PARMA-SCOTTO - TUTTO IL MONDO È FIORITO: IL VIZIO DELLA GIUNTA DEL LAZIO CE L’AVEVANO ANCHE AL COMUNE DI PARMA - L’EX SINDACO PIETRO VIGNALI AI DOMICILIARI PER PECULATO E CORRUZIONE INSIEME AD ALCUNI CONSIGLIERI - LA FINANZA HA SEQUESTRATO BENI PER 3,5 MLN € - IN DUE PRECEDENTI INCHIESTE ERANO STATI ARRESTATI, IL CAPO DELLA POLIZIA MUNICIPALE E L’ASSESSORE ALLA SCUOLA …


Da "Il Sole 24 Ore.com"

PIETRO VIGNALI

L'ex sindaco di Parma Pietro Vignali è tra i quattro destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare - l'accusa è peculato e corruzione - che sono stati disposti dalla Procura della città emiliana. La nuova operazione, dopo le due del 2011, è stata condotta dalla Guardia di Finanza, nell'ambito delle inchieste giudiziarie legate al Comune. Gli indagati sono 17. Sequestrati dalle Fiamme Gialle beni per 3,5 milioni.

Gli altri destinatari dei provvedimenti
Oltre all'ex sindaco, ai domiciliari, i provvedimenti della Procura di Parma riguardano il consigliere regionale Pdl Luigi Giuseppe Villani, vicepresidente di Iren, l'ex presidente di Stt (società capofila delle partecipate del Comune di Parma) Andrea Costa e Angelo Buzzi, presidente e consigliere di Iren Emilia spa, nonché editore del quotidiano Polis.

VIGNALI E IL CAPO DEI VIGILI DI PARMA JACOBAZZI

L'inchiesta "public money"
Nel corso delle indagini - l'inchiesta è stata battezzata "public money" - è stato appurato che gli indagati hanno tenuto costantemente, nel corso di più anni, una condotta, il cui obiettivo era accumulare ingenti ricchezze da destinare a usi del tutto privati. Tra questi, il finanziamento della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Parma del 2007 o il controllo della stampa locale.

Piazza Garibaldi a Parma

I due precedenti
L'operazione Public money segue quella denominata Green Money 2, l'inchiesta anti-corruzione promossa dalla Procura nel giugno del 2011, che portò all'arresto di alcuni dirigenti comunali vicini a Vignali, che all'epoca dei fatti era ancora sindaco. Tra le persone arrestate in quell'occasione il capo della polizia municipale Giovanni Maria Jacobazzi. A settembre era poi stata prommossa una seconda operazione, denominata appunto Easy Money: questa volta le manette erano scattate per l'assessore alla Scuola Giovanni Paolo Bernini, accusato di aver intascato tangenti nell'ambito del servizio delle mense scolastiche.