UN PAPA CHE UNISCE L’UTILITARIA ALL’IMMAGINE - ANCHE A SEUL IL PONTEFICE "HA INSISTITO FIN DALL'INIZIO PER AVERE LA PIÙ PICCOLA MACCHINA SUD-COREANA POSSIBILE ED HA RIFIUTATO AUTO LUSSUOSE CHE POSSONO ESSERE ADEGUATAMENTE DOTATE DI UN SISTEMA ANTI-PROIETTILI"

(TMNews) - L'ormai consueta Ford Focus blu quando lascia il Vaticano per andare da qualche parte nella città di Roma. La campagnola di un turista milanese a Lampedusa. La Panda ad Assisi. L'utilitaria - con finestrino abbassato - rimasta imbottigliata tra folle di fedeli al suo arrivo a Rio de Janeiro l'estate scorsa. Le auto scelte da Papa Franceso sono ormai un simbolo dei suoi trasferimenti e del suo stile austero di governare.

Lui, del resto, lo ha detto. "A me fa male quando vedo un prete o una suora con un'auto di ultimo modello". E anche la papamobile dai vetri blindati, ha spiegato, non gli permette di salutare la gente e gli sembra una "latta per le sardine". Non poteva andare diversamente in Corea, paese dove Jorge Mario Bergoglio è giunto stamane (quando in Italia era notte) nonché patria della Kia, causa automobilistica che delle utilitarie fa un suo punto di forza.

Fin dall'aeroporto di Seoul, il Papa argentino è salito a bordo di una piccola Soul nera. Fonti citate dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap hanno raccontato che il Pontefice romano "ha insistito fin dall'inizio per avere la più piccola macchina sud-coreana possibile ed ha rifiutato auto lussuose che possono essere adeguatamente dotate di un sistema anti-proiettili".