LA PACE SI AVVI-CINA – IL COLLOQUIO TRA IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA AMERICANA JAKE SULLIVAN E IL CAPO DELLA DIPLOMAZIA DEL PARTITO COMUNISTA CINESE, WANG YI, È L’ULTIMO SEGNALE IMPORTANTE DA PARTE DEGLI USA: L’AMMINISTRAZIONE STATUNITENSE DA ALCUNE SETTIMANE MANDA MESSAGGI DISTENSIVI VERSO PECHINO, CON L’OBIETTIVO DI TROVARE UNA SOLUZIONE PER L’UCRAINA, MA NON SOLO. IN BALLO CI SONO I RAPPORTI COMMERCIALI TRA I DUE PAESI E L’ELEFANTE NELLA STANZA: TAIWAN…
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Estratto da www.ilsole24ore.com
Qualcosa sta cambiando tra Cina e Stati Uniti d’America? Il consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan ha incontrato a Vienna il capo della politica estera del partito comunista cinese, Wang Yi. Lo ha riferito la Casa Bianca in una nota.
Sullivan e Wang Yi hanno avuto una discussione «franca, sostanziale e costruttiva» su questioni chiave nelle relazioni bilaterali tra gli Usa e la Cina, sulla sicurezza globale e regionale, sulla guerra della Russia contro l’Ucraina e sullo stretto di Taiwan, si sottolinea nella nota.
L’incontro, spiega la Casa Bianca, rientra negli sforzi in corso per tenere aperto il dialogo con Pechino in base agli impegni presi da Joe Biden e Xi Jinping a Bali lo scorso novembre. Il consigliere Usa e il funzionario cinese hanno convenuto di «mantenere questo importante canale di comunicazione».
Questo incontro segue il colloquio tra il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, e l’ambasciatore Usa a Pechino, Nicholas Burns, che secondo il Washington Post «segna un potenziale disgelo nei rapporti» dopo il caso del “sospetto” pallone spia cinese dello scorso febbraio che ha portato le relazioni ai “minimi storici”.
[…] Di recente, Nicholas Burns, ha detto che Washington è “ready to talk”, pronta a parlare, con la Cina. E ha manifestato la speranza che Pechino sia pronta a incontrare gli americani a metà strada su questa prospettiva.
Burns non ha specificato nel dettaglio quando sarà possibile per il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, fare il suo viaggio in Cina, rinviato dopo la recente crisi dei palloni spia.
«Il nostro punto di vista è che abbiamo bisogno di canali migliori e più profondi» di comunicazione tra i due paesi, ha detto Burns, ma «we are ready to talk», ha spiegato durante un evento allo Stimson Center cui ha partecipato da remoto.
Nelle ultime settimane, se non giorni, ci sono in effetti state diverse tappe (e prove tecniche di...) che fanno pensare a un tentativo bilaterale di ripresa del dialogo tra Stati Uniti d’America e Cina, anche a proposito della guerra russa contro l’Ucraina.
Eccole:
21 aprile - Yellen: prima apertura alla Cina
Per la segretaria al Tesoro americana Janet Yellen «interrompere le relazioni commerciali con la Cina sarebbe uno sbaglio per tutti». La mano tesa dalla responsabile economica degli Stati Uniti a Pechino.
26 aprile - Xi telefona a Zelenski: dalla parte della pace
Il presidente cinese Xi Jinping telefona all’omologo ucraino Volodymir Zelensky per la prima volta dall’inizio della guerra. Zelensky definisce il colloquio telefonico «lungo e significativo».
27 aprile - Sullivan: impegno e pazienza con Pechino
Jack Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, in un discorso a Brookings Institution traccia le linee della nuova politica internazionale Usa post globalizzazione: impegno e pazienza per costruire un nuovo equilibrio globale che non può escludere il rapporto con la Cina. Con la quale più che un decoupling bisogna cercare un de-risking, far diminuire le tensioni.
2 maggio - Cina vota contro la Russia alle Nazioni Unite
Cina e India votano una risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu relativa ai rapporti tra le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa in cui si fa esplicito riferimento «all’aggressione della Federazione Russa sull’Ucraina».
3 maggio - Blinken: entro l’anno spero di visitare la Cina
Il segretario di Stato Antony Blinken aveva annullato la visita in Cina dopo la vicenda dei palloni spia cinesi sui cieli americani. Ora ci riprova e spera di visitare la Cina entro fine anno.
4 maggio - John Kerry invitato a Pechino per il clima
L’inviato statunitense per il clima John Kerry annuncia che la Cina lo ha invitato a visitare «a breve termine » il Paese, per colloqui su come evitare una crisi globale del cambiamento climatico.