NON NOMINATE I GAY INVANO - IL VATICANO BLOCCA LA NOMINA DI KIRIL MARITCHOV AD AMBASCIATORE BULGARO IN VATICANO - ALLA SANTA SEDE CREA “IMBARAZZO” CHE IL DIPLOMATICO DESIGNATO DA SOFIA SIA AUTORE DI UN LIBRO IN CUI SI RACCONTA DI UNA SCOPATA FROCIAROLA - IL LIBRO DELLO SCANDALO SI INTITOLA “CLANDESTINATION” ED È UN ROMANZO DI GRANDE SUCCESSO IN PATRIA, DEDICATO AGLI IMMIGRATI CLANDESTINI CHE VIVONO A ROMA...
Orazio La Rocca per "la Repubblica"
Braccio di ferro tra la Bulgaria e la Santa Sede per la nomina del nuovo ambasciatore di Sofia in Vaticano. Da oltre tre mesi i rapporti tra i due paesi sono diventati tesi perché il diplomatico designato dal ministero degli Esteri di Sofia non ha ricevuto il gradimento della Segreteria di Stato vaticana.
Motivo del rifiuto: il diplomatico nominato - Kiril Maritchov - ha scritto un romanzo, best seller nel suo paese, sulle condizioni di vita degli immigrati in Italia, in cui, tra l'altro, si racconta anche di un rapporto omosessuale a pagamento tra un giovanissimo clandestino dell'Est e un uomo incontrato a Roma. Una storia sgradita alla Santa Sede che lo ha immediatamente "punito" bocciando - oltre al romanzo - la sua nomina ad ambasciatore presso il Papa.
Kiril Maritchkov, giurista e scrittore, ha 39 anni, due lauree conseguite in Italia (Giurisprudenza e Scienze politiche), è studioso di geopolitica con particolare attenzione ai movimenti dei paesi dell'Est dopo la caduta del Muro, conosce cinque lingue (oltre al bulgaro e all'italiano, parla correttamente il russo, l'inglese e lo spagnolo), è sposato con una cittadina italiana e padre di due figli. Profilo ideale per un candidato a rappresentare la Bulgaria in Vaticano.
Ma la sua designazione ha clamorosamente raffreddato i rapporti tra i due paesi, quasi come al tempo delle polemiche esplose per la cosiddetta pista bulgara, battuta dagli inquirenti italiani che indagarono sull'attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 e che, tra l'altro, portò all'incriminazione di Serghei Antonov, responsabile a Roma della compagnia aerea Balkan Air. Antonov (morto nel 2007) fu accusato di complicità dal turco Alì Agca, l'autore dell'attentato, e incarcerato, ma alla fine fu assolto per insufficienza di prove.
Col caso Maritchov la tormentata storia diplomatica tra Bulgaria e Vaticano si ripete anche se su un piano prettamente letterario. Malgrado i titoli e le referenze, in Vaticano non hanno gradito che l'ambasciatore designato in un suo romanzo abbia parlato di omosessualità.
Nella relazione del nunzio apostolico in Bulgaria, il vescovo Janusz Bolonek - che come ogni rappresentante diplomatico del Papa è tenuto a inviare in Segreteria di Stato il suo parere sugli ambasciatori designati - si fa espressamente riferimento alle pagine incriminate, in cui il protagonista si prostituisce con un uomo.
Nel dossier sono stati inseriti anche ampi stralci del testo con note e sottolineature. Un fermo rifiuto respinto al mittente (la Santa Sede) con altrettanta fermezza dal governo bulgaro che dal maggio scorso - quando in Segreteria di Stato arrivò la designazione ad ambasciatore di Kiril Maritchkov - ha informato il Vaticano che sulla nomina non ci saranno ripensamenti.
Il libro dello scandalo si intitola "Clandestination". In Italia è stato pubblicato da Cooper Editore. È un romanzo dedicato a come vivono gli immigrati clandestini nel nostro Paese, in particolare a Roma. Kirl Maritchkov - prendendo spunto da notizie di cronache e da episodi conosciuti in prima persona - descrive le peripezie romanzate di un giovane, Ivan, scappato clandestinamente da uno dei paesi gravitanti nell'orbita dell'ex Unione Sovietica.
In Bulgaria il romanzo ha avuto un grande successo ed è stato anche tra i finalisti del più importante concorso nazionale "Il libro bulgaro dell'anno". Ma al successo del libro ha anche contribuito la bocciatura ad ambasciatore dell'autore e l'attenzione che la stampa nazionale bulgara ha ampiamente denunciato, a partire dal telegiornale della tv pubblica Bnt.
L'episodio incriminato è a pagina 218 di "Clandestination", là dove il giovane Ivan si prostituisce per 50 euro con un uomo incontrato occasionalmente a Valle Giulia. A niente è servito il fatto che il romanzo sia dedicato dall'autore alla moglie, ai figli e a Dio, e che nella storia il giovane Ivan, dopo l'esperienza della prostituzione, seguita anche da un episodio di furto in un supermercato, trovi la retta via entrando in una chiesetta della periferia romana dove si butta a terra, prega e chiede perdono al Signore. Niente da fare. Per i censori pontifici l'episodio del rapporto omosessuale è un ostacolo insormontabile alla nomina del nuovo ambasciatore.