IL PARLAMENTO SALVA “GENNY DELON” – LA MAGGIORANZA IN GIUNTA PER LE IMMUNITÀ DEL SENATO PROPONE DI RESPINGERE LA RICHIESTA DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI, CHE VOLEVA ACQUISIRE LE CHAT DI SANGIULIANO CON MARIA ROSARIA BOCCIA, E USARLE AGLI ATTI DELL’INCHIESTA SULL’EX MINISTRO DELLA CULTURA PER PECULATO E RIVELAZIONE DI SEGRETO – LA MOTIVAZIONE? IL “FUMUS PERSECUTIONIS”. PECCATO CHE QUEI MESSAGGI SONO STATI GIÀ SEQUESTRATI NELL’AMBITO DEL PROCEDIMENTO CONTRO LA “POMPEIANA ESPERTA”, AVVIATO DA UNA DENUNCIA DI SANGIULIANO STESSO…

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1. La Giunta salva Genny: messaggi inutilizzabili

Estratto dell’articolo di Ilaria Proietti per "il Fatto quotidiano”

 

MARIA ROSARIA BOCCIA E GENNARO SANGIULIANO A SANREMO IL 16 LUGLIO 2024

Il centrodestra salverà Gennaro Sangiuliano anche da se stesso: l’ex ministro della Cultura è stato indagato per peculato e rivelazione di segreto dopo l’esposto in Procura presentato da Angelo Bonelli (Verdi) e la maggioranza a trazione meloniana al Senato è pronta a sostenere che l’iniziativa dei magistrati lascia intravedere un intento persecutorio nei suoi confronti.

 

In Giunta per le immunità la relazione affidata a Adriano Paroli (Forza Italia) propone infatti di respingere la richiesta con cui il Tribunale dei ministri avrebbe voluto acquisire agli atti dell’istruttoria le chat e gli altri messaggi, già sequestrati nei dispositivi di Maria Rosaria Boccia nell’ambito di un altro procedimento: quello avviato sempre a Roma, ma su denuncia di Sangiuliano nei confronti della sua “consulente” mancata. E che pare essergli sfuggito di mano.

 

boccia sangiuliano

Sarà per questo che Sangiuliano ha chiesto a Palazzo Madama di mettere una pietra tombale anche su questo secondo procedimento che vede indagata Boccia, accusata di aver preso a unghiate e di aver violato la privacy dell’ex ministro: le conversazioni custodite nei dispositivi dell’imprenditrice di Pompei sarebbero inutilizzabili perché frutto di un sequestro avvenuto senza l’autorizzazione preventiva al Parlamento.

 

Al macero dunque la corrispondenza con il suo portato di confidenze, possibili segreti o eventuali bugie della relazione pericolosa che gli è costata la poltrona. O almeno pare questo l’auspicio di Sangiuliano nella memoria inviata alla Giunta per le immunità in cui lamenta la lesione delle prerogative parlamentari che per estensione ritiene debbano essere riconosciute anche a lui.

 

chi ha incastrato sangiuliano – murale sul caso boccia genny

Intanto ieri la Giunta ha messo in tavola le carte sul procedimento partito dall’esposto di Bonelli in cui è indagato Sangiuliano: “Si propone di respingere la richiesta in quanto sussiste il fumus persecutionis”, si legge nella relazione Paroli che ipotizza da parte dei magistrati la volontà di pescare a strascico per verificare il reato ipotizzato nell’esposto di Bonelli, giudicato troppo generico. Da chi? Dallo stesso ex ministro, visto che ieri il centrodestra si è opposto alla richiesta di acquisirlo: basta la sua parola. […]

 

2. LA MAGGIORANZA BLINDA LE CHAT DI SANGIULIANO “FUMUS PERSECUTIONIS”

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

MARIA ROSARIA BOCCIA CON GENNARO SANGIULIANO IL 5 AGOSTO 2023 (IL GIORNO IN CUI SI SAREBBERO CONOSCIUTI)

 

«Gennaro Sangiuliano ha piena convinzione della sua assoluta trasparenza, tanto da presentare una denuncia nei confronti della signora Maria Rosaria Boccia. Ma la richiesta del Tribunale dei ministri appare inammissibile».

 

I legali dell’ex ministro consegnano una memoria molto dura alla Giunta per le elezioni e immunità parlamentare del Senato chiamata a decidere sull’utilizzo delle chat e della corrispondenza tra Sangiuliano e Boccia dopo l’esposto presentato dal verde Angelo Bonelli per «peculato e rivelazione di segreto d’ufficio».

 

Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI

In soldoni gli avvocati dell’esponente di FdI dicono che le chat possono essere utilizzate nel procedimento contro Boccia, ma non in un eventuale procedimento contro l’ex ministro.

 

La tesi dei legali di Sangiuliano, che di fatto viene fatta propria dalla maggioranza di centrodestra, è che in caso di via libera alle chat «si darebbe luogo a un sequestro di corrispondenza privata di un ex ministro e, dunque, ad un atto di eccezionale invasività».

 

BORDELLA - POSTER BY MACONDO

E aggiungono: «La corrispondenza dell’ex ministro acquisito nell’ambito dell’indagine a carico di Boccia può essere legittimamente utilizzata esclusivamente nell’ambito di quel procedimento nel quale Sangiuliano è persona offesa».

 

Letta la relazione difensiva la maggioranza si compatta quindi convergendo sulla proposta del relatore Adriano Paroli di Forza Italia di negare «l’acquisizione della copia forense integrale della memoria dei dispositivi sequestrati all’indagata Boccia» perché ci sarebbe il « fumus persecutionis », con la procura di Roma alla ricerca dell’esistenza o meno di un’ipotesi di reato dopo l’esposto di Bonelli. Una blindatura quindi per l’ex ministro. Il voto finale della Giunta sulla richiesta del Tribunale dei ministri è in programma martedì prossimo: lo stesso pomeriggio il provvedimento di accoglimento o diniego andrà quindi in Aula. Si va comunque verso una bocciatura della richiesta di utilizzo delle chat di Sangiuliano con Boccia.

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