IL PAPA’ CAMBIA I PANNOLINI ED IL NONNO SI CANDIDA – SE DI BATTISTA FIGLIO RINUNCIA ALLA CANDIDATURA, IL PADRE VITTORIO SI LANCIA CON I CINQUE STELLE. DA SEMPRE FASCISTA, FECE A BOTTE CON IL GEN. PAPPALARDO – ALLA RADIO AVEVA DETTO: SE DI MAIO INCONTRA SALVINI E’ UNA TESTA DI CAZZO
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Angelo Amante per il Giornale
Largo agli anziani. Se il figlio fa un passo indietro, allora si chiede al padre di farne uno in avanti, per riempire il vuoto lasciato dal rampollo. Neanche il tempo di raccogliere i cocci delle parlamentarie online, viziate dal cattivo funzionamento della piattaforma «Rousseau», che i grillini devono fare i conti con le pressioni della base sulle candidature. Secondo indiscrezioni, attivisti del Movimento 5 Stelle avrebbero chiesto a Vittorio Di Battista, padre di Alessandro, di candidarsi in Parlamento.
Un ribaltamento del vecchio welfare all' italiana, con il genitore che andrebbe dunque a occupare lo scranno a Montecitorio fino a oggi occupato dall' erede. Dibba senior si definisce con orgoglio «fascista». Lo scorso ottobre, mentre in Parlamento si discuteva l' approvazione del Rosatellum, Vittorio Di Battista è quasi venuto alle mani con il generale Antonio Pappalardo, proprio di fronte alla Camera.
Quest' ultimo, militare in pensione ed ex parlamentare, guida il Movimento Liberazione Italia, un gruppo nazionalista che se la prende con i «mestieranti» della politica. Durante la protesta contro la legge elettorale, tra il generale e Vittorio Di Battista volarono parole grosse, e l' anziano genitore fu più volte strattonato. Dulcis in fundo, Di Battista senior non ha esitato ad attaccare Luigi Di Maio.
Lo scorso giugno, intervenendo a Radio24, quando infuriava la polemica sul presunto incontro tra lo stato maggiore dei 5 Stelle e Matteo Salvini, Vittorio disse: «Se per caso Di Maio avesse mentito sull' incontro con Salvini non si tratterebbe solo di non candidarsi a premier, ma di un piccolo testa di ca...o». Nel frattempo, l' aspirante premier dei 5 Stelle ha problemi più seri da risolvere. Nonostante le lamentele da parte di coloro che martedì non sono riusciti a presentare la propria candidatura, Di Maio non vuole sentir parlare di piattaforma web in tilt: «Abbiamo dovuto prolungare fino alle 17 la possibilità di candidarsi perché c' erano tantissime persone che si proponevano», ha spiegato in un video pubblicato ieri su Facebook.
Intanto, sul blog di Grillo, il Movimento ha cercato di rispedire al mittente gli attacchi di Silvio Berlusconi, che ha definito i grillini professionisti della politica. Per i grillini, i «professionisti» sarebbero in Forza Italia, dove la maggior parte dei parlamentari uscenti ha svolto almeno due mandati. Critiche «risibili», commenta il deputato di Fi Francesco Paolo Sisto.
A metà gennaio dovrebbero svolgersi le parlamentarie vere e proprie, che serviranno a scegliere i nomi dei candidati in parlamento. Il capo politico dei grillini ha assicurato che sui nomi degli aspiranti deputati e senatori saranno fatte «le opportune verifiche». Tra chi sogna un seggio c' è Gregorio De Falco, il comandante famoso per la «strigliata» a Francesco Schettino durante il naufragio della Costa Concordia. De Falco «farà le parlamentarie nel collegio plurinominale di Livorno», ha spiegato Di Maio.
Tra le vecchie conoscenze in lizza per un posto in Parlamento con i 5 Stelle c' è anche il finanziere Alessandro Proto. Quest' ultimo, divenuto famoso per aver millantato acquisizioni in Rcs e Tod' s, oggi cerca gloria sotto le insegne dei grillini. Da indagato. Ma dal partito arriva subito l' altolà: «È chiaro che uno come lui non potrà entrare nei 5 Stelle - dice Danilo Toninelli -. Proto, visto il suo curriculum e le tipologie di reati che ha commesso, può rimanersene tranquillamente a casa».