NON C’E’ SOLO BIDEN A ESSERSI ROTTO LE PALLE DI NETANYAHU: LA LETTERA DI 800 ALTI FUNZIONARI DI SVARIATI PAESI OCCIDENTALI TRA CUI L’ITALIA CHE DENUNCIANO L’APPIATTIMENTO DEI RISPETTIVI GOVERNI SULLA DEVASTAZIONE DI GAZA DA PARTE DI ISRAELE - GLI ERRORI DELLA VON DER LEYEN (CHE HA ESPRESSO UN SOSTEGNO INCONDIZIONATO ALLO SCREDITATO NETHANYAU) E L’INCAPACITA’ DELL’UE DI RECITARE UN RUOLO DA PROTAGONISTA NEI NEGOZIATI

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Stefano Mannoni per milanofinanza.it - Estratti

 

 

benjamin netanyahu

Piovono bombe americane in Medio Oriente. Ma che novità! Dopo l’uccisione di tre militari statunitensi in una base al confine con la Giordania era il minimo che ci si potesse aspettare. Semmai la notizia è altrove, ossia nella dichiarazione di Washington di non voler coinvolgere l’Iran. Il quale aveva subito chiarito di essere il finanziatore dei gruppi armati responsabili dell’attacco, ma non di certo il suo mandante. Evidentemente è stato creduto il che è di per sé un dato positivo.

 

 

Perché la lettera di 800 funzionari Ue e Usa contro Israele è clamorosa

Eppure la breaking news della settimana che si è appena conclusa risiede altrove. Ossia nella clamorosa lettera aperta che ben 800 tra diplomatici e alti funzionari di svariati paesi occidentali hanno firmato per denunciare l’appiattimento dei rispettivi governi sulla sconsiderata devastazione di Gaza da parte delle autorità israeliana.

netanyahu biden

 

(…)

I governi sono complici

Esordiscono, infatti, denunciando di essere stati tacitati per considerazioni politiche e ideologiche allorché il rischio incombente è quello di rendersi complici in una delle peggiori catastrofi di questo secolo. Una catastrofe che presenta molte sfaccettature. Quella umanitaria innanzitutto, certo. Ma non solo: la sistematica violazione di ogni possibile norma di diritto internazionale nella conduzione di un conflitto che, tra l’altro, non fa tesoro di tanta esperienza maturata nella lotta al terrorismo per sconfiggere Hamas.

 

Pertanto Israele non persegue con successo il suo obiettivo e frattanto si rende colpevole di crimini gravissimi che si spingono a lambire la pulizia etnica e il genocidio. Il comportamento dei governi in tutto questo risulta inqualificabile, traducendosi in un sostegno incondizionato a Tel Aviv che li rende moralmente correi dei crimini e demolisce ogni pretesa di una credibilità politica e giuridica di fronte al mondo.

 

Le richieste

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

Le richieste? Cessare di sostenere che gli interessi di Israele in questa guerra coincidono con quelli del mondo occidentale. Considerare Tel Aviv responsabile di fronte a tutte le istituzione preposte alla salvaguardia del diritto internazionale e dei principi di umanità. Esercitare pressioni su Israele per ottenere un cessate il fuoco durevole e l’accesso dei soccorsi umanitari. Impegnarsi per una pace durevole e giusta in Palestina. Sic!

 

attacco di hamas del 7 ottobre 3

Tra i firmatari, badate bene, vengono accreditati anche funzionari italiani oltre che dell’Unione Europea, il che dovrebbe indurre a un po’ di buon senso – non scomodiamo lo spirito di giustizia – le rispettive, ottuse, leadership di Roma e Bruxelles che con la Meloni e la Von der Leyen si sono distinte per un vacuo appoggio senza se e senza ma allo screditato Nethanyau. È vero che i tempi dell’orgoglio di Sigonella sono lontani anni luce ma lasciare che a sbrogliarsela siano i servizi segreti di cinque paesi, tra cui il piccolo e operosissimo Qatar, senza l’assunzione di una linea politica equilibrata da parte dell’Europa è francamente irresponsabile e gli elettori ne chiederanno prima o poi conto.

attacco di hamas del 7 ottobre 2
giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa