ORMAI BASTA UN NIENTE PER FAR ESPLODERE LA RABBIA – A TORINO, UN AGENTE IMMOBILIARE DI 47 ANNI, MARCO NEBIOLO, È STATO PESTATO A SANGUE DA TRE PERSONE. IL MOTIVO? SI ERA FERMATO CON IL SEMAFORO ROSSO! L’UOMO SI TROVAVA IN AUTO QUANDO È STATO TAMPONATO DA UN’ALTRA MACCHINA: SONO USCITE TRE PERSONE CHE L’HANNO AGGREDITO, SBATTUTO A TERRA E PICCHIATO. GLI AGGRESSORI, PROBABILMENTE, ERANO UNA FAMIGLIA: PADRE E MADRE, ACCOMPAGNATI DAL FIGLIO...
-Estratto dell’articolo di Alberto Giulini per www.corriere.it
Pestato a sangue da tre persone per essersi fermato col semaforo rosso. È successo intorno alle 12.30 di venerdì a Marco Nebiolo, agente immobiliare di 47 anni, membro del collegio edile dell’Api di Torino e del consiglio direttivo della Fimaa.
L’uomo si trovava in corso Unità d’Italia a bordo di una Fiat Grande Punto quando […] è stato tamponato da una Citroen Xsara. Da quest’ultima sono scese tre persone: inferocite per lo stop al semaforo, hanno iniziato a battere contro i finestrini della vettura di Nebiolo.
[...] Il 47enne è stato aggredito ed è caduto a terra, sbattendo violentemente la testa sull’asfalto. Trasportato al Cto, Nebiolo si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia con una frattura al cranio, due grandi ematomi, diversi focolai emorragici ed escoriazioni in diverse parti del corpo.
«Ricorda tutto alla perfezione ma non il momento dell’aggressione – racconta la moglie Manuela Mareso -. [...]». Non ha invece alcun dubbio del fatto che a bordo della Citroen ci fossero tre persone, probabilmente padre e madre accompagnati dal figlio. Il conducente del veicolo è già stato identificato dai vigili, intanto la famiglia di Marco […] è alla ricerca di testimoni e vuole comprendere a fondo le dinamiche del pestaggio. […]
Il 47enne aveva intuito le intenzioni tutt’altro che pacifiche dei tre aggressori. «Ho tamponato, ho chiamato i vigili, volevano menare» recita infatti il messaggio inviato alle 12.53 alla moglie, allarmata dal successivo silenzio: «Quel “volevano” all’imperfetto mi ha fatto subito pensare a una questione chiusa, poi però è stato strano non sentire Marco per un po’ di tempo.
Al telefono non rispondeva, allora l’ho cercato attraverso i suoi collaboratori dell’agenzia immobiliare. Quando mi hanno detto che non si era presentato all’appuntamento con il commercialista, ho capito che lo avevano picchiato e dovevo cercarlo in ospedale».
Quindi la chiamata al 112 e la corsa al Cto. «Non sapevo in che condizioni lo avrei trovato, ma almeno era vivo. Non riesco ancora ad essere arrabbiata perché questa vicenda poteva finire molto peggio. Marco guarirà, ma io voglio capire chi siano le persone capaci di fare una cosa del genere. […] Oggi le abbiamo incontrate noi, un domani chissà… […]». […]