OBAMA MINACCIA RENZI: “NON SI FANNO AFFARI CON PUTIN” - A WASHINGTON TEMONO CHE L’ITALIA E ALTRI PAESI UE POSSANO BYPASSARE LE SANZIONI ALLA RUSSIA CON QUALCHE ACCORDO DI NATURA COMMERCIALE
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
«Le conclusioni del G7 dello scorso fine settimana hanno chiarito che un ritorno alle relazioni economiche usuali con la Russia non sarà possibile, fino a quando gli accordi di Minsk non verranno pienamente applicati».
Questa dichiarazione, rilasciata a La Stampa da un senior official dell’amministrazione americana, chiarisce senza incertezze la posizione di Washington sulla visita in Italia del presidente russo Putin. Sarebbe stato meglio evitarla, ma gli Usa capiscono che era difficile farlo, nel contesto di un evento internazionale programmato da tempo come l’Expo. Detto questo, però, è essenziale che al danno di pubbliche relazioni, già provocato dalla rottura dell’isolamento del leader del Cremlino, non si aggiunga anche un suo successo politico, che attraverso qualche accordo di natura commerciale gli consenta di aggirare la sanzioni imposte per l’aggressione dell’Ucraina, e quindi spezzare l’unità del blocco occidentale.
RICHIAMO ALL’ORDINE
L’alto funzionario della Casa Bianca, infatti, prosegue così: «I leader del G7, incluso il primo ministro Renzi, hanno affermato: “Reiteriamo la nostra condanna dell’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Federazione Russa, e riaffermiamo la nostra linea politica del suo non riconoscimento”. Essi si sono impegnati anche a mantenere le sanzioni correnti sulla Russia, fino a quando Mosca non rispetterà pienamente gli impegni presi a Minsk, e hanno riaffermato che sono pronti ad imporre significative sanzioni addizionali, se necessarie per rispondere all’aggressione russa nell’Ucraina orientale».
Così Obama ricorda a Renzi che durante il G7 di Schloss Elmau ha promesso non solo di mantenere e prorogare le sanzioni attuali, al Consiglio Europeo del 25 e 26 giugno, ma anche di inasprirle, se Putin non facesse marcia indietro. A fronte di questi impegni internazionali, se il capo del governo italiano avesse consentito al leader del Cremlino di tornare a casa con qualche risultato concreto economico, avrebbe violato la fiducia dei colleghi e infranto la compattezza del fronte occidentale, che sta cercando di frenare l’aggressione russa senza ricorrere ai mezzi militari.
SOTTO OSSERVAZIONE
Dunque gli americani ora terranno sotto controllo la situazione, per verificare se dietro alle parole di mercoledì ci sono stati anche passi concreti sul piano commerciale. Renzi, accogliendo Putin, ha detto con chiarezza che gli accordi di Minsk sono la bussola che guida il comportamento della comunità internazionale, e papa Francesco ha chiesto a Vladimir un impegno «sincero» a realizzare la pace. Sul piano pubblico, quindi, il messaggio venuto dai due incontri ha confermato la linea occidentale. L’importante ora è che sia così anche sul piano privato.
Gli Usa infatti smentiscono anche le voci secondo cui avrebbero aumentato gli scambi commerciali con la Russia, mentre l’Italia li riduceva. Secondo uno studio del dipartimento di Stato, i commerci esteri di Mosca sono diminuiti del 31% nel primo trimestre del 2015, rispetto all’anno prima. Il declino, in base ai dati pubblicati dai russi, è stato del 37% con l’Europa e del 17% con gli Usa. Roma ha visto scendere la sua quota del 26,2%, a 8,5 miliardi. Secondo le statistiche americane, però, gli Usa hanno perso il 29,2%, cioè anche più dell’Italia.