1. ‘’UN PARTITO DEL 15% NON MI SERVE, E COSTA PURE UN OCCHIO DELLA TESTA…’’. BERLUSCONI HA RAGIONE: NON BLOCCA LEGGI SGRADITE NÉ SULLA GIUSTIZIA NÉ SULLA TV. E NON OTTIENI LA GUIDA NÉ DEL COMITATO SUI SERVIZI SEGRETI NÉ DELLA VIGILANZA RAI 2. PER QUESTO, SILVIO CHIEDE SOLDI AI SUOI DEPUTATI: FORZA ITALIA SERVE SOLO A LORO 3. MA 70 SENATORI AZZURRI NON SONO DISPOSTI A SPARIRE TANTO FACILMENTE SULL’ALTARE DELL’ACCORDO CON RENZIE: “SENZA NUOVO SENATO E ITALICUM, DOVE VA?” 4. TANTO PER CAMBIARE, PER LA LINEA UFFICIALE SI ASPETTA LA SOLITA SENTENZA. IL 18 LUGLIO ARRIVA QUELLA D’APPELLO SUL CASO RUBY E SE SARÀ DI CONDANNA (COME I FALCHI DI FORZA ITALIA PREVEDONO) BERLUSCONI FARÀ SALTARE LE LARGHE INTESE?


DAGOREPORT

 

BERLUSCONI RONZULLI PASCALE

‘’Un partito del 15% non mi serve, e costa pure un occhio della testa…’’. Lo sfogo dell’ex Cavaliere è di qualche giorno fa e non a caso precede la sparata di ieri sui deputati di Forza Italia che si devono impegnare la liquidazione per coprire i buchi di San Lorenzo in Lucina. Ma la reazione di molti senatori azzurri, non a caso a rischio sparizione con il rispetto del Patto del Nazareno, non è meno tranchant: “Senza di noi, il caro amico Renzi non va da nessuna parte, quindi…”.

 

Quindi, basta con la “sindrome di Stoccolma” nei confronti di Pittibimbo, dicono in molti tra i 59 senatori di Forza Italia, che insieme agli 11 del Gal fanno ben 70 possibili killer della Grande Riforma, oggi, e dell’Italicum, in ottobre. “E senza queste due riforme, Renzi non va da nessuna parte”. Un modo elegante per dire che anche il suo fedele alleato Silvio, con tanto di figlio Pier Silvio entusiasta del premier, non ha margini di manovra senza il loro via libera. Figurarsi con le minacce sul partito in bolletta.

BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE SU GENTE

 

Tutto questo proprio nel giorno in cui Berlusconi incontra Renzie e tenterà di rassicurare gruppi parlamentari piuttosto effervescenti, con i vari Romani e Brunetta che faticano a tenere sereni gli animi. Con Fitto che insiste per le primarie e in questo modo blocca di fatto quel tesseramento che piace a Denis Verdini e serve alla tesoriera Maria Rosaria Rossi per raccattare soldi.

 

Già i soldi. Nel partito ci sono 85 milioni di debiti pregressi e 7 milioni di euro che servono subito per tirare avanti. Berlusconi s’è stufato di aprire il borsellino come fosse il condominio di via Olgettina e sembra dare ragione a chi, in Fininvest e nell’azienda-partito, gli ripete che un partito del 15% non serve a nulla perché non blocca leggi sgradite né sulla giustizia né sulla tv. E in prospettiva, con il 15% non ottieni la guida né del comitato di controllo sui servizi segreti né della Vigilanza Rai.

RENZI E BERLU C

 

Hanno ragione e in cuor suo Berlusconi lo sa fin dai tempi della famosa “discesa in campo”, quando gente come Enrico Mentana e Maurizio Costanzo gli obiettavano: “Cavaliere, sei sicuro che ti serva un partito tutto tuo? Non è più semplice puntare/finanziare ora su questo ora su quello, ora su più di uno?”. Come hanno sempre fatto gli Agnelli e i De Benedetti d’Italia?

 

Dopo il 16% delle Europee, a Silvio girano le scatole parecchio ed è per questo che chiede soldi ai suoi deputati. Per mandare il messaggio che questa piccola Forza Italia serve più a loro che a lui. Loro, però, non sono d’accordo e rispondono che appiattirsi su Renzi è un suicidio politico, al di là del fatto che con questa riforma del Senato quasi nessuno dei 70 azzurri tornerà ad avere una poltrona.

MIMUM BERLUSCONI MENTANA

 

E come sempre, ecco anche la variabile-processi. Dicono che l’ex Cavaliere aspetti il 18 luglio per vedere come va il Ruby Due. Spera sempre in un’assoluzione, ma i falchi del suo partito prevedono un’altra condanna (magari a 5 e non a 7 anni come in primo grado) e sono convinti che allora Berlusconi tornerà a farsi sentire. Con gli altri. 

BERLU E COSTANZO
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE
RENATO BRUNETTA PAOLO ROMANI