PERCHÉ MEDVEDEV È TANTO ACCANITO CONTRO L'EUROPA? È SOLO COLPA DELLA VODKA? - LE PAROLE SULLA ADESIONE DI KIEV ALL’UE: “NON VORREI PORTARE SFORTUNA MA GLI UCRAINI SARANNO SOTTO VERIFICA PER DECENNI. PERTANTO, LA VERA SCADENZA È LA METÀ DEL SECOLO. NON PRIMA” - DOPO AVER SCOPERTO ANCHE "MERCENARI STRANIERI" TRA I RESISTENTI UCRAINI DEL BATTAGLIONE AZOV, IL CREMLINO REPLICA AL SEGRETARIO NATO STOLTENBERG: “ARMANDO L'UCRAINA, GLI STATI UNITI STANNO CERCANDO DI…”

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Letizia Tortello per “la Stampa”

 

dmitri medvedev vladimir putin

«Dobbiamo prepararci al fatto che questo conflitto potrebbe durare anni».

Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, lancia un avvertimento forte e chiaro ai Paesi occidentali che vogliono la pace e stanno lavorando per la fine della guerra, per fermare l'emorragia in termini di vite umane e sacrifici economici.

 

«Non dobbiamo smettere di sostenere l'Ucraina. Anche se i costi sono alti, per il supporto militare e l'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari», ha detto il capo dell'Alleanza. Perché il protrarsi dei combattimenti, di quella che è attualmente una logorante guerra di attrito con la minaccia di un utilizzo di armi ancora peggiori da parte di Mosca, potrebbe essere in futuro ben più costoso.

 

L'allarme di Stoltenberg lascia intendere che l'Occidente non deve interrompere il flusso di armamenti più moderni all'esercito di Kiev.

PUTIN MEDVEDEV

 

Missili e altro materiale che aumenta la possibilità di respingere i russi e liberare la regione orientale del Donbass. Oppure la zona di Kherson, nel Sud, svincolando Odessa dal pericolo che l'Ucraina venga tagliata fuori dallo sbocco al Mar Nero, e sbloccando i porti, una volta sminati, tornando ad aprire i corridoi del grano. «Se Putin impara da questa guerra la lezione che può semplicemente continuare come ha fatto dopo la guerra in Georgia nel 2008 e l'occupazione della Crimea nel 2014, allora pagheremo un prezzo molto più alto in futuro», ha detto Stoltenberg.

 

Alle sue dichiarazioni si è unito il premier britannico Boris Johnson, di ritorno da Kiev: gli alleati occidentali devono «prepararsi per una lunga guerra, poiché Putin ricorre a una campagna di logoramento, cercando di schiacciare l'Ucraina con pura brutalità». Parla del deragliamento «del progetto imperiale di Putin per la riconquista dell'intero Paese. Ma nel suo isolamento, può ancora pensare che sia un obiettivo possibile».

vladimir putin

 

Va oltre Patrick Sanders, nuovo Capo di Stato maggiore dell'esercito del Regno Unito: le forze armate devono essere pronte a «combattere ancora una volta in Europa», dice. Per ora, Londra esclude l'invio di soldati in Ucraina, ma aggiunge: «Siamo la generazione che deve preparare l'esercito a combattere di nuovo in Europa. Ora c'è l'imperativo di forgiare un esercito capace di combattere a fianco dei nostri alleati e di sconfiggere la Russia in battaglia».

 

La situazione sul terreno ucraino è ogni giorno peggiore, con le truppe di Mosca che continuano a bersagliare di missili la mezzaluna che va dal Nord di Kharkiv alla regione di Odessa. Ciononostante, il presidente Zelensky ha ribadito «che non cederemo nessun territorio».

 

medvedev e il suo fucile

Intanto, ieri, l'agenzia russa Tass ha fatto sapere che i comandanti del reggimento Azov, e non solo, che hanno difeso l'acciaieria di Mariupol e sono stati catturati, sono stati portati in Russia per gli interrogatori: potrebbero essere più di 100, trasportati nel carcere di massima sicurezza a Mosca.

 

Tra loro ci sarebbero anche «mercenari stranieri» che si sono arresi nell'Azovstal, che si aggiungono ad altri mille soldati già sul territorio russo. Tempo fa, erano stati citati il vice comandante del battaglione Azov, Svyatoslav «Kalina» Palamar, e il comandante della 36/ma brigata dei marines delle forze armate ucraine Serhiy «Volyna» Volynsky tra i prigionieri già deportati in Russia. Ma il Cremlino anche ieri non è rimasto in silenzio. Ha risposto a Stoltenberg: armando l'Ucraina, gli Stati Uniti «stanno cercando di realizzare quello che avevano annunciato molto tempo fa, cioè che la Russia deve stare al suo posto, che la Russia non ha diritto alla propria voce nelle questioni internazionali, che la Russia deve obbedire alle regole inventate dagli Stati Uniti. Questo è tutto. Credo che capiscano molto bene che non ci riusciranno», ha spiegato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.

REGGIMENTO AZOV

 

L'ex presidente Dmitry Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di sicurezza russo, ha rincarato la dose, non risparmiando l'ennesima minaccia: «La guerra potrebbe durare anni? La Ue potrebbe sparire per allora». E ha aggiunto: «Quale scandalo, quali sacrifici sono stati fatti sull'altare dell'adesione all'Ue e quale inganno delle aspettative degli ucraini infelici. Non vorrei portare sfortuna ma gli ucraini saranno sotto verifica per decenni. Pertanto, la vera scadenza è la metà del secolo. Non prima».

LA RESA DEL BATTAGLIONE AZOV
la resa del battaglione azov 3
la resa del battaglione azov 1
la resa del battaglione azov 2