ONOREVOLE COVID – IL 30 DICEMBRE I DEPUTATI BLOCCATI A CASA PERCHÉ POSITIVI O IN QUARANTENA ERANO ALMENO UNA TRENTINA, QUASI IL 5%. SE DA QUI AL 25 GENNAIO, QUANDO SI DOVREBBE COMINCIARE A VOTARE PER IL NUOVO CAPO DELLO STATO, IL TASSO ARRIVASSE ALL’OTTO-DIECI PER CENTO, SAREBBE UN BEL CASINO. A QUEL PUNTO I PARTITI POTREBBERO PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE E CORRERE A IMPLORARE MATTARELLA PER UN BIS…
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1 - LA VARIANTE MATTARELLA - IL VERO SPAURACCHIO DELLE ELEZIONI DEL NUOVO CAPO DELLO STATO È CHE SI POSSA AVERE, TRA I GRANDI ELETTORI, UN TASSO DI POSITIVI DELL’OTTO-DIECI PER CENTO. IN QUESTO CASO I PARTITI SAREBBERO COSTRETTI A PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE E A RIVOLGERSI A MATTARELLA PER UN BIS – DAGOSPIA DEL 29 DICEMBRE 2021
2 - L'INCOGNITA COVID SUI GRANDI ELETTORI: DECINE DI PARLAMENTARI IN QUARANTENA
B.L. per “il Messaggero”
Solo a Montecitorio il 30 dicembre una trentina di deputati risultavano bloccati a casa, contagiati dal Covid o in quarantena, quasi il 5%. Basta questo dato a capire come la pandemia sia un fattore di incertezza tutt' altro che secondario sulla corsa al Colle, a cui darà ufficialmente il via il presidente della Camera, Roberto Fico, annunciando martedì la prima convocazione del Parlamento in seduta comune.
Al momento, si ipotizza la prima votazione per il 24 gennaio, e in queste tre settimane la curva epidemiologica sarà osservata con grande attenzione non solo dai partiti, ma anche dal comitato tecnico scientifico di Montecitorio. I tecnici hanno già una prima riunione in agenda lunedì, per iniziare a valutare tutte le soluzioni per organizzare la tredicesima elezione del capo dello Stato, in condizioni decisamente straordinarie rispetto alle precedenti.
A favore del possibile voto elettronico da remoto si sta battendo da tempo il deputato del Pd, Stefano Ceccanti, costituzionalista, secondo il quale non è corretto che Grandi Elettori costretti a casa dalla pandemia vengano esclusi dal voto.
Di fronte ai rischi di contagio, la priorità è evitare assembramenti nella gestione dei grandi elettori, che al momento (salvo appunto contagi e quarantene) sono 1.007, e diventeranno 1.008 quando sarà proclamato il deputato eletto il 16 gennaio nella corsa alle suppletive del collegio Roma 1 per il seggio lasciato libero dal nuovo sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri.
Difficilmente ci sarà invece il tempo per la nomina del senatore destinato a prendere il posto a Palazzo Madama di Adriano Cario, decaduto per brogli. Con ogni probabilità si procederà con una votazione al giorno anziché due o anche tre come successo in passato. La prima sarà fissata da Fico.
LA STRATEGIA
Un sostanzioso numero di assenze per Covid non cambierebbe comunque il quorum, che è di 672 voti nei primi tre scrutini e 505 a partire dal quarto. Di certo, però, potrebbe complicare e rendere incerte le strategie dei partiti, che al momento si muovono ancora in maniera tutt' altro che compatta.
Anche per questo, da settimane fra i parlamentari si rincorre l'idea che, di fronte a una nuova impennata dei contagi, si potrebbe comporre un fronte unito per chiedere a Sergio Mattarella la disponibilità a un nuovo mandato.