LA PAROLA D’ORDINE DELLA DUCETTA È UNA E UNA SOLA: IN CULO A MACRON – GIORGIA MELONI HA ORDINATO AI MINISTRI DI FRATELLI D’ITALIA DI NON PARTECIPARE ALLA FESTA NAZIONALE ALL’AMBASCIATA FRANCESE. RISULTATO? SI È PRESENTATO SOLO IL SOTTOSEGRETARIO AI PARTY, FEDERICO MOLLICONE (CONSIDERATO UN "GABBIANO" RAMPELLIANO) – L’OFFENSIVA, GUIDATA DA FAZZOLARI, CONTRO L’INGRESSO DI RENAULT IN “FREE TO X”, LA SOCIETÀ DELLE COLONNINE ELETTRICHE DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA…
-Estratto dell’articolo di Carlo Di Foggia e Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”
È noto che Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron non si sopportino. Meno noto è che i pessimi rapporti tra Parigi e Roma stiano iniziano a coinvolgere commemorazioni e finanche operazioni industriali.
L’ultima in ordine di tempo riguarda Autostrade per l’Italia. Stando a quanto filtra in ambienti finanziari, infatti, nelle scorse settimane Palazzo Chigi avrebbe fatto pervenire la sua contrarietà a un’operazione allo studio che prevede l’ingresso del colosso dell’auto Renault (di cui è azionista anche lo Stato francese) nella società Free To X, la controllata di Autostrade per la mobilità elettrica.
Non si tratta di uno stop formale, né risulta che sia stato attivato alcun potere strategico di veto (il golden power), strada peraltro complicata trattandosi di una società europea. Il messaggio però è stato chiaro: non è operazione gradita, serve un supplemento di valutazione.
La cosa bizzarra […] è che non si tratta certo di un affare strategico. Nel bilancio di Aspi, Free To X vale 76 milioni, e ha chiuso il 2023 con 48 milioni di utili. Autostrade ha deciso di trovare un partner di minoranza (a cui vendere il 49%) alla fine dello scorso anno, un po’ per finanziare il piano industriale […] e un po’ per evitare problemi antitrust visto che le installerà nelle aree di servizio lungo i 3mila km di rete che gestisce.
[…] Che i rapporti tra Parigi e Roma siano politicamente ai minimi termini, però, lo dimostrano anche piccole scaramucce da cui la presidenza del Consiglio dovrebbe tenersi lontana. Negli ultimi giorni, seppur impegnata a Washington per il vertice Nato, Meloni avrebbe dato disposizione ai suoi fedelissimi di non andare – venerdì sera – all’annuale ricevimento a Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata francese in Italia, per la festa nazionale […].
Se a villa Taverna, per il ricevimento americano, la premier non aveva messo bocca sulle partecipazioni, stavolta invece lo ha fatto chiedendo ai ministri di Fratelli d’Italia di non partecipare ai festeggiamenti in un momento di particolare tensione tra i due Paesi, certificata dalle trattative europee in cui Meloni è stata tagliata fuori anche da Emmanuel Macron sugli incarichi di vertice nella prossima Commissione.
Alla fine, dunque, a Palazzo Farnese si sono presentati i ministri Antonio Tajani, che però, in quanto titolare degli Esteri, doveva tenere un discorso, Matteo Piantedosi (Interno) ed Eugenia Roccella (Famiglia). Quest’ultima è l’unica ascrivibile a Fratelli d’Italia ma viene considerata comunque una tecnica in quota Meloni […]. Per il governo era presente anche il viceministro delle Infrastrutture leghista Edoardo Rixi mentre l’unico vero esponente di partito meloniano era Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, che però non risponde direttamente alla premier essendo uno degli esponenti più in vista dei “Gabbiani” di Fabio Rampelli. […]