NORDIO ACCERCHIATO – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHIARISCE CHE NON HA “MINIMAMENTE PENSATO” ALLE DIMISSIONI, MA IL CLIMA NELLA MAGGIORANZA È INFUOCATO: IL GUARDASIGILLI SI SENTE TRADITO PIÙ CHE ALTRO DAL “SUO” PARTITO, FRATELLI D’ITALIA. ALLA CAMERA HA RICEVUTO APPLAUSI SOLO DA FORZA ITALIA E TERZO POLO, MENTRE I MELONIANI L’HANNO TENUTO ALL’OSCURO DELLA NORMA “BAVAGLIO” SULLE INTERCETTAZIONI – LA NOTA DI PALAZZO CHIGI: “IL PREMIER MELONI E IL MINISTRO SI INCONTRERANNO IN SETTIMANA”

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CARLO NORDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI CARLO NORDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

1. MELONI,VEDRÒ NORDIO SU ITER PER MIGLIORARE GIUSTIZIA

(ANSA) - "In questo quadro, il presidente Meloni e il ministro Nordio si incontreranno in settimana per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana".

 

Li riferisce una nota di Palazzo Chigi in cui la premier assicura "piena fiducia" nel guardasigilli."Il Governo è determinato - si spiega nella nota -, infatti, a portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all'Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese"

 

INTERCETTAZIONI NORDIO - VIGNETTA BY VUKIC INTERCETTAZIONI NORDIO - VIGNETTA BY VUKIC

2. NORDIO E «LA PAZIENZA DI GIOBBE»: NON LASCIO, LE CRITICHE MI STIMOLANO

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

«Non cedere mai». Nel giorno in cui rimbalzavano sulla stampa gli attacchi duri dei suoi ex colleghi magistrati e si accreditavano voci di probabili dimissioni, il ministro Carlo Nordio ha resistito a lungo. Facendo ampio ricorso alla «pazienza di Giobbe» citata venerdì durante l’orazione davanti alla reliquia della camicia insanguinata del giudice Rosario Livatino assassinato dalla mafia e ora beato.

 

[…] A chi gli chiedeva se davvero intendesse dimettersi sorrideva scuotendo la testa e rispondeva che si trattava solo di «esagerazioni». […]

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANO CARLO NORDIO GIORGIA MELONI - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANO

 

[…] Ha aspettato che cessassero voci e soprattutto critiche. Infine, in serata, ha pensato che fosse meglio chiarire che lui non lascerà. «Non ho mai minimamente pensato a dimettermi. In primo luogo perché con la premier siamo in perfetta sintonia», ha detto, rivendicando che la sua linea è quella ufficiale del governo, non la sua personale.

 

«Poi perché le critiche, soprattutto quelle espresse in modo scomposto ed eccentrico, sono uno stimolo a proseguire», ha aggiunto respingendo al mittente ogni obiezione. «Ed infine perché la mia risoluzione sulla giustizia è passata con 100 voti contro 50 al Senato, e con la stessa percentuale alla Camera, con una standing ovation anche da una parte dell’opposizione. Le voci sulle nostre divisioni interne sono manifestamente smentite dai voti», ha concluso.

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Una dichiarazione che prova a far tacere quelle critiche, velate e non, che sono giunte dagli alleati al suo annuncio di una stretta alle intercettazioni salvo «i reati di mafia e terrorismo e reati satellite», e al suo accenno severo ai magistrati: «Il Parlamento non sia supino ai pm». Esternazioni che si sono attirate le polemiche dell’Anm, di correnti anche moderate della magistratura e di autorevoli magistrati. Ma anche i distinguo degli alleati. Riuscendo persino nell’inedito risultato di far vestire al leader della Lega, Matteo Salvini, i panni del moderatore con l’invito ad «abbassare i toni».

 

andrea delmastro andrea delmastro

[…] In realtà la «preoccupazione» per la levata di scudi dei magistrati, generata dalle dichiarazioni di Nordio, soprattutto prima ancora che siano stati varati provvedimenti concreti, c’è. E non ne sarebbe estranea neanche Giorgia Meloni che, non a caso, due giorni fa ha richiamato ciascuno dei ministri a individuare 3-4 obiettivi prioritari e fornire un cronoprogramma per realizzarli.

Una sfida per la vulcanica voglia di Nordio di «andare fino in fondo» alla linea garantista in cui crede. E alla quale plaude anche il Terzo polo […]

 

3. LA SOLITUDINE DI NORDIO

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

carlo nordio foto di bacco (5) carlo nordio foto di bacco (5)

Come minimo, si dirà che è indispettito. Ma è un pallido eufemismo per nascondere la solenne arrabbiatura di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia […] non ha per niente gradito la presa di distanze di questi giorni, più o meno sotterranea, da parte dei due partiti di centrodestra meno garantisti. Nell'ordine, Fratelli d'Italia e Lega.

 

Ma se del secondo ha ben chiara la parabola, e ha sempre messo in conto qualche distinguo, è del «suo» partito che si sta lamentando in giro. Non se l'aspettava. Si sente tradito. Né gli è sfuggito, due giorni fa alla Camera, che il suo discorso tutto all'attacco dei magistrati italiani, categoria che ben conosce essendo stato decenni alla procura di Venezia, è stato interrotto spesso e volentieri dagli applausi scroscianti di Forza Italia e del Terzo Polo. Meno, molto meno, dagli eletti di Giorgia Meloni.

 

MATTEO RENZI E CARLO NORDIO - PRIMA PAGINA DEL FATTO QUOTIDIANO 2 DICEMBRE 2022 MATTEO RENZI E CARLO NORDIO - PRIMA PAGINA DEL FATTO QUOTIDIANO 2 DICEMBRE 2022

La storia che il governo sta studiando una misura-bavaglio per i giornalisti che pubblichino intercettazioni «irrilevanti», con annesse multe per i media inadempienti, per dire, Carlo Nordio, l'ha scoperta dai giornali. […]

 

Un grande gelo, insomma, sembra sceso tra il Guardasigilli e il partito di Giorgia Meloni, che pure si è spesa molto per convincerlo a candidarsi con Fratelli d'Italia e per imporlo come ministro. Eppure nelle ultime ore il freddo è sceso anche con lei, si dice. E con il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, un altro magistrato di lungo corso prestato alla politica, il quale fa del silenzio assoluto la sua cifra.

 

alfredo mantovano giorgia meloni alfredo mantovano giorgia meloni

[…] Quello che però ai piani alti del centrodestra gli imputano è di avere aperto uno scontro di cui non si sentiva la necessità. La premessa immancabile è che c'è da gestire la velocizzazione dei processi, perché è questione di vita o di morte con il Pnrr; tutto il resto, ossia le grandi riforme, seguirà. E invece Nordio s'era gettato a capofitto negli annunci: sulla separazione delle carriere, sulla discrezionalità dell'azione penale, sulle intercettazioni, sulla mafia che non c'è così tanto. Il risultato è che la magistratura s'è compattata e s'è fatta sentire. E il governo è corso ai ripari.  Si racconta di una riunione tesa con palazzo Chigi, dove l'hanno spinto a cambiare segno nella replica alla Camera. […]

CARLO NORDIO CARLO NORDIO

 

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