ODDATI, CHI ERA COSTUI? DOPO L’ARRESTO DELL’ESPONENTE DEM, NEL PD TUTTI FINGONO DI NON CONOSCERLO - NICOLA ZINGARETTI, DI CUI ODDATI È STATO COORDINATORE DELLA SEGRETERIA: “NON HO AVUTO MODO DI PARLARCI DALLE MIE DIMISSIONI DA SEGRETARIO” – SANDRUO RUOTOLO, RESPONSABILE INFORMAZIONE PD PARLA DI OPACITA’ DELLA VECCHIA POLITICA. MA ODDATI NON ERA LONTANISSIMO DALLA SEGRETARIA SCHLEIN. A CHIEDERE OGGI DI LUI RISUONA SEMPRE LA STESSA SOLFA: “LO CONOSCO MA FORSE LO FREQUENTANO DI PIÙ ALTRI” – E ANCHE DE LUCA LO MOLLA…

-

Condividi questo articolo


Wanda Marra e Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano” - Estratti

 

Nicola Oddati Nicola Oddati

“La necessità del rinnovamento del nuovo corso parte da una considerazione semplice: quando i partiti sono chiusi accade questo”. Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd, l’arresto di Nicola Oddati lo commenta così. Rivendicando la novità nella guida del Pd, rispetto all ’“opacità della vecchia politica” e chiedendo tempo, fiducia e voti perla segretaria Elly Schlein.

 

Ruotolo, in pole position per fare da capolista (o da secondo alla segretaria) alle elezioni Europee, esprime una discontinuità anche temporale: “Io sono arrivato dopo”. Mentre ricorda come Marco Sarracino, responsabile Mezzogiorno dem, da segretario provinciale tolse il simbolo del Pd a un uomo dell’allora candidato sindaco di Pozzuoli Figliolia, pure lui nei guai.

 

Nicola Oddati Nicola Oddati

CHI NON può rivendicare la discontinuità, se la cava minimizzando. Quasi a dire: chi era costui? Come se nel giorno dell ’arresto Oddati fosse un Carneade. E sì che l’esponente campano, con la sua parabola politica incarnala quintessenza del partito pure prima che si chiamasse Pd: capo della Fgci all’inizio degli anni 90, poi coordinatore della segreteria del Pds aNapoli e ancora segretario dei Ds, per poi essere chiamato come assessore dal sindaco Rosa Russo Iervolino. Prima dell’in ciampo del 2022 che ora gli costa i domiciliari, l’ultimo a riconoscere le sue capacità era stato Enrico Letta che da segretario gli aveva affidato le Agorà democratiche.

 

Ma quello più forte è il legame con Nicola Zingaretti, del quale è stato coordinatore della segreteria. C’è chi sostiene che nell ’ufficio distaccato della Regione Campania a Roma, continuava a lavorare anche per lui. Anche se ieri Zinga ha messo le distanze: “Non ho avuto modo di parlarci dalle mie dimissioni da segretario”, dice alFatto nelle stesse ore in cui la Regione Campania ha avviato il decreto di revoca di Oddati dall ’incarico di rappresentanza istituzionale della Giunta regionale nella sede di Roma e Bruxelles: insomma l’ha mollato pure De Luca che lo aveva preso digerendo il fatto che fosse stato l’enfantprodigedel suo predecessore e nemico politico Antonio Bassolino.

NICOLA ZINGARETTI NICOLA ODDATI NICOLA ZINGARETTI NICOLA ODDATI

 

L’ultima apparizione di Oddati è stata a dicembre a un evento a Salerno con annesso taglio del nastro di De Luca: special guest Paola De Micheli, amica e sodale di Oddati tanto da fondare insieme a lui, a Furfaro e Stefano Vaccari, una corrente all’epoca della segreteria di Zingaretti.

 

MA QUELLO che va notato nel giorno dell ’arresto è che tra il responsabile delle iniziative politiche dem (Furfaro) e il candidato a Bruxelles nella circoscrizione Centro (Zingaretti), Oddati non è proprio lontanissimo dalla segretaria Schlein. Ma a chiedere oggi di lui risuona sempre la stessa solfa: “Non lo sento da almeno un anno”, “lo conosco ma forse lo frequentano di più altri”, “siamo amici, ma ci siamo un po’ persi di vista”. “Dopo l’autosospensio ne del2022, nel 2023 non ha ripresola tessera”, spiegano tentando di allontanare lo spauracchio della questione morale che però resta a Roma.

 

NICOLA ODDATI NICOLA ODDATI oddati oddati

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...