PANICO IN VATICANO! IL PAPA POTREBBE RITROVARSI MARINO ALLA MESSA DI OGNISSANTI - E’ UN INCONTRO CHE BERGOGLIO VUOLE EVITARE: TEME CHE LO STALKER “DISGRAZIO” VOGLIA SFRUTTARE L’OCCASIONE PER UNA PHOTO-OPPORTUNITY
Giuseppe Marino e Serena Sartini per “il Giornale”
Per una strana coincidenza del calendario doveva essere l' ultima uscita ufficiale di Ignazio Marino con la fascia tricolore: il sindaco di Roma che, come ogni anno, saluta il Papa alla messa di Ognissanti al cimitero monumentale del Verano. Routine fino al 2014, quest' anno un incrocio delicatissimo sia per il Campidoglio che per il Vaticano, un evento che sta mettendo in imbarazzo le reciproche diplomazie: l' incontro col «primo Papa che ha fatto dimettere un sindaco di Roma», come recitava la battuta circolata sul web.
Sarebbe stata la chiusura del cerchio, visto che è stato proprio il sassolino che Bergoglio si è tolto dalla scarpa il 28 settembre (l' indimenticato «non ho invitato io Marino in America, chiaro?») a dare il via alla valanga che ha travolto il sindaco. E infatti la cerimonia era diventata un altro dossier da maneggiare con cura per lo staff di Marino, che ne discute da qualche giorno, col sindaco indeciso sul da farsi, anche perché impegnato in ben altre partite. Da ieri però lo scenario è cambiato.
Ora che il sindaco chirurgo ha rivarcato il Rubicone può presentarsi alla cerimonia pienamente in carica, almeno finché il Pd non avrà trovato la exit strategy. Secondo a quanto risulta al Giornale però, in Vaticano temono che al Marziano non basti «timbrare il cartellino» presenziando a un tradizionale appuntamento.
Le diplomazie d'Oltretevere, visti i precedenti, temono che Marino voglia sfruttare l'occasione per recuperare altri a punti a proprio favore nella lotta per la sopravvivenza che ha ingaggiato con il proprio partito. Il timore vero è che voglia sfruttare l' appuntamento per una photo-opportunity con Francesco, un' immagine di concordia che possa far dimenticare l' imbarazzante trascorso del viaggio a Philadelphia col Papa che in pratica dà a Marino dell' imbucato.
A Ignazio in effetti potrebbe balenare l' idea di ricucire anche quello strappo, come ha tentato di fare in passato per tutte gli inciampi che lo hanno contribuito a metterlo al tappeto, dalla Panda Rossa agli scontrini.
In realtà finirebbe col ripetere l'errore che fece in occasione del viaggio negli Stati Uniti, quando suscitò il fastidio del pontefice proprio dichiarando in un' intervista che in Vaticano «avrebbero avuto piacere della mia presenza in tre appuntamenti del Santo Padre a Philadelphia». Tesi poi smentita anche da monsignor Paglia durante lo scherzo telefonico della trasmissione La Zanzara: «Ha cercato di sfruttare questa situazione...su questa storia il Papa era furibondo».
Toni bollenti che evidentemente non si sono ancora raffreddati. Tanto che, nei Sacri Palazzi avrebbero studiato una strategia per evitare l' incontro. Il Papa celebrerà l'Angelus alle 12, poi alle 16 l'auto che lo porterà al Verano dovrebbe entrare dentro al cimitero avvicinandosi il più possibile al luogo dove verrà celebrata la messa.
Il Papa a quel punto potrebbe indossare i paramenti per la messa e celebrare, saltando i saluti alle autorità, sindaco incluso. Niente stretta di mano, niente foto, niente ricucitura in extremis di un rapporto che il Vaticano non ha alcuna voglia di ricuperare. Il perdono è una categoria dello spirito, ma non della diplomazia.