LE PAPARAZZATE NON FANNO MALE ALLA MERKEL - ANGELA SUL TRAGHETTO, POLVERINI SUL GUARDIACOSTE CON LA SCORTA DI UNA MOTOVEDETTA
1. A ISCHIA CON IL TRAGHETTO LA MERKEL È UN MODELLO
Lettera a "la Repubblica"
La cancelliera Angela Merkel si è recata in vacanza ad Ischia raggiungendo l'isola con un traghetto di linea ed alloggiando in un albergo a tre stelle a Sant'Angelo dove era stata da ragazza. Per raggiungere l'albergo, che era nel borgo chiuso al traffico delle auto, è andata a piedi.
Non ho dimenticato che Renata Polverini quando era presidente della Regione Lazio andò a Ponza su un guardiacoste da 22 metri a sua volta scortato da una motovedetta. Avrebbe potuto utilizzare per la traversata un traghetto di Laziomar società di proprietà della Regione. Sicuramente non avrebbe dovuto pagare il biglietto perché il Comandante l'avrebbe ospitata volentieri in cabina di comando.
Giuseppe Giobbe
2. ISCHIA E LA "CANCELLIERA SEGRETA" - L'IRA DI BERLINO PER LE FOTO RUBATE
Paolo Lepri per "Il Corriere della Sera"
Tutto il male non viene per nuocere, se è vero che grazie ai fastidiosi paparazzi italiani appostati ad Ischia, i tedeschi hanno scoperto il lato materno della Cancelliera e addirittura il «mistero» della sua vita familiare. Forse Angela Merkel non tornerà a Sant'Angelo per le vacanze di Pasqua, disturbate anche dall'appello del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dalla stizzita reazione di un giornale severo come la Frankfurter Allgmeine Zeitung.
Ma non è detto che le immagini rubate dai teleobiettivi nascosti non finiscano per giovare all'immagine pubblica della donna più potente del mondo. È stata infatti proprio la Bild, il quotidiano popolare a larghissima diffusione che tiene in pugno le fortune dei politici tedeschi, a sbatterle con grande evidenza in prima pagina. I commenti sono stati molti.
C'è chi rivendica il diritto alla privacy, chi annota che la campagna elettorale è cominciata, chi apprezza il modo informale con cui Angela Merkel fa il suo mestiere di nonna con i nipoti del secondo marito, l'ultrariservato professore di Chimica Joachim Sauer.
Una famiglia serena, a giudicare dalle immagini. Ma questi scatti sono stati preceduti da altre violazioni, piccole e grandi, del desiderio della Cancelliera di essere lasciata tranquilla. È stata ripresa persino sulla scaletta della piscina termale.
Che l'assedio dei fotoreporter non le sia piaciuto affatto era chiaro. Oltretutto, nell'ultima occasione sono stati coinvolti anche uno dei figli di Sauer e soprattutto due bambini.
Ma a rendere pubblica l'irritazione di Angela Merkel è stato il viceportavoce, Georg Streiter, durante il briefing del governo che si svolge tre volte alla settimana: «Potete essere sicuri che quelle foto non sono state pubblicate con il consenso della Cancelliera. E si può immaginare quale sia stata la sua reazione, perché non è rilassante quando durante una vacanza si ha sempre la sensazione che da ogni angolo spunti un obiettivo».
Certo, il «mistero» di cui ha parlato la Bild è una forzatura tipica delle regole di questo gioco. È noto da tempo, infatti, l'ottimo rapporto che lega Angela Merkel ai due figli di Sauer, e in particolare al trentaseienne Adrian, artista-fotografo che lavora a Lipsia ma frequenta spesso la casa berlinese del padre e della sua seconda moglie, davanti al Pergamon Museum.
«Mi vergogno per quelle foto della signora Merkel», ha detto a Der Spiegel il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, che come gli anni passati ha inviato un mazzo di fiori alla prestigiosa ospite venuta dalla Germania e chiesto senza successo ai fotografi di essere più rispettosi. Meno prudente di lui era stato Caldoro, che aveva invitato la Cancelliera a riflettere sul ruolo della Germania nella crisi europea.
Un appello giudicato «insolente» da Dirk Schümer, sulla Frankfurter, che in un articolo nella prima pagina della sezione culturale ha segnalato anche «i crescenti toni antitedeschi in Italia». Tutto questo, ha aggiunto, potrebbe compromettere il legame della Cancelliera con Ischia. Bisogna ricordare, però, che almeno i paparazzi esistono un po' dovunque.