttare l’opzione offerta da uno strumento del settore, ovvero il fondo esuberi; e ben 1.000 avranno l’opportunità di interrompere anticipatamente la loro vita lavorativa grazie alla finestra previdenziale (62 anni di età e 38 di contributi) voluta proprio dal leader della Lega. A fronte di questa nuova ondata di prepensionamenti volontari, IntesaSanpaolo si è impegnata ad assumere appena 150 persone. Il rapporto tra uscite e ingressi, con buona pace di Salvini, non arriva a 1 a 10.