OCCHIO ALLE PATACCHE: NON TUTTE LE BIOGRAFIE DEL PAPA SONO UGUALI – LA PRIMA, UFFICIALE, È STATA “LIFE”, DI FABIO MARCHESE RAGONA. POI È ARRIVATA “IL SUCCESSORE”, DI JAVIER MARTINEZ-BROCAL - FILIPPO DI GIACOMO SMONTA LA TERZA, “SPERA”: “L’ODORE DI UN’ALTRA PATACCA VENDUTA DAI MANEGGIONI CHE FINGONO DI LAVORARE PER IL PAPA E LA CHIESA SI SENTE. E PURE FORTE. SONO DUE I PUNTI CHE SORPRENDONO. IL PRIMO, LA FACILITÀ CON CUI È STATA RILANCIATA LA FAKE NEWS. LA SECONDA…”
-Estratto dell’articolo di Filippo Di Giacomo per “il Venerdì di Repubblica”
Il 17 ottobre, alla fiera del libro di Francoforte, la casa editrice Harper-Collins Italia comunicava la traduzione in cinese, coreano, indonesiano, malayam, slovacco e vietnamita di Life. La mia storia nella storia, la biografia che papa Francesco aveva dettato al giornalista Fabio Marchese Ragona.
Il 14 dicembre scorso, anticipando l'uscita del libro, l'Ansa scriveva correttamente che si trattava della prima autobiografia del Pontefice e che il lancio sarebbe avvenuto a livello mondiale. […]
Quasi pari fortuna ha avuto una seconda autobiografia, a firma del vaticanista di Abc Javier Martínez-Brocal, Il successore, focalizzata sui rapporti decennali intrattenuti dal Pontefice con Benedetto XVI.
Ha dunque suscitato stupore un take urgente del 16 ottobre, sempre dalla Buchmesse di Francoforte, con il quale l'Ansa annunciava «Spera, l'autobiografia di papa Francesco, la prima realizzata da un Pontefice nella storia», destinata a fare sfracelli in 80 lingue in occasione dell'Anno Santo prossimo venturo.
[…] sono due i punti che sorprendono. Primo la facilità con cui autorevoli siti, a partire da Famiglia Cristiana, si sono affannati a rilanciare l'evidente fake news; secondo, la precisazione nel comunicato che «questo eccezionale documento per volontà del Papa avrebbe dovuto essere pubblicato solo dopo la sua morte, ma il Giubileo della Speranza del 2025 e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffonderlo».
La scusa è sospetta e l'odore di un'altra patacca venduta dai maneggioni che fingono di lavorare per il Papa e per la Chiesa si sente. E pure forte.