PATTO CHIARO, AMICIZIA LUNGA – LA COMMISSIONE EUROPEA DOMANI PRESENTERÀ IL TESTO DI RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA. CI SARÀ O MENO FLESSIBILITÀ? E DI CHE TIPO? DI SICURO SARANNO CONFERMATI I TETTI SU DEFICIT (3% SUL PIL) E DEBITO PUBBLICO (60%). MA IL TEMA IN DISCUSSIONE È SUI PIANI DI RIENTRO DA TRATTARE CON LA COMMISSIOE EUROPEA: LA GERMANIA PROPONE DI VINCOLARLI A UNA RIDUZIONE ANNUALE DEL DEBITO PARI ALL’1% DEL PIL…
-1. DOMBROVSKIS: "IL NUOVO PATTO È GIÀ UNA REALTÀ". MA LA RIFORMA È DISSEMINATA DI TRAPPOLE
Estratto dell'articolo di Gian Maria De Francesco per “il Giornale”
«Per quanto riguarda le regole di bilancio, stiamo preparando le proposte legislative per domani. Le cose sono sul giusto binario». È quanto ha dichiarato ieri il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. «Uno degli ultimi equilibri da trovare - ha continuato - era da una parte dare più flessibilità agli Stati membri, con un enforcement più forte, ma dall'altra preservare la trasparenza e il trattamento paritario e qui è intervenuta la discussione su un parametro numerico». Il commissario ha infine auspicato il raggiungimento di «una soluzione equilibrata».
[…] Qualsiasi compromesso sia stato raggiunto […] l'Italia non è esente da rischi. Nella formulazione finora discussa dall'Ecofin il «nuovo» Patto poggia su due capisaldi: la conferma dei tetti del 3% di deficit/Pil e del 60% di debito/Pil come obiettivi cui tutti devono conformarsi. I piani di rientro dei debiti eccessivi, che potranno avere durata compresa tra 4 e 7 anni, saranno concordati con la Commissione previa un'«analisi di sostenibilità del debito», cioè una valutazione terza degli squilibri macro effettuata dallo stesso esecutivo comunitario. […]
Il busillis è nell'«analisi di sostenibilità del debito» che suddividendo i Paesi Ue in tre fasce (ovviamente l'Italia è in quella più a rischio) potrebbe determinare squilibri sui mercati del debito, innescando nuove crisi da spread. Ed è in quest'ambito che si inserisce la proposta del ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. […] Berlino ha proposto di vincolare i piani di rientro a una riduzione annuale del debito pari all'1% del Pil. […] Per l'Italia, paradossalmente, potrebbe essere vantaggioso poiché si tratta di una correzione annua di 20 miliardi di euro circa a fronte dell'incognita di un piano di rientro da concordare nei dettagli con la Commissione […]. Tuttavia si tratterebbe su un'austerity imposta sul modello del Fiscal Compact. […]
2. STRETTA SUL PATTO DI STABILITÀ «LO SPREAD? PUÒ SALIRE A 235»
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Domani il commissario all’Economia Paolo Gentiloni e il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presenteranno il testo legislativo di riforma del Patto di stabilità e crescita, che era atteso già a fine marzo ed era slittato più volte a causa delle richieste della Germania.
Sabato a Stoccolma i ministri finanziari dei Paesi Ue potranno finalmente iniziare il confronto sulla nuova governance. Il Patto di Stabilità è stato sospeso a marzo 2020 a causa dello choc economico scatenato dalla diffusione del Covid, ma da gennaio 2024 tornerà in vigore e l’obiettivo dichiarato dall’Ecofin è di arrivare a un’intesa entro fine anno. Traguardo considerato da molti ambizioso.
[…] La scorsa settimana a Bruxelles era iniziata a circolare la voce che la presentazione della riforma sarebbe slittata nuovamente a causa del pressing tedesco. In queste settimane il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, è stato molto attivo e non ha mai fatto mistero di volere prendere più tempo. Del resto per la Germania non si rischia un vuoto normativo perché ci sono pur sempre le vecchie regole.
Il 6 aprile Berlino aveva inviato alla Commissione Ue un documento informale (non-paper) nel quale ipotizzava una riduzione annua del rapporto debito/Pil dell’1% per i Paesi ad alto debito pubblico, come ad esempio l’Italia, ed altri parametri quantitativi mantenendo in vita una parte complessa delle attuali regole del Patto di Stabilità che la logica della riforma della Commissione vuole superare.
[…] Dopo un serrato confronto tra Gentiloni e Dombrovskis, con anche la mediazione della presidente Ursula von der Leyen, è stata superata l’ impasse . Il testo è stato rifinito nel fine settimana e ancora ieri i tecnici erano al lavoro. Oggi sarà presentato alla riunione dei capi di gabinetto.
Diverse fonti assicurano che è stato rispettato lo spirito della proposta della Commissione presentata in novembre: programmi di riduzione del debito pubblico concordati singolarmente dai Paesi con la Commissione Ue sul modello di Next Generation Eu (riforme e investimenti) con un orizzonte di quattro anni fino a un massimo di sette per mettere il debito pubblico su una traiettoria credibilmente discendente. L’indicatore preso in esame sarà la spesa pubblica primaria. […]