UN PERA ENDOVENA - C’E’ L’EX PRESIDENTE DEL SENATO MARCELLO PERA DIETRO LA SVOLTA LIBERALE DI SALVINI - IL FILOSOFO HA INCONTRATO DUE VOLTE IL LEADER DEL CARROCCIO E GLI HA DATO UN CONSIGLIO: "PRENDERSI L’EREDITA’ DI FORZA ITALIA. PURTROPPO IL PARTITO DI BERLUSCONI STA MORENDO,  INVECE LA LEGA STA CAMBIANDO PELLE" - "IL VIRUS? NON BISOGNA SOFFIARE SULLA PAURA DEL COVID..."

-


Fabio Martini per la Stampa

 

pera salvini 3

Nell'attico di palazzo Giusti, nella sua Lucca, Marcello Pera non riesce a staccarsi dal telefono: «Oggi mi stanno chiamando tutti, ma proprio tutti: un record! Tante chiamate neanche quando ero "visibile"!». La ragione di tanta eccitazione telefonica è la citazione che Matteo Salvini gli ha riservato in un'intervista al Corriere della Sera: «Ho incontrato più volte Pera insieme ad altre teste pensanti, per ragionare sul futuro, come fece Berlusconi. Le sue idee sono stimolanti».

 

Obiettivo? «Voglio fare la rivoluzione liberale». Nella stagione d'oro di Forza Italia, Marcello Pera faceva parte di quel "club" di intellettuali che consigliavano Berlusconi, ma a partire dal 2013, dopo essere stato per cinque anni presidente del Senato, il professore si è ritirato dalla politica. Dice subito: «Niente interviste!», ma disquisire di politica (oltreché di filosofia) gli piace troppo e accetta di colloquiare su quel che accade in Italia e in Europa.

pera salvini 3

 

E di parlare di Salvini, col quale Pera ha parlato di recente, due volte a Roma e il 9 settembre a Lucca e al quale dà un consiglio strategico: prendersi l'eredità di Forza Italia. Sostiene il professore: «Credo che Salvini abbia compreso che sia il momento di appropriarsi almeno di una parte di quel che era il patrimonio di Forza Italia, patrimonio di idee che non erano da buttare. Guardate che qui non si tratta di comprarsi senatori o parlamentari di Forza Italia, peraltro impresa facile perché costano poco adesso! Ma le idee, le nostre idee di allora non sono tramontate».

 

jole santelli marcello pera

E sintetizza così: «Purtroppo Forza Italia sta morendo - e questo mi addolora - e invece la Lega sta cambiando pelle. Proprio come fece Forza Italia alla fine degli anni Novanta, quando Berlusconi, tra discussioni interne, ebbe un colpo di genio e decise di aderire al Ppe». Marcello Pera (classe 1943) non si iscrive alla Lega e non intende rientrare in politica («sono vecchio ormai») e dunque rileva anche dei limiti nell'azione dei leghisti. Si parte da questa domanda: il Carroccio, dopo aver interpretato e cavalcato le paure di una parte degli italiani, era stato premiato elettoralmente, ma poi davanti all'ansiogeno Covid, non ha sbagliato ad alimentare nuove paure?

 

Dice Marcello Pera: «In certe occasioni le paure vanno sopite più che assecondate. Anche perché del Covid hanno paura tutti, chi è di destra e chi è di sinistra. È sbagliato soffiarci sopra e sarebbe semmai il caso di dire: signori qui c'è un virus che purtroppo è difficile da contrastare, ci è capitato addosso».

Marcello Pera

 

Certo, è difficile capire se stia affiorando per davvero un "nuovo" Salvini, ma certo in lui è una novità il riconoscimento di un'autorità ad un potere intellettuale. Dice Pera: «A me pare che Lega sia l'unica forza politica nella quale ci sia un terreno fertile sul quale provare a coltivare una nuova classe dirigente».

 

Il programma politico che la Lega potrebbe far suo? «Noi di Forza Italia i progetti li avevamo: la riforma della Costituzione, la giustizia, in Europa stavamo con gli euroscettici, ma stavamo dentro l'Europa. Battersi contro può servire a intercettare dei facinorosi, ma non a governare. Siamo sovranisti perché vogliamo che la sovranità si affermi in maniera democratica».

salvini

 

Il "nuovo" Salvini invoca l'araba fenice della rivoluzione liberale ma oggi con lo Stato salva-Covid non siamo fuori tempo? «Ora è più difficile perché ci stiamo abituando all'assistenza, ma attenti ad abituarsi al sussidio europeo; quello va sinché i sussidianti hanno interesse a darcelo. Un giorno finirà e se gli altri usciranno meglio di noi, saremo buggerati.

 

A quel punto le condizionalità saranno obiettive. Ci chiederanno: come vi siete aiutati? Se l'Italia deve rinascere, facciamola rinascere più liberale». E sulla madre di tutte le battaglie, quella per il Quirinale, Marcello Pera non la vede bene per i suoi: «A sinistra hanno una decina di candidati, noi non abbiamo nessuno!».

Marcello Pera saluta Isabella Rauti
Isabella Rauti e Marcello Pera